Non so cosa esattamente mi stia dando la forza di alzarmi questo lunedì mattina, soprattutto dopo quello che è accaduto sabato. Zia Anne mi ha più volte consigliato di rimanere a casa, e questa volta seriamente, ma non mi è sembrato il caso.
Alla fine ho raggiunto una sorta di accordo con Luke, se così possa definirsi. Insomma, gli ho ripetuto più volte che non avrò alcuna storia con Cameron, e lui mi ha promesso di cambiare atteggiamento e cercare di mantenere la calma prima di compiere azioni avventate.
La mia caviglia risente ancora della sua rabbia, ma sono fortunata visto che potrò rimettermi in sesto presto, e noto già un lieve miglioramento.
<<Nic, scusami ancora, stai bene? Vuoi qualcosa? Sei sicura di voler venire? Hai mangiato?>> dice Luke quando scendo al piano di sotto accuratamente sistemata per far fronte anche a questa giornata.
<<Sto bene, sono sicura e...ho dimenticato il resto delle domande>>
<<Scusa, è che sono davvero un coglione, e vorrei rimediare>>
Sorrido pensando a quante volte Cameron lo abbia definito esattamente così mentre mi portava al pronto soccorso, e a quante volte io lo abbia lasciato fare.
<<So che ti dispiace, perciò non ritorniamo più sull'argomento e soprattutto muoviamoci, non voglio fare tardi>> rispondo e ci dirigiamo subito nell'auto.
Una volta arrivati il mio unico obiettivo è quello di cercare le mie due uniche amiche da quando sono arrivata e fortunatamente le ritrovo sempre al solito posto.
C'è anche tutto il resto dei miei amici, tranne Cameron stranamente.
Comincio a nutrire la convinzione che stia cercando di tornare con Ashley, ma distolgo il pensiero, infondo non è affar mio, no?
<<Morettaa, sappi che ce l'ho ancora con te perché non mi hai raccontato nulla, anche se un po' lo capisco. Non posso scordare la faccia di Hemmings>> urla Cat
<<Neanche io, anche se vorrei davvero. Quindi vi prego non parliamone più, io sono già passata sopra alla sera della festa>> dico, mentendo più a me stessa che a lei
Passiamo il resto dei minuti prima di raggiungere i nostri armadietti ad ascoltare i particolari della relazione di Cat ed Harry, che sembra procedere a gonfie vele. Ormai è questione di giorni prima che ufficializzino la loro storia.
Una cosa che renderà piacevole ogni mio lunedì mattina sarà avere letteratura inglese alla prima ora. È una sensazione di sollievo dover iniziare la settimana con la propria materia preferita.
Estraggo dall'armadietto il libro ed il quaderno degli appunti necessari per la lezione e quando sono pronta finalmente ad entrare in classe vengo raggiunta dalla biondina irritante che oggi ha un'aria più minacciosa del solito.
Ci mancava soltanto questa.
<<Collins, non starai pensando di filartela vero? Bella scenata sabato, però per quanto sia contenta di averti fuori dai piedi per due settimane, per colpa tua Cameron mi ha lasciata>> dice e si avvicina troppo, tanto da sentire la rabbia divampare
<<Non ti ha lasciata per colpa mia, evidentemente ha capito che razza di persona sei>>
<<Non ti starai mica illudendo che staremo a lungo separati, vero? Sei un'altra delle puttanelle di cui si prenderà gioco>>
Non so se essere più indignata per il fatto che parli senza mostrare un minimo di gelosia nei confronti delle ragazze che frequenta Cameron o essere infuriata per avermi appena dato della puttanella.
<<Tranquilla, la sua preferita resterai sempre tu>>
Immediatamente si fionda su di me e comincia a spintonarmi e a tirarmi i capelli, ed io non sono da meno, nonostante la caviglia dolorante. È da troppo tempo che sopporto gli attacchi di Ashley, e mi sembra arrivato il momento di mettere fine a questa storia.
Comincio a intensificare la forza con cui le tiro i capelli quando vengo avvolta da due braccia muscolose che ormai riesco a riconoscere facilmente.
Cameron trattiene me, mentre Ashley è stata momentaneamente afferrata da un ragazzo parecchio alto e muscoloso, anche se meno di Cameron, e continua a scalciare urlando di liberarla.
<<Che cosa succede qui?>> ci interrompe la voce dolce ma allo stesso tempo delusa della preside.
Mi aspetto che Ashley continui a dare libero sfogo la sua rabbia e si scagli nuovamente su di me, ma ovviamente comincia a perdersi in un lungo pianto per cercare di incolparmi.
<<Ha iniziato lei, mi ha spinta e non ci ho capito più nulla, e Dallas non ha fatto nulla per fermarla nonostante abbia assistito a tutta la scena>> dice la biondina irritante e io ho soltanto voglia di ricominciare a tirarle i capelli per non fermarmi più.
<<Ma che cazzo>> interviene Cameron con assoluta finezza. Perché sta cercando di metterlo nei guai?
<<Dallas, Collins, non voglio sentire ragioni, questo pomeriggio dovrete rimanere a pulire la palestra>>
Quando la mia vita smetterà di essere un'insormontabile equivoco?
Rivolgo un'occhiata a Cameron, che sembra ancora parecchio arrabbiato per quello che la sua Ashley ha appena combinato, ma non appena incontra il mio sguardo i muscoli del viso si rilassano.
Decido di raggiungere subito la classe per evitare di imbattermi in altre spiacevoli situazioni, non potrei sopportarlo, non oggi.
Nel corso di letteratura non è presente nessuno dei miei amici, e forse è un sollievo visto che mi piacerebbe incontrare facce nuove.
Scelgo un posto, non troppo vicino, ma allo stesso tempo non troppo lontano dalla postazione del prof e il ragazzo che ha trascinato via Ashley prima si siede proprio accanto a me.
<<Tutto bene? Comunque piacere, sono John>>
È alto e ha due occhi verdi bellissimi. Non sarà forse lo stesso John a cui ha fatto accenno Luke, l'altra sera?
Effettivamente ha l'aria di essere un giocatore di basket.
<<Sì, grazie per avermela levata di dosso, piacere mio, Nicole>> rispondo
<<Figurati, in questa scuola nessuno tollera Ashley Roberts tranne le sue tirapiedi, e ci voleva qualcuna che la contrastasse così>>
In realtà a parte una scarica di adrenalina il confronto con Ashley mi porta soltanto ad una miriade di problemi, e la punizione da scontare con Cameron ne è la piena dimostrazione.
La lezione di letteratura passa piuttosto in fretta, il professore è giovane e parecchio affabile, e ho scoperto che John è un tipo davvero simpatico, sarei voluta rimanere più tempo all'interno di quella classe.
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Holding on to you
Teen FictionNicole è una 16enne di origini americane, con una passiona smisurata per la danza. La sua vita è sistematicamente perfetta: ottimi voti a scuola, discreta popolarità, amiche sempre presenti e uno dei ragazzi più gettonati di tutta quanta San Francis...