• Capitolo 14

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"Cerca chi ha gli occhi che cercano solo te."

Ricordava che, quando era piccola, durante l'arco di tempo che caratterizzava la mattina presto, nel quale si svegliava molto facilmente e prima di tutti, andava in giro per casa sulle punte dei piedi, con il suo cuscino tra le braccia.
Non voleva svegliare il papà e la mamma, non voleva che si arrabbiassero con lei, perciò interpretava la parte di un piccolo topolino che si intrufolava in soggiorno per vedere i cartoni.
In quel preciso instante si risentì presente in quei momenti della sua infanzia, ma in quel momento non doveva raggiungere il soggiorno senza alcun rumore, no, doveva uscire dal suo condominio senza destare alcuna attenzione.
Se fosse stata da sola sarebbe stato facile, ma con lei c'era il suo capo e una grande valigia.
« Ahia! Fa' piano, pennuto. Mi hai dato la valigia sul piede! »
Sussurrò, fermandosi per voltarsi a guardare il ragazzo che teneva un'estremità della valigia di Cheryl, che reggeva l'altra.
« Non è colpa mia se sei lenta!
Devo dire a Kyle di farti fare qualche peso: il tuo bicipite è grande quanto la tua caviglia. »
Si mise sulla difensiva il ragazzo che, spingendola leggermente, la incitò a continuare a camminare per uscire il più velocemente possibile da quel posto.
Cheryl sbuffò, poi continuò a scendere le scale.
All'improvviso uno scatto, accompagnato da un cigolio, li fece bloccare.
Cheryl si voltò spaventata verso Irama, consapevole del fatto che anche lui avesse capito che quel rumore era associato all'apertura della porta alle loro spalle, sul pianerottolo del primo piano.
Irama guardò la ragazza, ma i suoi occhi mutarono: diventarono gli occhi di una persona determinata.
In che cosa?
Tirò fuori dalla tasca della giacca una maschera nera, che mise per coprire il suo naso e le sue labbra.

La ragazza lo guardò attentamente e lo trovò inaspettatamente bello anche in quella situazione, in cui tirò fuori da dietro la giacca una pistola e la puntò verso il ragazzo che li guardava

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La ragazza lo guardò attentamente e lo trovò inaspettatamente bello anche in quella situazione, in cui tirò fuori da dietro la giacca una pistola e la puntò verso il ragazzo che li guardava.
Era lui, era Jake, che guardava i due.
Alzò le mani, passando lo sguardo da Irama a Cheryl, che era terrorizzata dal fatto che in quel momento avrebbe potuto far qualcosa che avrebbe fatto saltare i nervi al ragazzo, che le dava le spalle.
Lasciò a terra la valigia, concentrandosi su Jake.
« Cheryl, sei tornata? »
Disse, rivolgendosi alla ragazza.
Si poté sentire nella sua voce un piccolo tremolio, segno del fatto che avesse paura.
« No, non è tornata, siamo venuti a prendere le sue cose. Adesso andiamo via. »
Cheryl si accigliò quando sentì la voce di Filippo modificata, resa più profonda e tecnologica.
« Non parlavo con te. »
Affermò Jake, guardando Irama e deglutendo a vuoto.
Il ragazzo con le piume alzò gli occhi al cielo.
« Mi hai già rotto le scatole, quindi la farò breve. Prova a raccontare a qualcuno il fatto che Cheryl sta con noi e ti ritroverai con l'osso del collo spezzato in due. Siamo intesi? »
In quella frase, in quella stramba voce, Cheryl poté solo udire il suo nome, cosa che Irama non pronunciava mai e forse quella era la prima volta.
Jake, seppur avesse le gambe che tremavano per la paura che il ragazzo premesse il grilletto, non poteva farsi vedere debole davanti a Cheryl, che se ne stava zitta.
« Come fate a trovarmi se state sempre chiusi in quel buco? »
Irama si lasciò andare ad una risata isterica, poi disse
« Noi siamo i Ghosters, non una banda qualsiasi che crede di essere la più forte e potete nel centro di Chicago. »
Jake guardava i suoi occhi, unica parte scoperta del viso, che lo guardavano in cagnesco.
« Quindi, riformulo: siamo intesi? »
Jake non ebbe il coraggio di rispondere, per questo Irama continuò
« Chi tace acconsente. Ciao ciao, Jake! »
Con un gesto veloce della mano, prese per il manico la valigia, mentre l'altra riponeva a posto la pistola.
Avvolse il braccio attorno alla vita di Cheryl, e poi cominciarono a scendere ed uscire velocemente dal palazzo.
Jake rimase interdetto e continuò a guardare le scale per ancora secondi.

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora