CAPITOLO 34

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L'aria fresca dell'autunno comincia inevitabilmente a farsi sentire ed io mi maledico per la mia noncuranza nel scegliere qualcosa di un po' più adatto alla serata.

Tiro fuori il cellulare dalla tasca mentre aspetto che Cameron mi raggiunga per portarmi a cena. Forse non sarà realmente una cena, forse sto dando troppa fiducia a questo ragazzo da cui mio cugino cerca in ogni modo di tenermi alla larga, ma mi piace pensare che le cose siano meno complicate di quanto possa immaginare.

Quando accendo lo schermo mi accorgo delle innumerevoli chiamate da parte di mia madre, e capisco il motivo della sua insistenza.

Probabilmente pensa che io mi sia già dimenticata della questione di mio padre, ma la verità è che l'ho semplicemente accantonata per non doverla riaffrontare.

Senza rendermene conto, ecco che la richiamo.

<<Nicole, tesoro, cominciavo a preoccuparmi>> risponde al primo squillo la mia così sempre puntuale madre.

<<Sto bene, ero agli allenamenti, settimana prossima ci sarà la prima gara e mi è stata affidata una coreografia parecchio importante per vincere>>

<<Non avevo dubbi che fin da subito avrebbero investito sul tuo talento. E con Luke? Come va?>>

Tralasciando il fatto che se sapesse di quello che c'è con Cameron probabilmente mi odierebbe, direi bene.

<<Benissimo>> rispondo, inducendola a saltare le formalità e a rivelarmi il reale motivo per cui ha così tanta voglia di parlare.

<<Nicole..senti, so che hai detto che avresti avuto bisogno di pensarci ma mi piacerebbe sap..>>

<<Mamma>> la interrompo, <<non capisco perché tu mi stia mettendo tanta pressione, ci ha abbandonate, ha saltato ogni mio compleanno ed ogni mia ricorrenza importante, perché farsi vivo adesso? Per mostrarmi la sua casa lussuriosa e la sua nuova mogliettina? Non biasimarmi se non ne ho alcuna intenzione>> rispondo freddamente, forse anche troppo, quando mi accorgo del suo tono ferito e dispiaciuto.

Ma che le prende?

<<Nicole, ci sono cose di cui dovreste parlare tu e tuo padre, davvero tante, quindi ti prego, pensaci su>>

Non ho ancora voglia di discutere, non è il momento nè il luogo. Avrei voluto soltanto capire il motivo per il quale sia passato così tanto tempo prima che si facesse vivo.

Trovo il modo di chiudere la chiamata senza sembrare particolarmente irritata e continuo ad aspettare, promettendomi di rimproverare Cameron per non avermi avvisata di questo non indifferente ritardo.

Per fortuna Ashley ha scelto di non degnarmi della sua presenza, non penso avrei potuto sopportare di stare ancora un solo minuto con lei. È uscita dallo spogliatoio in modo molto sospetto.

I miei pensieri smettono di incombere grazie all'arrivo di Cameron che come speravo, non è vestito in modo troppo formale da farmi sentire a disagio.

In realtà credo che per lui non sia affatto scomodo non dover rinunciare al suo abbigliamento sportivo.

Ha una felpa nera così come i jeans, i capelli ben sistemati e un sorriso più bianco del solito. È dannatamente perfetto, ed in questo momento mi sento davvero orribile.

<<Scusa per il ritardo, piccola, Austin non mi mollava, ma mi farò sicuramente perdonare>> dice con un sorriso malizioso ed io arrossisco e ringrazio che non ci sia abbastanza luce affinché lo veda.

Non so se sia stato per il suo sguardo che nascondeva un certo desiderio prettamente sessuale o per i nomignoli con cui mi definisce a provocarmi questo effetto strano, ma al contempo piacevole.

<<Allora? Dove andiamo?>> dico, sperando che come un secondo fa, riuscirà per il resto della serata a farmi dimenticare della situazione con mio padre, e dei segreti di cui non sono a conoscenza.

<<Nel mio posto preferito>> risponde e io preferisco non porre ulteriori domande per evitare di rovinarmi la sorpresa.

Dopo una decina di minuti passata a discutere su quale delle canzoni dei Twenty One Pilots fosse la migliore da sentire, finalmente accostiamo e io non ho idea di che posto sia.

È una parte della spiaggia che non avevo mai visto prima, però sono felice di averlo fatto. C'è un faro che la illumina quasi completamente e ci sono una serie di scogli su cui le onde si infrangono provocando un rumore piacevolissimo.

La sorpresa continua quando mi accorgo che Cameron ha preparato un picnic accuratamente.

<<Wow>> mi limito a dire.

<<Bello vero?>>

<<Troppo, non pensavo amassi così tanto la spiaggia, non ti ho visto spesso>>

<<Perché ho sempre preferito venire qui, in qualsiasi occasione>> dice e rabbrividisco pensando a quante ragazze avrà sicuramente portato qui.

<<Merda. No Nicole, non intendevo in quel senso. Non ho mai portato nessuna qui, prima d'ora>> continua accorgendosi del cambiamento del mio umore.

<<Capisco che sia senza dubbio bellissimo, ma c'è sicuramente qualcosa che ti lega a questo posto. Tutti abbiamo un posto del cuore>>

<<E sentiamo, il tuo, qual è?>>

<<La mia vecchia palestra di danza, ma non ti dirò il motivo fino a quando non lo farai tu>>

<<Sei sempre così testarda?>>

<<Con te sì>> sorrido e mi sporgo un po' più vicina a lui, e i suoi muscoli si contraggono, come se il contatto gli facesse un effetto strano, ma disperatamente ricercato.

<<Comunque questo posto mi è sempre stato d'aiuto. Un giorno, mentre i miei genitori litigavano non sono riuscito a reggere la situazione. Ho iniziato a discutere con mio padre così pesantemente che sono uscito di casa senza nulla, e l'ho trovato. Da quel momento, è diventato il mio posto speciale, in ogni periodo spiacevole, e ne ho avuti tanti>> finisce il discorso rabbuiandosi e facendomi intendere che non riesce ad andare avanti.

Il fatto che abbia nominato suo padre fa rabbuiare anche me, e mi riporta alla situazione che sto vivendo.

<<Ho detto qualcosa di sbagliato?>> dice, afferrandomi il mento.

<<No, è che quando hai parlato di tuo padre non ho potuto far a meno di pensare al mio. Mi hai chiesto quale fosse il mio posto speciale? Beh, è la scuola di danza. Mio padre ci ha abbandonate quando avevo 10 anni e da allora la danza è stata il mio sfogo e il mio unico rifugio. Adesso mio padre sta cercando di rientrare nella mia vita e non so se sono pronta a far sì che sia possibile>>

Holding on to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora