Ti amo..tuo padre.

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Sono le cinque di mattina quando il telefono di Claudio inizia a squillare ininterrottamente.
Siamo nel letto abbracciati a Sacrofano. Stamattina partiremo per Firenze dove daremo a Luigi la lieta notizia.
Claudio risponde al telefono preoccupato e noto subito la sua espressione cambiare al sentire le parole del suo interlocutore.
Appena riaggancia non proferisce parola. Rimane spiazzato.. silenzioso... mi guarda e dice
"Era... era Teresa la donna che aiuta mio padre con la casa...Devo partire subito..  mio..." piange
"Claudio che succede?"
"Mio padre è in ospedale stamattina lo operano all'aorta. Non mi ha spiegato bene cosa è successo ma devo andare... Alice.. Ho paura...e se..."
"Shhh... Non devi nemmeno pensarlo.. Claudio sta tranquillo vedrai che andrà tutto bene..  Ti accompagno."
"No Alice. Tu rimani qui con i bambini. Io vado da solo sta tranquilla. Devo andare subito. Devo partire subito."
***
Preparo di corsa un borsone con le mie cose e parto.
Il viaggio non è mai stato così lungo e angosciante. Ho paura. Ho paura di perderlo. Ho paura di non riuscire a rivederlo. Ho paura di non riuscire a dirgli di quanto bene gli voglio. Ho paura di non riuscire a dirgli che mi sposerò e che lo vorro affianco a me nel giorno più bello e importante della mia vita.
Arrivo in ospedale dopo circa 3 ore.
Arrivo in ospedale  con il cuore  mille.  Se non ce la facesse non potrei mai perdonarmi di non avergli parlato con il cuore mai...
In ospedale trovo Teresa che mi accoglie subito con un abbraccio. Tiene molto a mio padre..
"Tuo padre e appena entrato in sala operatoria.  Claudio io sapevo da qualche giorno di questa operazione ma mi aveva fatto promettere di non dirti niente. Non voleva che ti preoccupassi.scusami."
La abbraccio e piango come un bambino. Con la paura nel cuore.
No papà anche tu no... Non posso perderti
"Ascolta Claudio. Luigi mi ha chiesto di consegnati questa... È una lettera per te..."
Mi consegna una busta con dentro un foglio... mi allontano da lei... esco fuori,mi siedo su una panchina e inizio a leggere...

Claudio..amore mio... da quanto tempo non ti chiamo così.. eri piccolo.. ora sei uomo.
Ti scrivo perché ho avuto paura. Ho avuto paura di non avere il tempo di dirti tutto quello che da una vita avrei voluto dirti. Ma non ce l'ho mai fatta. Ho sempre rimandato forse per paura di una tua reazione. Eri un ragazzo arrabbiato con la vita e con me. Con me, un padre egoista che ti aveva abbandonato al tuo dolore grande,alla tua solitudine, alla mancanza di una andre che ti aveva lasciato, che ci aveva lasciati, troppo presto.
Ho avuto paura di andarmene senza averti detto che ti amo figlio mio ti amo con tutto il mio cuore.
Ho avuto paura di andarmene senza averti detto di quanto sono orgoglioso di te per l'uomo che sei diventato, per il medico per il compagno  per il padre che sei.
Non ti ho detto mai di quando orgoglioso dicevo a tutti i miei amici del medico legale di fama che eri diventato. Di quando alla tua laurea mi sono nascosto e ti ho guardato da lontano non facendomi vedere visto  che in quel periodo rifiutavi ogni rapporto con me. Non ti ho detto mai di quanto mi sono sentito solo quando pur di non vedere i nostri ricordi mi sono trasferito a Firenze lontano da te che a soli 17 anni avevi ancora tanto, troppo bisogno di me al tuo fianco. Ti ho allontanato perché mi facevi male.. mi faceva male vederti ogni giorno più simile a lei. Il mio amore. La mia donna. La tua mamma. Non ti ho detto mai di quante volte avrei voluto abbracciarti ma non lo facevo perché abbracciare te era un po' come abbracciare lei... Ma non eri lei.. lei non c'era più.
Ti chiedo scusa per non essere stato un buon padre.. per non esserti stato vicino quando tu solo al mondo urlavi la tua rabbia verso una vita che ti stava togliendo ogni punto di riferimento prima tua madre poi me... La tua ancora... il tuo appiglio..  Non sono stato capace di starti vicino perché era troppo difficile per me anche solo pensare di vivere.
E ti ringrazio...Grazie per avermi capito oggi...per esserti riavvicinato a me ... per i meravigliosi nipoti che mi hai dato..  Grazie per avermi reso partecipe della tua vita... per avermi donato un'altra figlia Alice la figlia che io e tua madre avremmo tanto voluto avere, la figlia che non abbiamo mai avuto. Grazie per l'uomo che sei diventato anche senza di me.
Quando leggerai questa lettera io sarò in sala operatoria.. Non ti ho detto niente prima per non farti preoccupare.
Qualche giorno fa ho fatto delle visite e hanno scoperto che c'era qualcosa che non andava nel mio cuore la valvola aortica a seguito di un restringimento richiede un intervento a cuore aperto per essere sostituita. Il medico lo definisce un intervento di routine che però non esclude rischi..
Ho paura.. Ma so che tu ce la farai anche senza di me nel caso succedesse qualcosa... sappi amore che io sono fiero di te. Sei il mio orgoglio e se tua madre fosse qui lo saresti anche per lei.
Ti amo di un amore immenso.
Tuo padre.

Le lacrime scendono come raramente sono scesi dai miei occhi... mio padre...il mio eroe...
Torno dentro e trovo Teresa  seduta in attesa. Mi siedo vicino a lei e prendo la sua mano.
"Ce la farà vero?"
Le chiedo. Mi risponde con le lacrime anche lei.
"Si ce la farà. Deve farcela. Per te. Per i suoi nipoti che ama talmente tanto.. e per me.. "
"Voi..."
"Si. Noi abbiamo intrapreso una relazione Claudio da qualche mese.."
"Non mi ha detto niente... perché?"
"Perché aveva paura che reagissi male.. "
"Lo ami?"
"Tanto... lui mi sta ridando la vita Claudio.. E penso che per la prima volta anche lui stia tornando a vivere.."
È difficile pensare a mio padre con un'altra donna che non sia mia madre. Ma pensarlo felice finalmente mi riempie il cuore. E sono felice per lui.. spero solo abbia il tempo di viverselo questo amore.
Ti prego Dio salvalo.  Io che mai ho pregato nella mia vita oggi ti prego non mi privare anche di lui...
Dopo circa un'ora arriva un dottore finalmente. Mi avvicino a lui.
"Lei è suo figlio?"
"Si.. piacere Claudio Conforti sono un medico.. come sta?"
"L'operazione è riuscita. La valvola è stata sostituita con successo. Ora suo padre è sedato e verrà  trasferito in terapia intensiva."
"Posso vederlo?"
"Si ma per poco e mi raccomando non deve affaticarsi"
Entro in terapia intensiva. È li. Sembra così piccolo. Indifeso. Lui il mio gigante. Il mio papà. Mi avvicino e gli prendo la mano.
Tu ti sveglierai papà... tornerai da me... e potremmo finalmente dirci quello che non siamo mai riusciti a dirci a parole.

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