CAPITOLO 11

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La sveglia oggi è più insopportabile del solito nonostante mi sia ricordata di cambiarne la suoneria.
La testa fa meno male di ieri, ma comunque sento ancora di non stare molto bene.
Mi trascino giù dal letto e vado a frugare tra le diverse medicine sperando di trovarne una che possa alleviare il dolore. Preferisco andare a scuola oggi, visto che salterò due giorni in settimana per il mio piccolo viaggetto in madrepatria. Ho preso i biglietti proprio ieri e dovrei rimanere lì due giorni circa, fino a venerdì sera.

E comunque, ho necessariamente bisogno di andare a scuola oggi solo per il desiderio di affrontare Ashley. Dovrò cercare di mantenere il controllo, e soprattutto scendere a compromessi se non voglio rendere completamente quest'anno un inferno.

<<Sei sicura di volere andare a scuola oggi?>> dice zia Anne.

In realtà non molto, ma oggi iniziano anche gli allenamenti per le gare e io non voglio assolutamente perderli. Cercherò in ogni modo di riprendermi entro la fine delle lezioni.

<<Si, mi riprenderò>> rispondo

Anche oggi Luke è già attivo da molto prima di me e ancora non riesco a capire come faccia. Non ho mai visto qualcuno sopportare le sbornie come lui.

Finiamo velocemente la colazione accuratamente preparata da mia zia e saltiamo in auto per evitare di fare ritardo.

<<Sei sicura di star bene? Puoi sempre rimanere a casa, davvero>> comincia Luke una volta in macchina.

<<Luke, davvero, posso farcela. E poi ho delle questioni in sospeso>>

<<Con Ashley? Non puoi semplicemente evitarla? Non mi va che ti succeda altro>>

<<Proprio perché non voglio che mi succeda altro conviene parlarci. Devo assolutamente metterle in testa che non voglio nè il suo posto, nè tantomeno Cameron>>

<<Infatti, non ti permetterei mai di stare con Dallas. Non so se hai visto in che modo si comporta con ogni ragazza. Soltanto Ashley riesce a tenerlo leggermente calmo>> finisce e sento una sensazione strana.

È ovvio che non potrei mai stare con Cameron. Insomma, lui non è Jack. Non è dolce e non è in grado di dire le cose giuste al momento giusto, anche se in realtà l'idea che attualmente stia cambiando atteggiamento nei miei confronti non mi dispiace affatto.

Quando siamo davanti all'edificio scolastico quasi sento una sensazione di disagio. Alla festa c'era praticamente tutta la scuola ed è passato troppo poco tempo perché speri che nessuno si ricordi di ciò che è successo.

Raggiungiamo gli altri e non appena Cat e Claire si accorgono della mia presenza mi corrono incontro abbracciandomi talmente forte che potrei non respirare.

Mi ricordano tanto Alexis e Rose. Una volta in terza media, durante un allenamento, svenni a  causa di un forte calo di pressione e quando ritornai a scuola dopo due giorni di convalescenza in ospedale mi strinsero come se non mi vedessero da tempo.

E ancora non riesco a credere che Rose si stia comportando in modo talmente ambiguo.

Distolgo il pensiero e ricambio il caloroso abbraccio delle mie amiche.

<<Nicole, come ti senti? Io la faccio fuori quella stronza>> dice Claire

<<Esatto, questa volta se la vedrà con noi>> continua Cat

<<Tranquille ragazze, ci ha già pensato Cameron a piantarla in asso. Penso che sia una lezione sufficiente visto che sappiamo tutti che Ashley farebbe di tutto per diventare ufficialmente la sua ragazza>> interviene Carter

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