• Capitolo 34

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"Niente è più potente di un cuore che torna a sorridere."

Se fosse stato possibile, il suo sangue sarebbe stato fermo nel suo corpo mentre il suo cuore batteva a mille.
Sbarrò gli occhi, come tutti gli altri.
Filippo si voltò verso di lei, lentamente.
Solo dopo che vide che il suo bicipite era pieno di sangue che sgorgava, lasciò andare un sospiro di sollievo.
Il suo istinto di medico, però, la indusse a premere sulla ferita, per evitare un'eccessiva fuoriuscita di sangue.
« L'ho mancato, cazzo! »
Imprecò Kyle, che però spinse Cheryl e Filippo a correre verso l'uscita.
Stranamente, nessuno era lì ad intralciarli, anche se temevano che tutti i poliziotti fossero stati richiamati da Moraldi.
Stranamente, ancora una volta, uscirono illesi dalla prigione e corsero tutti insieme verso le macchine.

« Veloce, Lorenzo! »
Urlò Cheryl, mentre entrava in macchina con Filippo, che gemeva di dolore per il proiettile che gli aveva attraversato il braccio e che ancora vi giaceva.
« Kyle, non prendere la Wigston. Ho visto Moraldi andare con la sua scorta da quella parte. »
Lori non l'ascoltò, premette solo il pulsante della chiamata per parlare con Kyle e Jade nell'altra macchina.
« Va bene, seguimi. »
Solo Lorenzo udì la risposta di Kyle, perché Cheryl riusciva a sentire solo i lamenti di Filippo.
« Dai, resisti, piuma. »
Gli disse, stringendogli il braccio.
Filippo, nonostante stesse soffrendo, non solo per la ferita al braccio, ma anche per quelle sul viso e per tutti i lividi che aveva, le sorrise dolcemente, senza che lei lo vedesse.

« Forza, Fil. »
Disse Lori, facendolo sedere su una sedia nel loro caro appartamento.
Cheryl era già corsa a prendere il kit medico, mentre tutti gli altri entrarono in casa.
Tornò dagli altri, gettò la sua maschera a terra, e si abbassò davanti a Filippo, con una siringa in mano.
Prese anche una forbice, con la quale tagliò la camicia arancione che gli avevano fatto indossare in carcere.
I suoi occhi si incupirono, un po' come quelli di tutti, dopo che videro tutti i lividi che aveva sul busto muscoloso.
Gli sfiorò le parti violacee che coloravano il corpo di Filippo, lasciandogli provare, non solo dolore, anche miriadi di brividi.
Non si curò del fatto che le sue mani fossero tremendamente fredde, come sempre d'altro canto, restò solo ad osservare la sua triste espressione nel vederlo soffrire.
« Brutto stronzo. »
Commentò Cheryl, dopo averlo aiutata a togliere del tutto la camicia.
« Okay, Filo, adesso ti farò l'anestesia, ma farà male. »
Filippo, che l'aveva guardata rabbuiarsi dopo aver visto i segni che gli aveva lasciato suo padre, annuì.
Strinse i denti e gli occhi quando la medicina entrò nella sua ferita, ma aveva sofferto di più in altre occasioni.
« Ho fatto. »
Affermò lei, senza guardarlo in viso.
Tirò fuori il proiettile e lo poggiò su un piccolo piatto sul tavolo, come se stesse facendo la cosa più normale e comune di sempre.
« Ringrazia Dio che mio padre ha una mira di schifo e che il proiettile non ha ferito gravemente i muscoli. »
Disse, guardata da tutti.
Solo quando prese ago e filo guardò il ragazzo, che la guardava affascinato dal basso.
« Che hai adesso, sei arrabbiata con me? »
Solo allora, dopo che il suo amato Filippo era uscito fuori dal pericolo, ricordò tutte le sue bugie.
« Vi lasciamo soli. »
Affermò Jade, che portò con se in salotto Lori e Kyle, un po' contrariato.
« Allora? »
Le disse, dopo che si accertò che i tre ragazzi chiusero la porta.
Cheryl, impegnata a chiudere la ferita, non gli rispose.
« Hai rischiato la tua vita per me e adesso ti ricordi di essere arrabbiata.»
Finì il suo lavoro, mettendo attorno al braccio una fascia.
« Si, solo ora mi sono ricordata di quante bugie mi hai raccontato. »
Filippo non parlò, la guardò e basta, sapendo che non aveva finito di parlare, infatti continuò
« Se solo mi avessi detto che mio padre ti aveva incaricato di rapirmi io ti avrei aiutato ad evitarlo. »
Il suo tono di voce era calmo, così calmo che Filippo sembrava sollevato.
« Non sarebbe cambiato niente, sarebbe comunque venuto a cercarti.»
Cheryl non seppe più che dire: sapeva che quel discorso aveva un capo, ma non una coda.
Sapeva di essere nel torto, ma odiava il fatto che le mentissero, a prescindere di chi fosse a farlo.
Perciò, non disse nulla, prese solo dell'ovatta e del disinfettante e lo fece alzare.
« Cosa stai facendo? »
Lei ghignò, poi disse
« Non mi piace vedere il tuo bel viso sfregiato. »
Filippo ridacchiò, poi si lasciò disinfettare il sopracciglio, lo zigomo ed infine il labbro.
Nessuno dei due si era accorto di quanto fossero vicini, fin quando Cheryl si soffermò a guardargli le labbra.
Lui la guardava dall'alto, questa volta, non poté non avvolgerle la vita con le braccia, o meglio, il braccio non ferito.
In poco, pochissimo tempo, le loro labbra combaciavano.
Cheryl, nonostante sentisse il sapore del disinfettante nella sua bocca, non aspettava altro di baciarlo, un'altra volta.
Filippo, per la prima volta nella sua vita, aveva sperato che quel momento riaccadesse il più presto possibile.
Era un bacio dolce, non passionale come era stato il primo.
Durò così poco che sembrò quasi un sogno per entrambi.
Si abbracciarono subito dopo.
« Sono perdonato? »
Le chiese, mentre la stringeva a sé.
Lei annuì, e lasciò cadere qualche lacrima sulla sua spalla scoperta.
« Perché piangi? »
Le chiese, ancora.
« Sono felice che tu stia bene e qui con me. »
Filippo sorrise, nonostante lei non lo potesse vedere.
« Anche io, piuma. »

Dopo il ritorno di Filippo, tutti si aspettavano maggiore rumore in casa, maggiore dialogo e finalmente un bel sorriso sulle labbra di tutti.
Invece, sembrava tutto come prima: tensione e tristezza.
Cheryl non se ne capacitava: lui era tornato ed erano tutti salvi.
Guardava il suo piatto di insalata, portandosene ogni tanto una forchettata in bocca, senza però scollare gli occhi dalla verdura.
Gli altri sembravano fare lo stesso, di conseguenza lei non parlava.
Non capiva perché nessuno spiccicava parola, ora che tutto era risolto.
« Come la salviamo? »
Si mise paura nel sentire improvvisamene la voce di Kyle, seduto accanto a lei.
Finalmente il suo sguardo si poggiò su tutti gli altri, che guardavano Filippo.
« Se lo sapessi te lo direi. »
Affermò il ragazzo, per poi bere dell'acqua.
« "Salviamo" chi? »
Chiese Cheryl, non capendo di cosa stessero parlando.
« Non mi importa, Fil, dobbiamo salvarla e farla ritornare nel gruppo.
Non mi interessa avere un piano, mi interessa avere lei qui. »
Non le fu data risposta, così dovette osservare la discussione tra il rosso e il ragazzo seduto a capotavola, come lei.
« Mi dispiace, Kyle, non puoi far sovrastare il tuo buon senso dai sentimenti. Anche io voglio salvarla, anzi, soprattutto io.
Sai quanto è importante per me, è l'unica che mi rimane. »
Cheryl cominciò ad accigliarsi.
"Chi è adesso questa?"
« Sai anche quanto io voglia la sua salvezza. »
Nonostante non riuscisse a capire chi fosse la protagonista del discorso, non poté non osservare quanto Filippo fosse tornato come prima, senza farsi intralciare dall'esperienza in carcere e dalle ferite.
« Kyle, aspetta che venga fatto un piano, poi l'andremo a prendere. »
Gli disse Jade, poggiandogli per un momento la mano sul braccio scoperto.
Kyle scosse la testa e ridacchiò amaramente
« Sei così intelligente, come puoi pensare che sia meglio aspettare un piano piuttosto che evitarle problemi e sofferenze? »
Guardò Filippo, che lo osservava impassibile, sapendo di non essere nel torto.
Si alzò dalla sedia e scomparve in camera sua.
Pochi istanti di silenzio popolarono il salotto, poi Cheryl non poté più restare con il dubbio
« Chi dobbiamo salvare? »
Lorenzo e Jade guardarono Filippo, che le sorrise per un istante, poi disse
« Jolanda Fanti, mia sorella. »
Cheryl rimase interdetta, si accigliò, poi disse
« Hai una sorella? »
Lui annuì, lasciando poi che Lorenzo parlasse
« Come hai capito, tra lei e Kyle c'è stato amore a prima vista, ma non hanno mai concluso nulla, anche perché lei è scomparsa circa un anno fa. »
Filippo continuò
« Moraldi mi ha detto che la tiene lui come ostaggio insieme ad altre persone. Tutto torna. »
Cheryl si sentì sollevata: non era nessuno che, come Fanny, potesse portarle via Filippo.
"Non puoi essere gelosa, non è nessuno per te."
Lo era eccome, invece, e non poteva sopportare nemmeno l'idea di vederlo con qualcun'altra che non fosse lei.
« Sapete già dove la tengono in ostaggio? »
Chiese Cheryl, poggiando la forchetta nel piatto.
« Sappiamo dov'è la base di Moraldi, ma non sappiamo se lei è lì.
Per questo dobbiamo organizzare un piano: dobbiamo andare nella base di Moraldi e cercare gli ostaggi, sperando che siano lì. »
Disse Jade, sorridendole.
Cheryl annuì, e l'unica cosa che non le piaceva del piano provvisorio che la sua amica le aveva esposto era il fatto che doveva rivedere suo padre, colui che l'aveva fatta soffrire come nessun altro, ancora una volta.

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora