Holding on to you

CAPITOLO 36

È già sabato e da almeno quindici minuti Claire non fa altro che ripetere quanto sarà sensazionale la serata che passeremo tra ragazze. Fino ad inizio settimana, pensavamo saremmo andate alla festa di John, ma è una fortuna che sia stata spostata a dopo la gara.

In questi giorni sono stata poco con Cameron, entrambi abbiamo avuto molto da fare, lui con gli allenamenti di calcio ed io con i miei, ma ogni tanto si è assicurato di fare un salto da me passando per la finestra, e Dio solo sa quanto sia stato difficile trattenersi dall'andare oltre a dei semplici baci.

<<Nic, ma mi ascolti?>> mi richiama Claire

<<Ehm, sì, sono d'accordo>> cerco di non far capire che sto mentendo

<<Ti ho chiesto se preferisci il pollo o la pizza, ma dove hai la testa oggi?>>

Era da un po' che maturavo l'idea di dir loro di Cameron, e sono grata che finalmente sia arrivato il momento giusto. Questa sera lo confesserò, è necessario avere il loro appoggio, prima di parlarne con Luke.

<<Scusa, è che l'ansia della gara sta iniziando a farsi sentire. A me va bene tutto comunque>>

Passiamo il resto dei minuti prima delle lezioni a convincere Cat che per una sera dovrebbe rinunciare ad Harry per stare con noi, e io non posso fare a meno di pensare a cosa farà Cameron.

...
L'aria fredda di Miami si fa terribilmente sentire e ringrazio mia zia Anne per avermi ricordato di prendere un maglione prima di uscire.

Sto aspettando che arrivi Cameron che stranamente sta facendo più ritardo del solito. Probabilmente starà ritardando per i suoi allenamenti.

Le mie paranoie si annullano quando la macchina nera di Cameron parcheggia a pochi metri di distanza.

Lo raggiungo immediatamente e una volta dentro l'auto non posso fare a meno di afferrarlo per il collo della maglietta per baciarlo.

Ovviamente ricambia il bacio e mi attira ancora di più a sé, poi accenna un sorriso e si scosta.

<<Piccola, mi sei mancata anche tu, ma se vogliamo aspettare il momento giusto devi evitare di fare così, altrimenti ti scoperei senza un domani>>

<<Sempre il solito volgare>> lo canzono

<<Con te, ovvio. Ma se proprio insisti, potrebbe essere la serata giusta stasera, i miei non sono in casa>>

<<Stasera siamo da Cat, serata tra ragazze. Quindi ti conviene riportarmi subito se non vorrai sentire le urla di tua cugina Claire perché sono in ritardo>>

<<Che palle, vorrà dire che dirò ad Austin di venire da me, o magari a qualche altra ragazza disponibile>>

Sento le guance arrossire in preda alla gelosia e allo stesso tempo alla rabbia immaginando Cameron che baci o tocchi qualsiasi altra ragazza che non sia io.

<<Piccola, rilassati, da quando stiamo insieme non c'è nessun'altra di cui mi importi>>

È vero, stiamo insieme, e dovrei iniziare a fidarmi di lui se non voglio mandare all'aria questa relazione. Purtroppo i miei precedenti non mi permettono di fidarmi facilmente, ma in fondo so che con Cameron sto provando delle sensazioni prima a me sconosciute, e sento che sia così anche per lui.

<<A proposito, oggi ho intenzione di parlare con Cat e Claire e dir loro la verità, anche se penso che sospettino già qualcosa>>

<<Tu..tu sei sicura di volerne già parlare?>> c'è qualcosa di strano nella sua voce

<<Sì, Cam, sono le mie migliore amiche qui e non ho intenzione di tenere nascosta a lungo ancora questa cosa tra noi due, e dovresti dirlo anche agli altri>>

<<Potremmo tenerlo ancora un po' per noi, anche perché dovresti poi parlarne con quel coglione di tuo cugino>>

<<Cameron, ti stai forse vergognando di noi?>>

<<Cosa, ma come ti viene in mente? È solo che non sei una bambina, dovresti aspettare il momento opportuno>>

Gli do appena il tempo di finire la frase e scendo via dall'auto, incamminandomi verso casa ed ignorando la sua voce che continua a chiamarmi e che mi implora di salire in auto.

Ma che cos'ha? Perché ha questa immane capacità di passare dal ragazzo dolce e premuroso al più insopportabile sulla terra nella frazione di secondi?

Fortunatamente non sono scesa molto lontano da casa e la raggiungo in pochi minuti. È un sollievo scoprire di essere sola, ultimamente Luke cominciava ad insospettirsi e questo non sarebbe stato sicuramente il momento giusto per parlargliene.

In realtà non so neanche se possiamo definirci ancora una coppia, visto che ha chiaramente fatto intendere che non vuole che si sappia in giro. Per sua sfortuna però, io non reggerò il suo stupido gioco.

Mi infilo sotto la doccia e distendo i nervi, mentre lascio scorrere la solita playlist di Spotify.

Una volta fuori, scelgo di mettere una semplice camicetta con dei jeans piuttosto attillati ed alta vita. Sistemo i capelli e mi trucco leggermente, non ho idea di cosa faremo ma mi piace essere sempre pronta per qualsiasi esigenza.

Controllo il cellulare, illudendomi che Cameron mi avrebbe scritto o quantomeno chiamata, ma non c'è nessuna notifica da parte sua. C'è un messaggio di Alexis che mi raccomanda di non dimenticarmi di aggiornarla ed uno di mia madre, che insistentemente continua a chiedermi se ho pensato alla questione di mio padre.

I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo di Claire con la sua splendente auto bianca che si ferma sul vialetto.

<<Sei pronta moretta?>>

<<Non ho ancora ben capito cosa faremo precisamente>>

<<Nulla di particolare, pizza, film, del buon vino e tante tante confidenze>>

Il mio stomaco si torce al sentore di queste ultime parole. Dovrei parlare loro di Cameron?

Ma certo che dovrei. Potrei dire semplicemente:

<<Sapete ragazze, io e Cameron siamo passati in un mese dall'odiarci profondamente ad essere incapaci di stare lontani. Solo che proprio oggi abbiamo litigato, perché sì, mentre io mi preoccupo di dirlo a voi e di trovare un modo per dirlo a Luke, lui preferisce ancora tenere questa relazione segreta>>

Sembrerei assolutamente patetica, dovrò cercare un modo semplice per dirlo. Non posso credere che loro mi giudicheranno, mi hanno sostenuta fin dall'inizio e mi perdoneranno per questa piccola omissione.