• Capitolo 22

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"Sei nata così: con il cuore e le aspettative giganti, i brividi sulla pelle e l'indifferenza non fa per te."

Sapeva che quello non era il suo lavoro, non aveva mai fatto al caso suo.
Vi si era ritrovato per puro caso, forse per destino, e magari era stato proprio il karma a punirlo.
Solo dopo che l'ennesimo tentativo di svitare una vite era andato in frantumi, capì che l'idraulica e qualsiasi altro lavoro manuale non era fatto per lui.
Il lavandino della "cucina" aveva cominciato a far difetto da giorni, ormai, e lui era l'unico libero per cercare di sistemarlo.
Lori, nonostante fossero passate due settimane e nonostante si sentisse come nuovo, non poteva muovere esageratamente la gamba, sotto ordine di Cheryl, perciò il suo lavoro in garage doveva essere supervisionato.
Kyle aiutava Lorenzo, mentre Jade era ancora alla ricerca dell'ambiguo ed estraneo mittente delle chiamate.
Cheryl aveva appena finito di aiutare Jade quando entrò in cucina, ritrovandosi davanti a sé Filippo nei panni di un idraulico inesperto.
La parte comica non era il fatto che fosse incapace a fare quell'improvvisato lavoro, ma il fatto che fosse vestito con una maglietta bianca, in tinta con l'occasione.
Cheryl non si curò del fatto che avesse anche lei una t-shirt bianca, o meglio, non ricordò il fatto che la stessa mattina l'aveva indossata.
« Non sei un bravo meccanico e neanche un bravo idraulico. »
Disse, avvicinandosi a Filippo, che gettò nel lavandino la chiave inglese, facendo riecheggiare un forte rumore metallico nella cucina.
« Pivellina, noi abbiamo diverse cose in comune, ma sai qual è quella che ci accomuna di più? »
Cheryl si appoggiò con il fianco sinistro sul bancone e lo ascoltò interessata, in attesa che continuasse a parlare.
« L'intelligenza. »
Sprofondare nel suo sguardo, forse era quella l'attività che preferiva di più in quell'ambiente a cui era ormai abituata.
« Dunque, sei così intelligente da capire che io, nella mia mente, ho già riparato il lavandino, ma sembra che le mie mani non riescano a connettersi con il cervello. »
Cheryl alzò le spalle e disse
« Se ti può rincuorare, l'unico momento in cui connetto le mani al cervello è quando mi calo nei panni di chirurga. »
Filippo annuì, poi sbuffò e continuò il suo lavoro, con scarsi risultati.
« Puoi reggere quella vite che sporge?»
Le chiese, mentre lei stava solo osservando il suo lavoro.
Si avvicinò e fece ciò che le disse, ma poi con un millesimo di secondo, il lavandino cedette sotto la stretta di Filippo.
Tanta, troppa acqua, fu schizzata sui due, che ebbero reazioni completamente differenti.
Filippo cercò di fermare il flusso d'acqua con un panno, ma quando questo non fece il suo lavoro si lasciò andare ad un
« Porca puttana! »
Cheryl, invece, rimase immobile, quasi impietrita sotto l'acqua gelata e basita da ciò che stava succedendo.
Poi, come era iniziato, tutto si bloccò, lasciando i due completamente senza fiato.
Solo dopo alcuni secondi si voltarono l'uno verso l'alto.
Cheryl non riuscì a non guardare il fisico di Filippo sotto la maglietta bianca completamente zuppa, ma fu furba, così alzò immediatamente lo sguardo sul suo viso.
Filippo, invece, guardava quasi senza scrupoli il petto di poco prorompente di Cheryl, che indossava la maglia bianca, talmente bagnata che mostrava il suo reggiseno, anch'esso bianco.
Non poté starsene zitta, tantomeno ferma: allungò la mano sotto il mento di Filippo, così da far alzare il suo sguardo, e disse
« Una ragazza si guarda negli occhi, angioletto. »
Detto ciò si voltò verso il lavandino, intenta a combinare qualcosa pur di ripararlo.
"Ti ho già guardata abbastanza da farmi innamorare, piumetta."
Lo pensò solo, ma non poté dirglielo: lei doveva essere solo un incarico.
« Avrei fatto la doccia stasera, ma evidentemente non ce n'è più bisogno. »
Affermò la ragazza, strizzandosi i capelli zuppi nel lavandino, cercando di interrompere il silenzio.
« Ho deciso. »
Affermò Filippo, scuotendo il ciuffo di capelli, anch'essi bagnati, per poi guardare Cheryl, che disse
« Cosa? »
« Lo lascio fare a Lorenzo, ora vieni. »
La prese per il polso, e la portò nel bagno accanto alla cucina.
Lei chiese per tutto il piccolo tragitto cosa volesse fare, poi realizzò quando lo vide tirar fuori da uno scaffale un asciugacapelli.
La cosa che si aspettava che accadesse, non accadde, e le parve veramente alquanto strano.
Si tolse gli orecchini a forma di piuma, che erano effettivamente veri, e cominciò ad asciugarli con il fon.
Lei si avvicinò, quasi interdetta, così gli chiese
« Preferisci asciugare prima i tuoi orecchini e far prendere una polmonite ad entrambi? »
Filippo spense il fon, poi la guardò mentre rimetteva gli orecchini.
« Non preferisci andarti a cambiare?»
Le chiese, e lei fu ammutolita dal fatto che era l'opzione migliore.
« Sai una cosa? »
Gli chiese, e lui fece un cenno con il capo.
Quasi le doleva dirglielo, ma comunque era la verità
« Hai ragione. »
Filippo sbarrò gli occhi, poi disse
« Ti è già salita la febbre. »
Lei lo ammonì con un gesto della mano, poi disse
« Smettila! Ora vado a cambiarmi per evitare che mi salga veramente la febbre! »
Filippo, per la prima volta nella sua vita, non se ne stette zitto, anzi, ghignò e disse
« Si ed anche in fretta, non riuscirei a resistere alle tentazioni. »
Era palese che si stesse riferendo a ciò che era stato mostrato dall'acqua del corpo di Cheryl, che divenne rossa come un pomodoro e si sarebbe sotterrata se ne avesse avuto la possibilità.
Inoltre, non poté credere alle sue orecchie dopo aver ascoltato ciò che Filippo le disse.
Troppe emozioni in un colpo solo, così tante che dovette filar via senza dire una parola, facendo la figura della scema.
Filippo, però, nonostante lo avesse notato, sorrise e basta, non ridacchiò per prenderla in giro.
Era soddisfatto di ciò che stava accadendo tra di loro.

Erano tutti impegnati per un solo obbiettivo: consegnare in tempo le dieci macchine modificate all'ignoto mittente della chiamata.
Ognuno era piegato su un cofano, a coppie, mentre Lorenzo dirigeva il tutto, alcune volte anche impegnandosi di non sclerare in faccia a tutti, che erano prettamente incapaci del suo lavoro.
« Mio Dio, Lori! Rallenta, non capisco cosa voglia dire "dilatare gli ingranaggi"! »
La voce di Jade era imprigionata in quel cofano, sul quale era piegato anche Kyle, e sembrava non volerne sapere di essere modificato.
Kyle ridacchiava per ciò che faceva la ragazza che aveva davanti, ricevendo molto spesso insulti da parte sua, per poi ritornare a lavoro.
Cheryl cercava di impegnarsi più del dovuto pur di aiutarli nel loro intento, ma con scarsi risultati.
Irama, di fronte a lei, imitava con le mani tatuate le parole di Lori, per quanto ne fosse capace.
« Io vi ho sempre detto che fare questo lavoro è una questione di vita o di morte, ma voi non mi avete mai creduto! »
Affermò Lori, spostandosi zoppicando per controllare il lavoro dei suoi compagni.
« Evidentemente solo tu hai avuto la geniale idea di imparare, e forse solo tu ne hai avuto la voglia. »
Disse Kyle, per poi guardare Cheryl e continuare
« Meglio prendere a pugni un sacco da box, vero, Cheryl? »
La ragazza lo guardò e gli sorrise, ricevendo un occhiolino dal finto rosso.
Filippo li osservava attentamente, così tanto attentamente che dovette fermare il suo lavoro con le pinze e la chiave inglese.
« Fil? »
Lo richiamò Lorenzo, vedendolo immobile e con lo sguardo che si spostava da Cheryl e Kyle.
« Be', per fortuna abbiamo un meccanico. »
Cercò di tirarsi fuori dalla situazione, per poi essere appoggiato da Jade
« Per sfortuna ha una gamba ferita, però. »
Calò il silenzio solo per un po', poi Jade ricominciò a lamentarsi
« Oh santo cielo! Lorenzo, ma com- »
Fu bloccata da un gemito di fastidio da parte del meccanico, che poi esclamò
« Mio Dio, per togliermi di dosso tutte le vostre lamentele ci vuole solo una doccia fredda! »
Bastarono un sostantivo ed un aggettivo per far alzare lo sguardo di Cheryl e Filippo, che si incontrò, facendo spuntare un sorriso di complicità, notato da tutti.
Questa volta, Kyle non riuscì a stare zitto, così disse
« Be', evidentemente la doccia è il luogo preferito di questi due qui. »
Filippo si drizzò con la schiena, si rivolse a Kyle e disse
« Provate a fare pensieri come quello che ha in testa Kyle e vi costringo a mangiare il rubinetto della cucina che aspetta di essere messo apposto. »
Tutti alzarono le mani, lasciando Cheryl interdetta.
Quello strano potere che Filippo aveva su tutti l'affascinava, perché non era un potere maligno, lo faceva per aiutarli.
Tornò a guardarla, poi le sorrise.
"Che bello che è il tuo sorriso, gufetto."

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora