CAPITOLO 15

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Anche oggi le lezioni passano piuttosto in fretta. Dopo quello che è successo ieri, io e Cameron non abbiamo il coraggio di rivolgerci la parola.
Ogni tanto mi fissa, ma quando anche il mio sguardo si posa su di lui, entrambi ci costringiamo a guardare in un'altra direzione.

Quando sento il suono della campanella non perdo tempo e mi dirigo verso la mensa, dove mi aspettano tutti gli altri per pranzare.

<<Nicole, vieni, siediti qui>> urla Carter dal tavolo in fondo e non posso fare a meno di notare la presenza di Cameron.

<<Ciao ragazzi, sabato sera organizzo una festa da me. Siete tutti invitati, soprattutto voi ragazze. Non deludetemi, sappiamo tutti che le mie feste sono sempre state le migliori>> si avvicina Taylor, il ragazzo che ho conosciuto il primo giorno in spiaggia.

È già all'ultimo anno, per questo motivo non passa molto tempo con noi. Suppongo che proprio per il fatto di essere uno studente dell'ultimo anno probabilmente la sua festa sarà fantastica.

Tuttavia sto coltivando un certo astio nei confronti delle feste, non voglio che mi succeda qualcosa come la prima volta.

<<Nic, ci andiamo? Ti prometto che ti starò alle calcagne e se necessario chiuderò Ashley nel seminterrato>> dice Claire e io non posso fare a meno di ridere.

A pensarci però, non sarebbe proprio una pessima idea se non fosse che tornerò sabato mattina da San Francisco e sarò ovviamente distrutta.

<<Claire, non lo so. Dipende quanto sarò stanca dopo il viaggio a San Francisco>>

<<Ah, giusto. Andrai a fare una sorpresa al tuo fidanzato eh? Beh, vedi di non dispendere troppe energie>> interviene Cat e l'unica cosa che ho voglia di fare in questo momento è quella di sotterrarmi.

Cat è in grado di sfilare battute inopportune in ogni momento, ma è pur sempre Cat, e ogni cosa che dice la dice ingenuamente.

Cameron fa accidentalmente cadere la forchetta non appena Cat finisce di pronunciare quelle parole creando una situazione di totale imbarazzo.

<<Beh, non avete mai visto una cazzo di forchetta cadere?>> si giustifica lui e inorridisce.

Odio quando si comporta da stronzo, non ha alcun motivo per farlo.

C'è una netta differenza tra l'essere stronzi e comportarsi da stronzi. Cameron non è realmente uno stronzo, lui tende a comportarsi in questo modo quando il suo unico obiettivo è quello di isolarsi.

Continuiamo a consumare il pranzo ed alla fine rimaniamo soltanto io e Claire, che attende con me fino a quando non sarà l'ora di raggiungere la palestra per gli allenamenti.

Ogni volta che io e Claire siamo sole, comincia a parlarmi di Austin e di quanto sia profondamente legata a lui.

Alla fine sono riuscita a farle ammettere quello che prova nei suoi confronti, e mi ha confidato che si sente a disagio perché non sarebbe mai in grado di compromettere l'amicizia che c'è tra lei e Cat.

Cat è molto legata e soprattutto gelosa di Austin. Ogni volta che Austin prova a parlare di una delle sue conquiste come di una potenziale ragazza, Cat la scredita spietatamente fino ad arrivare a scoraggiare inevitabilmente il fratello.

Insomma, un po' come fa mio cugino Luke con me.

Il tempo passa in fretta e quando controllo l'orario mi accorgo di essere praticamente in ritardo.

Claire mi scorta fino alla palestra esortandomi continuamente a prendere nuovamente in considerazione la possibilità di andare alla festa.

A San Francisco le feste venivano organizzate una volta ogni mese, quindi non mi facevo problemi a parteciparvi. Ovviamente qui siamo a Miami, e come un mucchio di altre cose, avevo previsto anche la possibilità di avere una vita più mondana.

Arrivo in palestra finalmente per passare l'ora migliore della giornata. È sempre così, ogni giorno non faccio altro che aspettare questo momento, e quando finalmente arriva mi dispero perché dura troppo poco.

L'unica nota negativa degli allenamenti è che purtroppo c'è anche Ashley, che cerca in ogni modo di sabotarmi.

Oggi era più strana del solito. Il suo sguardo minatorio mi puntava poche volte, cosa inusuale, e soprattutto non è ancora venuta a minacciarmi rimproverandomi di starle rovinando completamente la vita.

È convinta che io stia occupando una porzione non indifferente del suo piccolo e perfetto spazio di cosmo.

Forse adesso che è tornata in pace con Cameron, ha ritrovato il suo equilibrio e ha capito che deve lasciarmi in pace.

In realtà anche se questa notizia dovrebbe rendermi felice, provoca l'effetto contrario. Sento una stretta allo stomaco ogni volta che penso all'immagine di loro due insieme.

Distolgo il pensiero, che stranamente mi ha palesemente turbato e indosso la divisa di allenamento.

Proviamo delle nuove coreografie, una dopo l'altra e sento che la stanchezza sta iniziando a farsi spazio.

La coach ci ordina di provare una alla volta la parte di coreografia assegnata e quando arriva il mio turno, raccolgo le ultime forze rimaste e tiro un lungo sospiro.

Quando la musica parte comincio a muovermi sicura e fiera di come me la stia cavando, nonostante sia la prima volta che provo questa parte.

Mi sporgo più avanti e quando sto per compiere un giro completo, Ashley sporge il piede in avanti ed io inciampo ai piedi della biondina che mi guarda con espressione divertita.

Adesso non posso più reggere questa situazione. Ha oltrepassato ogni limite, deve smetterla.

<<Ti avevo avvisata, Collins, ancora una volta>> grida tra una risata e l'altra.

<<Sai perché credi che io stia prendendo tutto quello che vuoi? Perché tu sei una stronza, e sei insicura di te stessa. Spero davvero che anche Cameron un giorno possa rendersi conto di chi tu sia veramente. Vai a farti fottere, Ashley>> le parole mi escono l'una dopo l'altra e capisco che la rabbia ha preso il controllo.

Approfitto del fatto che la professoressa si sia allontanata per prendermi del ghiaccio, ovviamente noncurante del fatto che non sia stato un incidente ma che lo abbia fatto di proposito, per dirle tutto ciò che penso.

Quando mi volto vedo che Cameron è appoggiato totalmente alla porta e mi sta guardando come se fossi io la stronza in questa situazione, visto che la sua fidanzatina è appena scoppiata a piangere.

Non sopporto quando cerca di trovare qualsiasi cosa che possa giustificarla per le azioni che commette.

Non ci penso molto e dopo aver preparato la borsa, mi dirigo subito verso l'uscita della scuola per tornare casa e mettere fine a questa giornata.

Vengo raggiunta però da Cameron, che mi stringe forte il polso e permette alla rabbia di accrescere ancora dentro di me.

<<Nicole, ma che ti prende? E poi sarebbe lei la stronza?>> inizia e io non posso fare a meno di notare che parla come se non si aspettasse che mi comportassi così.

<<Mi ha fatta cadere volontariamente mentre stavo provando una coreografia. Mi sarei potuta fare seriamente male. Posso accettare che mi minacci, e addirittura posso anche accettare che mi dia qualche sostanza per umiliarmi davanti a tutti ad una festa, ma che metta a repentaglio l'unica cosa che mi fa sentire realmente bene, quello no>> ribatto e non gli do neanche il tempo di rispondermi che sono già fuori dalla scuola.

È rimasto chiaramente non indifferente di fronte alle mie parole e sono sicura che se lo avessi ascoltato avrebbe detto qualcosa che mi avrebbe ferita.

Fortunatamente mi sono ricordata di chiedere a Luke di passare a prendermi e quando sono fuori è già lì che mi aspetta.

Holding on to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora