La fine

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Lo seguo ma quando esco dalla porta ha già preso la sua macchina e sta sfrecciando via da me.
E ora??

"Ali mi dispiace.. io non pensavo che.."

"Non pensavi? Tu la devi smettere di entrare e uscire dalla mia vita. Mi stai rovinando la vita te ne rendi conto?"

"Non volevo.. è l'ultima cosa che volevo.. sono venuto qui stasera per parlarti e per dirti che questa finta amicizia che stavamo costruendo a me fa male perché io ti amo.. ma lo so che tu non vuoi me.. Non mi ami.. vuoi lui... era questo che volevo dirti.
Non pensavo che arrivate insieme.. Non lo pensavo credimi."

"Ora che me l'hai detto puoi andartene per favore? Voglio restare sola"

Forse sono stata troppo dura ma il mio unico pensiero ora va a Claudio. Che starà pensando? Dove sarà? Non mi darà mai modo di spiegare.


                                               ***

Lo sapevo. Non dovevo fidarmi lo sapevo. Come sempre posso contare solo su me stesso. Non posso fidarmi di nessuno. Neanche di lei. LEI che mi prega di ascoltarla che viene a cercarmi addirittura in America.. perché? Per farmi soffrire? Per farmi vedere quanto è felice senza di me? Con quello stronzo reporter del cazzo! Ma perché mi fai questo Alice? Ti ho pregato di lasciarmi stare!
Entrare in casa sua e trovarlo li come se fosse la cosa più naturale del mondo mi ha ucciso. Mi sento così stupido.. così ferito.. ha scelto lui.. di nuovo. Ma vabbene così in fondo.
Devo smetterla di piangermi addosso e riprendermi in mano la mia vita. Anche se farà male perché sarà tremendamente vuota senza di lei. Ma mi abituerò.
Entro in casa e piango.. piango come non faccio da tanto tempo.. e urlo ..lancio oggetti.. e dopo aver buttato fuori tutto quello che mi sta strappando il cuore finalmente mi addormento...

                                                 ***  
La mattina dopo in istituto é un inferno. Claudio chiuso in ufficio si rifiuta di comunicare col mondo.. figuriamoci con me.
Ma io devo tentare ancora non posso lasciare tutto morire così senza motivo.
Prendo coraggio e provo di nuovo a bussare.

"Claudio ti prego apri."

Lara mi osserva sembra quasi non riconoscermi. Sto li e urlo di aprirmi e busso alla porta con tutta la mia forza, incurante degli sguardi curiosi dei miei colleghi.
La porta è chiusa a chiave e si rifiuta di aprirla così continuo a bussare fino all'esasperazione. Deve aprirmi deve ascoltarmi.
Alla fine forse perché stanco di sentirmi apre la porta e mi guarda con degli occhi che mai gli avevo visti. Sono occhi stanchi ma anche arrabbiati oserei dire pieni di odio. Mi fa quasi paura non lo nego. Ma entro.

"Che cazzo volevi fare buttare giù la porta! Forza parla cosa avevi di tanto urgente! Spero per te sia importante perché oggi non rispondo di me" mi dice severo quasi urlando con la pallina gialla tra le mani frenetiche.

" Claudio non è come pensi"

" alt fermati! Allevi da oggi io e te siamo colleghi! Punto! Anzi io sono il tuo superiore! Parleremo di lavoro! LAVORO L'UNICA COSA CHE CI LEGA E CI LEGHERÀ IN FUTURO! Nient'altro chiaro?"

"Claudio per favore fammi spiegare!"

"É CHIARO????Ora esci! Vattene!"

"Mi fai parlare Claudio guardami!"

Sfioro appena la sua mano ma mi scansa con forza. Afferra il mio braccio e guardandomi fisso negli occhi mi dice

" Ascoltami bene perché non lo ripeterò più! A me non frega un cazzo di quello stronzo di Malcomess e di quello che fate insieme non sono affari miei non più! Ma una cosa voglio dirtela. Mai avrei pensato che avresti potuto prendermi in giro così! Ma non te lo permetterò più. Questa é una promessa a me stesso! Mai più! Ora apri quella cazzo di porta e esci da questa stanza e dalla mia vita!"

Mi ha preso il cuore e me lo ha buttato a terra camminandoci sopra. Che cavolo ho combinato? Vado in bagno e piango tutte le lacrime che ho.. per questo amore grande che mi é scivolato dalle mani.
E la colpa é solo mia...

                                                ***  
Non mi sono regolato. Sapevo che quando l'avrei rivista ci sarei andato giù pesante ma non pensavo che tutto il veleno che ho dentro da ieri o forse da molto più tempo sarebbe schizzato fuori così. Quanto mi ha deluso.. Quanto mi fidavo di lei.. la mia piccola Alice. Ora non é più mia e io devo farmene una ragione e devo allontanarla da me. Ha scelto e non le permetterò più di tornare indietro come se fossi una ruota di scorta. Non lo sono. Ma sto male.. cazzo se sto male.. Non sono mai stato così neanche quando é finita con Beatrice. Ma ora è diverso. É come se il Claudio uomo innamorato fosse morto. Ora esiste solo il Claudio medico legale direttore dell'istituto.
Nei giorni successivi cerco di resistere alla vita in istituto indossando una maschera. Ogni volta che  la incontro faccio finta di non vederla e le poche volte che ci troviamo a dover lavorare insieme, volte che ho ridimensionato notevolmente, cerco di mantenere un tono formale.
Questo sarà il nostro rapporto da ora in poi. Bisogna prenderne solo atto.

***  
É passata una settima da quel giorno infernale e Claudio mi ignora. Non esisto più per lui se non come collega. Praticamente neanche mi saluta e scappa se cerco di avvicinarmi a parlare.
Per fortuna domani è Sabato e mi sono presa altri due giorni di ferie. Passerò quattro giorni a Sacrofano dove potrò pensare e magari trovare una soluzione. Stare lontana da lui e dai suoi occhi che mi guardano come se non esistessi mi farà spero bene.. una cosa è chiara io così non posso vivere devo trovare una soluzione.. se non posso avere lui niente ha più senso.

*** 
Il weekend è sembrato infinito. Stare a casa è molto peggio che essere in istituto.. qui ho più tempo di pensare ad Alice e a tutto quello che mi ha fatto. Per fortuna non la vedrò fino a mercoledì. Avrò più tempo per smaltire la rabbia e non potrà che farmi bene.
Ho appena finito di cenare quando suonano al citofono. Vado ad aprire e mi trovo davanti  l'ultima persona al mondo che avrei pensato e voluto vedere.

LONTANO DA NOI (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora