"Con la forza si vincono le battaglie, ma con il carattere si vince la guerra."
Era sempre stato un problema decidere quello che mettere, come anche in quel momento, che era diverso dalle normali occasioni dove bisognava indossare un qualcosa di diverso.
Alla fine, però, scelse quello che doveva indossare per andare a riprendere la Ferrari di Filippo.Cominciò a pensare che quella giacca di pelle, seppur le stesse larga, le fasciava così bene il corpo proprio come facevano le braccia di Filippo.
Si guardò allo specchio un'ultima volta, come se dovesse andare da qualche parte in particolare, quando in realtà dovevano rapinare il garage dei Wolves.
D'altro canto, tutta la gang aveva un grande stile e, come aveva detto Lorenzo, lei ormai ne faceva parte, quindi doveva essere come loro.
Era determinata poi a essere come loro, perciò cercava di tutti i modi di apprendere dalla sua gang, soprattutto dal capo.
Si sedette sul suo letto e il suo sguardo cadde sul suo petto.
Si rattristò ripensando a quello che aveva subito il suo povero cuore.
Come uno spiraglio di luce, la sua distrazione arrivò subito, seguendo il bussare sulla porta.
Filippo entrò con tutta la sua bellezza e la sua scia di profumo e guardò la ragazza, stretta nella sua giacca di pelle.
« Mancano ancora quindici minuti, non sono in ritardo. »
Affermò Cheryl, guardando il suo orologio da polso.
« Si, lo so. »
Le parve preoccupato mentre avanzava verso di lei a grandi falcate.
« Cos'è successo? »
Gli chiese subito, notando i suoi occhi incupiti.
« Ascolta, Cher... »
Le si inginocchiò davanti, poggiando le mani sulle sue, che erano sopra le cosce.
Cheryl si accigliò, notando la sua titubanza nel parlarle, cosa mai accaduta fino ad allora.
« Forse è meglio che tu resti qui per questa volta. »
Cheryl lo guardò male, un po' come aveva fatto le prime volte, ma questa volta non voleva farlo per odio, ma per una sua delusione
« Cos'è adesso? Ho il pacemaker, e allora? »
Filippo si fece più determinato e le disse
« Non voglio che finisci come l'altra volta. »
Cheryl si alzò, seguita a ruota da lui, che rimase a mani vuote dopo che la ragazza aveva tolto le sue dal contatto con gli anelli freddi di Filippo.
« Non succederà, Filippo.
Sono diversa, ma questo non vuol dire che non verrò più con voi.
L'ho sempre fatto e continuerò a farlo, non sarai tu a fermarmi dopo che ho scoperto questa cosa.
Ci ha provato mio padre, non puoi farlo tu. »
Glielo disse arrabbiata: non voleva che Filippo cominciasse a compatirla.
Le faceva piacere che lui si preoccupasse per lei, ma non voleva minimamente che lui la trattasse come una bambola di porcellana che può rompersi da un momento all'altro.
Filippo la guardò dall'alto, senza replicare, consapevole che ormai si sarebbe dovuto rassegnare al fatto che lei era arrabbiata con lui e che non gli avrebbe dato ascolto.
Se ne pentì alquanto, ma lui era consapevole che lo aveva fatto perché, lo aveva capito da poco ormai, la amava.
Lo guardò un'ultima volta e poi uscì dalla sua stanza, lasciandolo lì.
Cheryl non voleva litigare con il ragazzo di cui era innamorata, ma quella volta non poteva rimanere impassibile e dirgli tranquillamente che lei sarebbe andata con tutti gli altri, lui compreso, e che nessuno glielo avrebbe impedito.
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Criminals { Irama Plume }
FanfictionChicago. Una gang criminale ed un aspirante chirurga. Le loro vite si incontreranno per una strana coincidenza. Cosa accadrà tra il temuto capo Irama Plume e Cheryl? NB. I personaggi e i fatti sono completamente inventati, perciò i caratteri, compor...