"Comprenderai con il tempo che il segno del passaggio di una persona nella tua vita non dipende da quanto ti è stata accanto, ma da quanto ti ha lasciato dentro"
È come arrampicarsi sugli specchi, ma non per scappare da una situazione apparentemente scomoda, ma riuscire a fare determinate azioni.
Ognuno ha le proprie qualità, con le quali una persona si applica nel vivere la propria vita.
Una delle qualità di Cheryl era la sua altezza quasi inesistente, che la portava ad avere immense difficoltà a raggiungere lo scaffale più alto dell'armadietto situato nel garage.
Quella bottiglia di olio per motore sembrava guardarla con aria di sfida, un po' come Irama faceva quando lei cercava di tenergli testa.
Il contenitore, invece, sembrava dirle
'Non mi prenderai mai!'
Infatti era così, o almeno fin quando Lori non intervenne.
Aveva un mezzo sorriso stampato in volto quando lei si girò a guardare il ragazzo, che aveva di poco steso il braccio per afferrare la desiderata meta di Cheryl.
« Togliti quel sorrisetto dalla faccia. Io non ho le gambe lunghe due metri!»
Lori non smise di sorridere, anzi, ridacchiò trovando la ragazza estremamente buffa, in senso positivo.
Non riusciva a guardare nessuno dei suoi amici con occhi cattivi, aveva quello schermo che gli faceva vedere solo la parte buona di una persona, seppur quella opposta ci fosse sempre e ne fosse consapevole.
Pensava che quella parte cattiva fosse un bene, perché essendo troppo buono e gentile con tutti porta, a volte, ad essere traditi.
Lui ne era l'esempio.
« Adesso dobbiamo modificare il motore dopo averlo lustrato di olio, lo rendiamo più potente. »
Le spiegò e Cheryl si sentì ritornare a pochi anni prima, quando cercava in tutti i modi di capire ciò che la professoressa di latino cercava di dirle.
« Capito? » Le chiese Lori, vedendola completamente spaesata e pensierosa.
« Non ti aspettare che faccia miracoli, okay? » Si legò i capelli, poi si sistemò la salopette che indossava.
Le stava di un tantino larga, poiché Jade era di poco più formosa di lei.
Lorenzo ridacchiò ancora
« Se ti può rincuorare, come prima lezione non sei andata male. »
Cheryl sorrise di poco, abbastanza da fargli capire che quello che gli avrebbe detto era scherzoso
« Abbiamo appena iniziato e l'unica cosa che ho fatto è cercare, invano, di prendere dell'olio per motore dallo scaffale più alto! »
Lorenzo non poté non ridere, così si appoggiò alla Lamborghini e si lasciò andare ad una risata.
« Ci ho messo anche io del tempo per imparare. » Affermò, mentre si faceva aiutare dalla ragazza a sganciare il motore dal resto della macchina.
« Odio la parola "tempo" e voi la usate troppo spesso. »
Lorenzo fece spallucce.« La meccanica non è proprio il tuo forte. »
Finalmente, il nero che le sporcava le mani e le braccia stava andando via grazie all'aiuto dell'acqua e del sapone.
« Io ho studiato per essere medico e sporcarmi le mani di sangue, non di grasso. » Questa volta a fare spallucce fu Cheryl, che fissava l'acqua scorrere.
Lori la guardò e si accigliò
« Davvero? »
Annuì, voltandosi poi verso il ragazzo, intento a porgerle un asciugamano.
« Da quanto tempo sei un medico, allora? »
« In realtà non ho mai lavorato. Oggi sarei dovuta andare all'ospedale come specializzanda, ma sappiamo tutti com'è andata a finire. Purtroppo, alcune volte si è così vicini al proprio obiettivo ma poi c'è qualcosa o qualcuno che ti prende di forza e ti porta indietro. »
Lorenzo la guardò con sguardo triste.
Si rivedeva terribilmente in lei, tanto che decise di raccontargli ciò che sapevano solo i suoi amici Ghosters.
« Sai, io e te siamo molto simili.
Anche io avevo un sogno, quello di diventare un fotografo professionista, ma il destino mi ha portato a cambiare rotta.
Siamo decisamente estranei a questo mondo, ma dobbiamo conviverci perché ci siamo ritrovati catapultati dentro in un modo o nell'altro senza la nostra volontà.
Adesso è troppo tardi per tornare indietro. »
La ragazza gli sorrise, e da una semplice pacca sulla spalla che le diede, Cheryl trasformò tutto in un abbraccio.
Le serviva, d'altronde. Come diceva Lorenzo, si era ritrovata in un mondo che non le apparteneva e aveva bisogno di quel conforto che mai nessuno le aveva dato.
Il ragazzo rimase quasi stupito.
Da anni nessuno lo aveva più abbracciato e gli sembrò quasi un miraggio.
Così sorrise e le accarezzò velocemente la schiena.
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Criminals { Irama Plume }
FanfictionChicago. Una gang criminale ed un aspirante chirurga. Le loro vite si incontreranno per una strana coincidenza. Cosa accadrà tra il temuto capo Irama Plume e Cheryl? NB. I personaggi e i fatti sono completamente inventati, perciò i caratteri, compor...