Risvegli e notizie

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All'improvviso una stretta avvolge la mia mano... alzo gli occhi guardando mio padre e lo scopro finalmente sveglio..
"Papà! Papà rimani fermo sta calmo! Sono qua."
Chiamo i dottori che mi invitano ad uscire dalla stanza.
Finalmente sei tornato da me papà. Sei salvo il resto si sistemerà; il resto non conta più. Contiamo solo io e te.
***
"Alice! Alice papà è sveglio! Finalmente si è svegliato è andato tutto bene!"
Sono stata tutto il giorno in pena. Ero preoccupata. Ora finalmente è tutto finito. Luigi si è svegliato. Claudio a telefono era emozionato era stanco ma sollevato.
È stata dura per lui ha avuto paura di perderlo e questo forse gli ha dato per la prima volta la certezza di quanto ancora avesse bisogno di lui. Di quanto volesse dirglielo. Gli ha fatto provare la paura di non essere più in tempo.
Ma il tempo c è. C'è tempo per dirgli che lo ama... e per dirgli che fra poco vedrà finalmente il suo Claudio sposato.
***
Solo la mattina dopo  ho finalmente la possibilità di vedere mio padre. L'hanno trasferito in reparto e mi avvisano che posso vederlo appena comincia l'orario di visita.
Entro nella stanza e mi accoglie col suo solito sorriso. Il sorriso di mio padre.
"M'hai spaventato eh. Ci sei riuscito."
"Non volevo scusa"
"Ma che dici papà. Mi chiedi scusa perché stai male? Sono io a chiederti scusa."
"Perché?"
"Per non averti mai ascoltato. Per aver saputo quello che volevi dirmi solo ora da una lettera preso dalla paura di poterti perdere. Per non averti detto quanto ti voglio bene. Papà"
Scendono delle lacrime dai miei occhi. Non mi è mai piaciuto farmi vedere così. In lacrime.. fragile.. senza la mia maschera di durezza.. quella maschera che solo Alice è riuscita a togliermi..
"Ma che fai adesso piangi? Vieni qui avvicinati.."
Lo faccio mi avvicino a lui e lo abbraccio. Lo abbraccio da figlio..e lui mi abbraccia da padre
"Ascolta Claudio..  lasciamo dietro di noi tutti gli errori.. tutte le parole dette nei momenti di rabbia dimentichiamole.. Ora ci siamo detti tutto.. ricominciamo.. ricominciamo da qui.."
Non rispondo. Non riesco a dire niente. Ogni parola sarebbe superflua. Non sempre serve parlare, a volte semplicemente basta guardarsi. E io oggi negli occhi di mio padre riconosco me stesso. Lui ha i miei stessi sentimenti.. ha i miei difetti.. Lui mi conosce meglio di chiunque altro e perdonandomi oggi mi ha permesso di perdonarmi.

La giornata passa così tra sorrisi discorsi più o meno importanti confidenze, pianti, emozioni contrastanti.
Non ho ancora dato a mio padre la notizia del matrimonio. Vorrei farlo insieme ad Alice anche se non so ancora come e quando farlo.
***
Sollevata finalmente dalla notizia del miglioramento di Luigi e spronata dalla più grande esperta di shopping e pettegolezzi, ovviamente Lara, decido di dedicare, accompagnata da lei, il pomeriggio alla scelta del mio abito da sposa.
Scelta che si è rivelata più ardua del previsto. Sono le 18 abbiamo visitato già due atelier ma non sono ancora stata conquista da nessun abito... nessuno di quelli provato era il mio.. Ma come si dice quando la speranza sembra allontanarsi ecco che arriva la folgorazione...
"O Dio mio" esclama Lara vedendomi uscire dal camerino con un meraviglioso abito. È emozionata.. piange...ma vi rendete conto? Lara piange nel vedermi indossare il MIO ABITO e piango anche io...
"È lui Lara..  È questo"
"Amica mia.. sarai una sposa meravigliosa"
Piangiamo insieme come due bambine.
"E tu cognatina sarai una meravigliosa testimone"
"Io??"
"Se vuoi. Chi altro potrebbe farlo. Se siamo qui a due passi dal coronare il nostro sogno è soprattutto merito tuo Lara"
"Io.. non so che dire Alice. È un onore è una felicità immensa essere tua testimone io... Io ti voglio tanto bene amica mia".
E finisce così questo pomeriggio emozionante. Con me una futura sposa felice con il suo abito da favola e con la migliore testimone che potessi desiderare.
***
L'occasione mi si presenta la mattina dopo.
Arrivo in ospedale e trovo mio padre in condizioni decisamente migliori rispetto a ieri. Lo trovo insieme a Teresa sorridente e felice di vedermi.
"Papà adesso chiamiamo Alice facciamo una video chiamata così  finalmente potete vedervi che tra te e lei non si sa chi mi sta tormentando di più con questa voglia di vedervi. Sono quasi geloso"
"Ma va va! Ma quante stupidate che dici! Dai forza forza chiama! Teresa vieni qua che chiamiamo Alice!"
Al quarto squillo Alice risponde. È bella. E mi manca.
"Amore mio Ciao! Come va oggi? Che bello che sei! Però hai gli occhi stanchi dormi un pochino"
"Amore tranquilla sto bene! Tu come stai tutto bene? I bambini?"
"Tutto bene sono qui vicino a me. Leo dorme e Giulia piccola peste saltella per casa. Ora se riesco a bloccarla te la faccio salutare"
"Aspetta che qua con me c è qualcuno che muore dalla voglia di vederti"
"Alice piccola mia Ciao!"
"Luigi!" È emozionata lo noto dalla sguardo. Sta trattenendo le sue emozioni ma io la conosco bene e lo vedo. " Come stai?"
"Eh tesoro mio sono acciaccato. Ma mi riprenderò presto!"
"Assolutamente devi riprenderti prima possibile! E lo farai sicuramente ti vedo già in forma!"
"Oh si papà devi farlo sai. Ti devi assolutamente riprendere almeno entro il 4 novembre"
"Perché il 4 novembre? Che succede il 4 novembre?"
"Alice che facciamo glielo diciamo? O lo facciamo aspettare ancora un po'?"
"Ma no dai diciamoglielo. Sono sicura che se glielo diciamo si riprenderà ancora più velocemente."
"E vabbene. Allora caro papà il 4 novembre sei invitato a un matrimonio."
"Un matrimonio? E chi si sposa?"
"Eh papà... secondo Te?"
"Claudio.. che cerchi di dirmi?"
"Alice diglielo tu che magari ti capisce meglio"
"Luigi il 4 novembre io sposerò il più aitante ex sciupafemmine italiano. Il dottor Claudio Conforti. E tu come padre dello sposo sarai l'ospite d'onore delle nostre nozze."
"O mio dio. Ti sposi Claudio! Non ci credo non riesco a crederci. Che gioia Claudio che gioia enorme. Io..io ti ringrazio per questa felicità."
Piange. Alice piange. Teresa piange. E... si... piango anche io... una tragedia. Poi ci guardiamo in lacrime e tutti scoppiamo in una risata liberatoria di quelle che ti vengono dalla pancia. Di quelle che ti liberano il cuore.
"Ora però c'è una piccola peste che vuole salutare il suo nonno e il suo papa"
Ed ecco la mia vita. La mia Giulia che prende in mano il telefono è comincia a parlare con me e con suo nonno nella sua lingua incomprensibile. Quanto è bella. Sono fortunato. Ho una bella famiglia. Ho mio padre ancora con me. E fra due mesi sposerò la donna della mia vita.

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