"Perché di questo è fatta la vita, solo di momenti da non perdere."
"Come può una persona costringere un ragazzino di dodici anni ad iniziare una tale vita contro la sua volontà?!"
Continuava a pensare alla stessa medesima cosa per tutta la mattinata.
Quella mattina Kyle non si era presentato in palestra, ma lei aveva riprodotto tutto l'allenamento, nella speranza di non rompersi qualche osso.
Fare la doccia le sembrò essere una cosa così eterea dopo stancanti esercizi fisici e le stesse parole che ronzano in testa.
Si guardava i piedi, coperti dalle sue sneakers bianche, e le gambe fasciate dai jeans neri di Jade, un regalo perché a lei andavano stretti ormai.
Scendeva le scale fino ad arrivare alla porta nera che conduceva alla sala principale.
Non c'era un anima, a parte quella di Irama, chino sul monitor posto in un lato della stanza.
Le sembrò guardarlo con occhi diversi, vedendo il lui la figura di un dodicenne a cui era stata strappata via la sua giovane vita.
Aveva bisogno di conoscerlo, sapere ciò che aveva da dire sulla sua storia, anche se lo avrebbe fatto in vie traverse, dato che aveva promesso a Jade di non dire nulla di ciò che si erano dette.
Voleva che tra loro i battibecchi finissero e che diventassero semplici e buoni amici, oltre tutto quel circolo di illegalità in cui erano finiti.
Non disse niente, gli si avvicinò, pensando a ciò che era successo il giorno prima e alle parole di Jade.
Le puntò gli occhi chiari addosso solo quando lei si fermò proprio accanto a lui.
Gli sorrise spontaneamente, cosa alquanto strana considerando il fatto che poco meno di ventiquattr'ore prima starebbero già stati a bisticciare.
Lui le guardò le labbra incredulo, e Cheryl avrebbe giurato che lo aveva visto inarcare, seppur di pochissimo, le labbra in un sorriso.
« Che fai? »
Gli chiese, ingenuamente.
« Cos'hai stamattina, pivellina? »
Prese un respiro profondo, cercando di non sbraitargli in faccia: odiava quel soprannome.
Ne prese poi un altro e disse
« Sto solo cercando di essere più gentile con te, sperando che poi lo sia anche tu con me. »
Irama, che aveva riportato lo sguardo sullo schermo, lo puntò sulla ragazza e sbuffò una risata
« Accetto l'impegno, pivellina. »
Lei si accigliò e disse
« Qual è il tuo problema? »
Si accigliò anche lui, affinché lei continuasse
« Intendo, perché continui a trattarmi male? Perché non mi tratti come tratti Lori, Jade o Kyle? »
« Non ti conosco bene, come posso trattarti come loro? »
Cheryl arricciò il naso
« Tu conosci le persone in questo modo? Credo che dovresti provare a conoscermi meglio, ed io vorrei conoscere meglio te. D'altro canto, sei stato tu a scegliermi come recluta. »
"Se solo sapessi tutta la verità, piccola."
Prese aria per parlare, ma la porta della stanza si aprì con uno scatto fulmineo, provocando un suono sordo, che fece sobbalzare Irama e Cheryl.
Lori e Jade tentavano di tenere stretto Kyle, che aveva sulla parte alta della maglia bianca del sangue, che continuava a fuoriuscire da una ferita.
Il suo viso era grondante di sudore e trascinava i piedi a terra, cercando, come Lorenzo e Jade, di trascinarsi sul tavolo e stendersi lì.
Irama sbarrò gli occhi, sbiancando, poi si mosse verso di loro per aiutarli a stendere Kyle sul tavolo.
Cheryl, invece, si guardò prima intorno poi, dopo aver puntato il suo obiettivo, avanzò velocemente verso il ragazzo, dicendo
« Allontanatevi tutti. Lori, puoi prendermi il kit medico che è lì? »
Indicò il punto che aveva guardato prima, mantenendo gli occhi sulla ferita di Kyle.
Si accigliò e poi, vedendo che Lorenzo la guardava confuso, insistette
« Veloce! » Scattò.
« Cos'è successo? » Chiese Irama, allarmato.
« Mi ha detto che è andato come al solito a prendere gli attrezzi per la palestra giù in garage, ma ha detto che qualcuno ha sparato rompendo la finestra e colpendolo. » Spiegò Jade, con voce tremolante mentre guardava Kyle, con sguardo preoccupato e impaurito.
« Okay, Kyle. Ascoltami, non so da quanto tempo quel kit è lì, perciò non posso farti l'anestesia perché rischierei un'infezione dato che non so se è scaduta. Tu, devi resistere, okay?»
Irama la guardava attento, soffermandosi sulle sue labbra, che si muovevano tranquille, senza tremare, e sui suoi occhi, dolci, che guardavano il rosso.
Tagliò la canottiera ed accese la piccola torcia che si trovava nella cassetta.
« Arma da fuoco, quindi? »
Kyle annuì, respirando affondo e strizzando di tanto in tanto gli occhi per il dolore.
« Il proiettile è ancora dentro, lo devo estrarre per evitare che si sposti, okay? »
« Chi ti ha sparato? Lo hai visto?» Chiese Lori, con voce tremante, come quella di Jade.
« Dopo le domande, ora deve concentrarsi. »
Tirò fuori dal set delle pinze molto lunghe e le disinfettò con dell'alcol.
« Ti farò male, Kyle. Stringi forte la mano di Irama, va bene? »
Irama, dopo che si sentì chiamato in causa, allungò il braccio e lo fece stringere dal ragazzo rosso.
Con accuratezza e attenzione, Cheryl tirò fuori il proiettile, con il sottofondo dei lamenti del ragazzo rosso, e quelli di Jade, che cercava di non guardare.
« Fatto, adesso metto i punti. »
Lo fece con estrema velocità, poi lo ripulì e disinfettò la ferita, per poi coprirla con un cerotto.
Quella era Cheryl Moraldi.
« Grazie, Cheryl. Sei stata fantastica.»
Le disse Kyle, dopo essersi messo seduto.
Le mise una mano dietro la nuca e la avvicinò a se, poggiandole le labbra sulla fronte, per ringraziarla.
La ragazza sorrise, chiudendo gli occhi.
« È il mio dovere questo. »
Spiegò, ma poi abbassò lo sguardo e aggiunse
« Lo era. »
Irama si morse il labbro, poi prese prese posto sul tavolo, affianco a Kyle, mentre Cheryl gettava i guanti sporchi nel cestino.
« Vuoi raccontarci la tua vita? Voglio conoscerti meglio. »
Disse il ragazzo, mentre gli altri, che avevano preso posto a sedere, li guardarono incuriositi dopo aver notato il ghigno di Irama e il sorriso di Cheryl.
Jade guardò la ragazza e la vide più sicura, senza le lacrime agli occhi, così sorrise anche lui.
« Sono italo-americana, mia madre viene dal North Dakota, mentre mio padre è romano. »
« Ho vissuto fino a dieci anni in Italia, poi mi sono trasferita a New York. »
« Qui ho studiato medicina sin dal liceo e poi mi sono trasferita a Chicago. »
« Tutto normale se tralasciassi il fatto che mio padre è in galera per omicidio e atteggiamento mafioso.
Ha ucciso mia madre e mio fratello perché non volevano intraprendere la sua vita dopo averla scoperta, mentre mia sorella è morta perché era malata. »
In quel momento i suoi occhi divennero lucidi e solo allora Irama capì.
"Diamine, piccola piuma, la mia canzone ti ha emozionata per quello."
« Ha tentato di uccidere anche me dopo che avevo rifiutato la sua offerta di lavorare con lui e fare tutto ciò che voleva. Sono stata in coma per una settimana perché avevo avuto un trauma cranico da caduta e avevo un proiettile vicino al cuore ed uno sul fianco. »
Si alzò la felpa bianca per far vedere quella grossa cicatrice che aveva sul fianco destro, segno di un'operazione intensa.
« Fortunatamente quello vicino al cuore, per miracolo perché è una cosa alquanto impossibile, era superficiale e non ha danneggiato niente, dicono perché la pistola non funzionava bene. Mi sembrò così strano.
Quello sul fianco, invece, poteva forare lo stomaco, un rene ed il fegato. »
Fece spallucce, mentre una lacrima le scendeva sul viso
« Per questo ho deciso di fare il medico, perché è solo grazie a loro che adesso sono qui. »
« Odierò per sempre mio padre perché mi ha portato via la mia vita.
È da quando sono piccola che non lo considero un vero padre, perché mi ha sempre maltrattata. »
« Mi mancano mia madre e i miei fratelli, perché erano nella mia condizione e solo loro possono capire cos'ho passato. »
« Pensavo che fare la vita di mio padre fosse uno schifo e che non lo avrei mai fatto. Adesso sono qui, quindi penso sia una questione di destino intraprendere la via dell'illegalità. »
« Pensavo fosse terribile, ma questo, a confronto con quella di mio padre, è davvero confortevole e sono felice di aver trovato persone come voi, pensavo che foste diversi. »
Si portò le mani sul viso e fece scendere le lacrime.
Irama la ascoltò senza tralasciare nemmeno un dettaglio.
Si immedesimò nella sua vita, abbastanza simile alla sua, e vide in lei una ragazza fragile che si nasconde dietro ad un bel sorriso.
Una ragazza forte e determinata, che è cresciuta da sola, senza genitori né fratelli.
Dimenticò che suo padre, quello che l'aveva fatta soffrire, gli aveva ordinato di prenderla con lui e cominciò a pensare che fosse davvero fortunato ad averla incontrata.
Si alzò dal tavolo, lentamente, poi si avvicinò a lei nello stesso modo.
Tutti lo guardarono stupefatti quando le prese un polso e tirò giù la mano, affinché si potesse osservare il suo viso.
Lo guardò confusa: era la seconda azione che la lasciò senza parole.
« Tutti noi abbiamo una storia contorta. Tutti noi ci ritroviamo qui.
Tutti noi abbiamo ritrovato una famiglia, non biologica, ma morale.
Anche tu ti ci ritroverai, sta' tranquilla.
Non ti preoccupare se la vita ti incasina, si impara più da un mare mosso che da una piscina. »
Cheryl gli sorrise, asciugandosi il viso, poi una massa di capelli a tratti colorati a tratti castani, le si buttò sopra, abbracciandola forte lasciandole un bacio in fronte.
« Io ti voglio già bene, se ti può rincuorare. »
Cheryl l'abbracciò e sorrise, dicendo
« Anche io. » Dopo che sciolse l'abbraccio.
« Anche io ti voglio bene, anche se non te la sai proprio cavare con i motori delle macchine. »
Disse Lori, battendole il pugno.
« Io invece te ne voglio perché sei una brava allieva e soprattutto una brava dottoressa. In che ramo sei specializzata? »
« Chirurgia. » Rispose Cheryl, sorridendo.
Irama la guardò mentre si rapportava con tutti gli altri, e si rese conto che avrebbe voluto volentieri avere un rapporto diverso con lei.
Il suo orgoglio, però, gli impediva di non bisticciare con lei, anche se, infondo, gli piaceva che lei sapesse tenergli testa. Poi era spaventato dal fatto che voleva spezzare la regola di tenerla alla larga, il più possibile.
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Criminals { Irama Plume }
FanfictionChicago. Una gang criminale ed un aspirante chirurga. Le loro vite si incontreranno per una strana coincidenza. Cosa accadrà tra il temuto capo Irama Plume e Cheryl? NB. I personaggi e i fatti sono completamente inventati, perciò i caratteri, compor...