"Lei è sempre la tua migliore amica, anche se il suo cuore non batte più accanto al tuo."
La paura è un'intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo reale o supposto. Essa è governata prevalentemente dall'istinto che ha come obbiettivo la sopravvivenza dell'individuo di fronte a un pericolo e lo prepara alla lotta o alla fuga.
Lo aveva studiato per entrare all'università di medicina, ma niente di quelle parole che aveva imparato a memoria rispecchiava quello che stava accadendo dentro di lei.
Non capiva minimamente quello che sentiva: l'adrenalina era mescolata alla paura.
Aveva davanti il palazzo più grande che avesse mai visto.
Era un'arena cupa, nera, imponente ed enorme.
Si sentiva sempre più schiacciata man mano che entrava insieme ai suoi compagni.
Tutti provavano esattamente quello che provava lei.
La nausea che aveva da giorni ormai era aumentata precipitosamente, ma lei aveva lo stomaco vuoto.
Camminava a passo svelto come i suoi compagni, di cui ne contava sette.
Avrebbe però voluto accasciarsi a terra e sperare che tutto quello era solo uno scherzo.
Stavano entrando nell'arena dell'Infinity, la più grande e prestigiosa arena per corse clandestine.
Le sarebbe piaciuto vedere una corsa in terza persona, se solo lo sfidante del proprio gruppo non fosse stato suo padre.
Guardò il ragazzo che si addentrava all'interno del tunnel e cominciò a tremare.
Non voleva perderlo lì.
Il tunnel racchiudeva un boato, il boato della folla che acclamava l'ingresso della sua gang, forse coloro che avevano scommesso su Filippo.
Era sicura però che quel tunnel avrebbe potuto amplificare anche il rumore del suo cuore che batteva all'impazzata.
Poco le importava del suo pacemaker.
La maschera la faceva sentire bene: nessuno l'avrebbe vista fragile.
Arrivò la fine del tunnel e la luce dell'arena, immensa, la fece scoprire a quella miriade di persone sugli spalti.
Tutte gang, tutte persone malavitose, tutte persone come loro.
Si guardò intorno a vedere le persone che applaudivano, urlavano e parlavano.
Guardò poco più avanti al suo boss e poté scorgere il viso di suo padre accanto alla sua Mercedes.
Rabbrividì quando le sorrise.
Come prestabilito, si stabilirono su un soppalco, dove sarebbero stati immuni alla velocità delle auto, ma non salì insieme agli altri, almeno non subito.
Guardò il ragazzo con le piume alle orecchie: lo percepiva, vedeva che era nella paura più totale, ma lui non lo dava a vedere, guardò il suo sfidante con sguardo di fuoco.
« Pronti per la corsa? »
Urlò una voce che echeggiò in tutta l'arena.« Se va male, intervengo. Se va bene e non reagisce come previsto, intervengo. State tranquilli.»
Ricordò le parole di Fabius e respirò a fondo: aveva una speranza in lui.
« Se vinci ci sarà una grande somma, se perdi la metà di essa, ma è comunque alta. »
Un altro sospiro per le parole di Rombo.
Sapeva benissimo dove si trovavano i due e sapeva dove guardare.
I suoi occhi, però, erano solo per Filippo.
Lo speaker parlava da chissà quanto, ma le sembrava di avere l'ovatta alle orecchie.
Guardava Filippo, solo e soltanto lui, e pregava e sperava che andasse tutto bene.
« Sfidanti, montante su. »
Cheryl, però non poté lasciarlo così.
Corse verso di lui, che la guardò con occhi spalancati, ma lei non gli lasciò dire niente.
Si abbassò la maschera e prese il viso di Filippo tra le mani.
Gli poggiò le labbra sulle sue e lui ricambiò subito quel bacio.
La folla alzò un boato enorme, ma lei non fece una piega.
Durò poco quel contatto, ma era il più bello di tutti i baci che si erano dati, almeno per Cheryl, che non sapeva se sarebbe stato l'ultimo.
Lo guardò un'ultima volta negli occhi e poi si girò verso suo padre, che aveva gli occhi completamente sbarrati.
« Oh, gente! Cheryl Moraldi e Irama ci hanno nascosto qualcosa.
Oh, Tommy, guarda che sguardo! »
Lo speaker fu udito finalmente da Cheryl, che guardò suo padre come la cosa più brutta che avesse mai visto.
Camminò lontano, poi, e prese posto accanto a Jade.
La guardarono tutti con sguardi sorpresi, ma lei non fu attirata da essi, guardava solo Filippo entrare in macchina, la sua macchina.
La Ferrari di Giulio.
Le sarebbe piaciuto conoscerlo.
Il rombo dell'auto di Filippo fece azzittire quasi tutti.
« Okay, concorrenti.
Potete partire tra tre... »
Trattenne il fiato.
« ...due... »
Chiuse gli occhi.
« ...uno... »
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Criminals { Irama Plume }
FanfictionChicago. Una gang criminale ed un aspirante chirurga. Le loro vite si incontreranno per una strana coincidenza. Cosa accadrà tra il temuto capo Irama Plume e Cheryl? NB. I personaggi e i fatti sono completamente inventati, perciò i caratteri, compor...