• Capitolo 47

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"La lontananza vi fa capire quanto vi vorreste vicino."

Guardava i suoi anfibi salire le scale, con il cuore in gola.
Un passo dopo l'altro, un gradino dopo l'altro.
Esplodeva di emozione e di gioia e non vedeva l'ora di arrivare davanti alla porta dell'appartamento.
Quando lo fece, cercò di fare il più piano possibile: erano le tre di notte.
Era solo ad entrare: Klaus, Kyle e Biondo stavano ordinando le macchine e ci avrebbero messo almeno dieci minuti.
Entrò, gingillando con i suoi gioielli, e i suoi occhi chiari si poggiarono su una figura illuminata dalla luna.
Aveva le braccia impegnata a sorreggere una piccola creatura che dormiva beata.
La figura alzò gli occhi verdi su di lui e sorrise.
Filippo avanzò verso di lei con passo vellutato e guardò la bambina.
« Saluta Lydia. »
Gli sussurrò, non appena si ritrovarono a pochi centimetri di distanza.
Si sciolse mentre lo guardava avere gli occhi brillanti a guardare quella che era sua nipote.
Non aveva mai immaginato quel lato di miele di Filippo: con lei era stato dolce, ma vederlo emozionarsi davanti alla sua nipotina faceva sconvolgere chiunque.
Irama Plume con gli occhi lucidi a causa di una bambina non si era mai visto prima allora.
Persino Cheryl non si aspettava la sua reazione.
Avrebbe voluto piangere per la tenerezza alla vista di Filippo nel baciare delicatamente la fronte di Lydia.

Le accarezzò la guancia e poi lasciò stare la bambina per guadare il bellissimo volto di Cheryl, illuminato dalla luna e dal sorriso che aveva stampato sul viso

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Le accarezzò la guancia e poi lasciò stare la bambina per guadare il bellissimo volto di Cheryl, illuminato dalla luna e dal sorriso che aveva stampato sul viso.
Alzò gli occhi su di lui solo dopo che si sentì osservata, poi si lasciò baciare, pensando a quanto le fosse mancato.
« Jolanda? »
Le chiese subito dopo e lei disse
« Sta dormendo, è esausta. Per questo me l'ha lasciata, a quanto pare ha preso dallo zio la sua insonnia. »
Filippo ridacchiò e incantò di poco il capo per poi sussurrarle
« Anche dalla zia. »
Cheryl ebbe un tuffo al cuore, e non per il pacemaker.
Le diceva tutte quelle cose che si collegavano solo ad una e lei non poteva che essere al settimo cielo.
Non c'era comunque nulla di ufficiale, ma quella situazione le piaceva.
« Mi sei mancato. »
Gli confessò.
« Anche tu, Cher. »
Le disse, per poi lasciarle un altro bacio sulle labbra.
Dovettero allontanarsi da quel bacio tanto atteso quando sentirono i passi dei tre ragazzi salire le scale.
La porta si aprì cautamente e Kyle entrò, avanzando verso Cheryl.
Vide le lacrime bagnargli il viso quando osservò la bambina, che la ragazza appoggiò delicatamente tra le braccia del suo migliore amico.
« Come si chiama? »
Chiese emozionato, dopo averla guardata per un po'.
« Si chiama Lydia. »
Gli disse Filippo, poggiandogli una mano sulla spalla.
« Grazie Cheryl per aver aiutato Jolanda. »
Disse alla ragazza, che gli sorrise.
« Oh be', ormai sappiamo tutti che bel nasino ha sempre risorse. »
Fece spallucce Klaus, toccando il piedino alla bambina, che sognava beata.
Biondo, invece, la guardava sorridendo e con occhi dolci.
Era incredibile il modo in cui una semplice neonata aveva fatto spuntare fuori il lato sensibile di tutti, persino di Filippo.
Cheryl si voltò a guardarlo e lo sorprese tenersi il labbro tra i denti perché i suoi occhi erano puntati proprio su di lei.
Gli sorrise, semplicemente.

Era come se qualcuno le aveva poggiato una mano sulla schiena e la stava spingendo ad alzarsi.
Sapeva benissimo che quella era la mano dei pensieri che la stavano tormentando.
La sera del giorno dopo sarebbe successo.
Non riusciva a non pensarci: mai come allora aveva avuto paura.
Si alzò, assecondando la mano dei suoi pensieri.
Quella volta però non fermò il suo passo, andrò dritta e spedita verso la camera di fronte alla sua.
Aprì la porta: sapeva che non stava dormendo.
Filippo si voltò verso di lei, con una sigaretta tra le mani e il viso rivolto alla luna, che lo guardava da fuori alla finestra.
« Cheryl, cos'hai? »
Non gli rispose, avanzò a passi veloci verso di lui, con il viso impresso nella preoccupazione.
« Non voglio perderti domani.
Non posso perderti.
Filippo, so di cosa è capace mio padre.
Se vince ti uccide, se perde anche.
Io non so come posso sopportare una cosa del genere.
Io ti odiavo, ma ora è tutto il contrario!
Non riesco ad immaginarmi senza te o senza qualsiasi altra persona della gang.
Sei sicuro che Fabius riesce a fermare tutto in tempo? »
Filippo la guardò con quasi la sua stessa espressione e non l'aveva mai vista parlare così velocemente e così ansiosamente.
Non riuscì a muovere un muscolo e neanche Cheryl, che si fermò davanti a lui con le mani sul petto, o meglio sul cuore.
« Non so cosa accadrà domani, so solo che Fabius sa cosa fare, e anche io.
Lo ucciderò prima che lo faccia lui, questa volta per davvero. »
Riuscì a parlare e, dopo essersi sbloccato e dopo averla guardata annuire e abbassare lo sguardo, continuò
« Cheryl, io non credo che all'inizio ti odiavo, avevo solo paura di te.
Avevo paura perché sei stata l'unica che mi ha risposto a tono, l'unica che non si è fatta sedurre.
Avevo paura che tu scoprissi l'incarico dato da tuo padre perché sei troppo intelligente.
Avevo paura, ma ero allo stesso tempo felice: avevo trovato il mio quasi alter ego femminile.
Avevo paura perché mi stavo innamorando. »
Cheryl sorrise e poté sentire i suoi occhi lucidi: mai come allora aveva sentito Filippo parlarle in quel modo.
Aveva avuto la conferma che lui era innamorato di lei, proprio come lei era innamorato di lui.
Avrebbe voluto dire quelle due parole, quelle due importanti parole, ma se ne stette zitta.
Lo guardò e basta.
Filippo buttò la sigaretta e si avvicinò a lei, prendendole la parte bassa della mascella tra le mani tatuate.
Le sorrise dolcemente, poi la baciò.
In quel momento i pensieri abbandonarono la testa di Cheryl, che si rilassò.
L'odore e il sapore di fumo le stuzzicarono le narici e le labbra, ma erano così impercettibili in confronto a quel buon profumo dolce che avrebbe riconosciuto tra mille.

Ciao!
Scusate per il capitolo corto, ma è un capitolo di passaggio.
Sono triste nel dirvi che la storia sta giungendo alla fine, ma allo stesso tempo sono felice di dirvi che sto scrivendo il sequel! Ridivento triste dicendo che ci vorrà un po' perché voglio pubblicare almeno venti capitoli prima di farvelo leggere e poi, pian piano, pubblicherò gli altri come sto facendo con questa storia.
Okay, già vi ho scocciato e già mi sono scocciata io a scrivere questo "spazio autrice".
Comunque, come prenderete questa fine?
Fatemi sapere!
Enjoy💕

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora