CAPITOLO 19

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Quando sono sull'aereo che mi riporterà a Miami, mi concedo qualche ora di riposo. Questa notte per ovvie ragioni non ho chiuso occhio e devo ammettere che questo viaggio oltre a non aver provocato l'effetto desiderato, è stato totalmente sfiancante.

Sono distrutta, letteralmente. Ci è voluto meno di qualche minuto perché tutte le mie certezze, che ritenevo salde e concrete, si sgretolassero spietatamente.

Sento un bisogno assurdo di svagarmi, di trovare qualcosa che non mi permetta di pensare a tutto questo.

Tutta questa situazione mi aveva rimosso dalla testa per un lasso di tempo che domani sera ci sarà la festa da Taylor, alla quale le mie amiche mi stanno pregando costantemente di partecipare.

Potrei prendere in considerazione l'idea, insomma, a dire la verità, le ultime feste a cui ho partecipato si sono rivelate un vero fiasco, ma penso che comunque peggio di come siano andate quelle non possa essere.

Quando scendo dall'aereo, dopo un lungo viaggio estenuante, scorgo mio cugino Luke che allarga le braccia affinché mi rifugi nel suo caloroso abbraccio. Anche Luke sa tutto, mi sono premurata di raccontarglielo durante il viaggio di ritorno, e come sempre, lui ci aveva visto lungo.

Ormai ho finito le lacrime, e sinceramente sto meglio così. Non so se il mio pianto sia dovuto al fatto che probabilmente ero realmente innamorata di lui, o semplicemente, la sua presenza nella mia vita era diventata tutta una questione di abitudine.

Torniamo nella grande casa che profuma esattamente come la prima volta che l'ho vista e dopo aver fatto una lunga doccia, mi infilo sotto le morbide coperte del mio letto ed imposto la sveglia per le 9 circa.

Domani mattina andrò a fare shopping con Cat e Claire. Ho deciso di partecipare a quella festa, e ho promesso che non risponderò ad alcuna provocazione da parte di Ashley.

...

Questa mattina mi sveglio prima che la sveglia possa suonare e mi sento già meglio. Sto cominciando a covare l'idea che in realtà in cuor mio sapevo già di non amare Jack, ma convincevo me stessa che fosse così.

Dopo una ricca colazione, corro subito in bagno e comincio a prepararmi per la mattinata di shopping. Dopo una buona oretta, sono ben conciata e le mie due amiche sono già fuori che mi aspettano.

<<Buongiorno moretta. Programma della giornata. Innanzitutto non ti permetteremo di piangere per quel coglione, non lo merita. Secondo, la festa sarà piena di bei ragazzi e noi saremo le più belle lì dentro. Chiaro?>> dice Claire talmente velocemente che mi risulta impossibile interromperla

<<Chiaro. Ho bisogno di nuovi vestiti>> rispondo, e parlo seriamente.

Ci dirigiamo in centro e il nostro shopping procede benissimo. Cat, è riuscita a trovare un abito che le calza a pennello. Claire, ha comprato un sacco di abiti, ma uno in particolare le dona e non ho fatto altro che pensare a come potrebbe reagire Austin vedendola con quello in dosso. Persino io, che ho gusti discretamente difficili, ho trovato un abito, stranamente non completamente nero, ma nero e rosso, che riesce addirittura a mettere il risalto il piccolo seno che mi ritrovo.

Andiamo da Bob's e prendo uno degli hamburger farciti sul menù. Passiamo tutto il tempo a fantasticare sull'andamento della festa e ad accordarci su come andremo lì.

Alla fine scegliamo che a portarci sia Austin, ma per una questione di tempistica comunico loro che sarà meglio che io vada con Luke.

Rientro a casa nel pomeriggio, e come avevo previsto, sono già le 4:30 e dovrei cominciare a prepararmi.

<<Vieni con me stasera alla festa?>> irrompe Luke in cucina mentre sto mangiando una mela e quasi sussulto per lo spavento.

Dovrei imparare a non essere così facilmente impressionabile.

<<Sì, sarò pronta per le 8>> dico e sorrido mentre si avvia nella sua stanza.

Ritengo che sia arrivato anche per me il momento di prepararmi e mi infilo nella vasca subito per non dover necessariamente avere poco tempo per rilassarmi.

Quando sono fuori, indosso prontamente il mio nuovo vestito, che devo ammettere mi piace parecchio e comincio a decidere in che modo truccarmi.

Applico del correttore sotto gli occhi e dopo aver applicato una linea sottile di eye-liner e del mascara voluminoso, ma non troppo, passo al rossetto. Il rossetto rosso risalta oltremodo le mie labbra carnose, per questo è il mio preferito.

Sono in perfetto orario e quando scendo giù trovo già Luke che mi aspetta e che è sistemato davvero bene. Quando mi vede comincia a riempirmi di complimenti e una volta saliti in macchina mi raccomanda di non permettere a troppi ragazzi di corteggiarmi.

Arriviamo in men che non si dica alla location della festa e non posso fare a meno di pensare che praticamente tutti, qui a Miami, hanno una casa da urlo.

Ci sono tutti i nostri amici, ed anche Cameron, ma sono sollevata nel non vedere Ashley. Sono sicura che sarebbe eclatante per lei se sapesse che sono stata tradita dal mio ex-ragazzo.

Cameron alza lo sguardo e quando i nostri occhi si incrociano non posso fare a meno di rimanere paralizzata. Perché mi fa questo effetto? Devo ammettere che è maledettamente bello questa sera, nonostante indossi uno dei suoi soliti jeans strappati e una maglietta bianca, attillata, che lascia trasparire a pieno i suoi muscoli.

Ho bisogno di bere. Ho troppa confusione in testa. Mi avvicino al bancone e prendo la prima bevanda che mi passa sotto gli occhi. È strana, un po' forte, ma il sapore è buono. Ne prendo un'altra, e poi un'altra ancora.

<<Ehi bellezza, ti conviene fermarti o potresti non rispondere più di te>> dice un biondino che è appoggiato al bancone delle bevande.

<<È finita la vodka, dove..dove posso trovarne altra?>> dico, senza neanche rendermi conto che potrei davvero oltrepassare il limite anche stasera.

<<Prova a vedere nello sgabuzzino, e comunque piacere, Logan>> risponde con un sorriso tranquillizzante

<<Grazie, piacere mio, sono Nicole>> e non appena finisco di parlare comincio ad avviarmi verso lo sgabuzzino. Lo stomaco comincia a bruciarmi ma poco importa, voglio solo dimenticare tutto, no?

Raggiungo quello che mi sembra essere uno sgabuzzino ed entro senza pensarci troppo.

<<Che..che diamine ci fai qui?>> sento la voce di Cameron e per lo spavento, mi appoggio alla porta lasciando che si chiuda dietro di me.

<<Io..io ho bisogno della vodka>> sussurro quasi

<<Nicole, sei ubriaca, basta>>

Non può dirmi quando smettere. So reggere il controllo, più o meno.

Mi sposto per cercare di aprire la porta che purtroppo non si apre.

<<Cam..la porta>>

Si alza in piedi e prova ad aprirla, con scarsi risultati.

<<Merda, siamo bloccati qui>>

Accendo lo schermo del cellulare, ma non da alcun cenno di vita. Non prende per niente in questo posto.

<<E adesso?>> dico preoccupata

<<Adesso aspettiamo che qualcuno ci apra>> risponde, come se fosse all'ordine del giorno per lui rimanere chiuso in questo posto con una ragazza.

Holding on to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora