• Capitolo 18

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"Fidati di chi non ha mai tempo, ma lo trova per te."

La noia era una cosa che odiava, o meglio, una della tante che odiava.
Credeva fosse davvero una delle cose più brutte che potesse sentirsi addosso, soprattutto per il fatto che la portava a mangiare tutto il cibo che aveva a disposizione.
In quel caso, aveva sotto gli occhi solo un pacchetto di nachos, poggiato a terra di fronte a lei.
Continuava a guardare quelle strane patatine triangolari, che finivano sotto i suoi denti perfetti una dietro l'altra, accompagnate dal rumore ripetitivo di attrezzi che tintinnavano nel motore di una macchina.
Chiunque in quel momento si sarebbe aspettato di trovare Lorenzo impegnato nella modifica di quella Lamborghini verde petrolio, ma in realtà era steso comodamente sul suo letto, sotto le calde coperte che Cheryl sognava da quando le aveva abbandonate: due ore prima.
Invece, in quel momento, chinato sul cofano dell'auto di lusso, c'era Filippo, con il suo paio di jeans e anfibi neri, ma quella volta indossava una camicia a quadri verde ed un cappellino, cosa alquanto strana, nonostante fosse l'outfit perfetto per sporcarsi interamente di olio per motori, cosa che però non successe.
Cheryl si sentiva inutile: nonostante avesse indossato anche lei praticamente gli stessi indumenti di Filippo per poterlo aiutare nel suo lavoro, era seduta a terra con le gambe incrociate e gustava i suoi nachos nonostante fossero solo le dieci del mattino.
C'era stato di nuovo un piccolo litigio tra i due: in principio Filippo aveva buttato letteralmente giù dal letto Cheryl. Non è indispensabile dire che lei lo aveva preso a parolacce: non poteva essere assolutamente svegliata prima delle dieci.
Successivamente, si ritrovarono a guardarsi allo specchio, quando in realtà si stavano guardando l'un l'altra: stessa camicia, stessi jeans e stesse scarpe.
In questo caso descrivere la reazione di Cheryl è il minimo: urlare contro Filippo, accusandolo di averla copiata.
La moda per lei era sacra, come anche per lui, che però non diede molto peso alla situazione e ci rise su, prendendo in giro la ragazza per la sua reazione, scatenando così un litigio.
Il solito litigio.
Non avevano fiatato per tutta la mattinata, a parte qualche imprecazione da parte di Filippo sul fatto che non fosse capace nel lavoro di Lorenzo.
« Dannazione! »
L'ennesima imprecazione fece balzare in piedi Cheryl, che disse
« Diciamo che mi hai fatto capire che non sai fare il meccanico. »
Filippo drizzò la schiena, guardando poi Cheryl, e disse serio
« Vorrei tanto non trovarmi qui, ma sai, mi serve questa macchina per capire chi diamine è stato a rapirlo! »
Cheryl si appoggiò con un fianco alla Lamborghini e chiese
« Perché ti serve proprio questa? »
Filippo rispose subito, ricominciando a maneggiare la chiave inglese nel cofano.
« Perché devo arrivare nella parte più movimentata di Chicago, dove ci sono le varie gang, e non posso portare la mia Ferrari perché ha bisogno di gomme nuove. »
Cheryl si accigliò
« Prendere qualunque altra auto non era più semplice? »
Chiese, guardando la miriade di auto parcheggiate nel garage.
« Sai, pivellina, qui non è tutto semplice. Queste auto non sono tutte utilizzabili. »
La ragazza annuì, poi però disse
« Perché? »
Filippo alzò gli occhi al cielo, tornando in posizione eretta e guardando Cheryl
« Perché dobbiamo venderle, ma dobbiamo prima modificarle e guadagnarci. Ovviamente alcune sono solo nostre, ognuno ha una propria.
Di tanto in tanto bisogna modificarne o aggiustarne qualcuna. »
Cheryl annuì di nuovo, ma non riuscì a star zitta
« Quindi ne avrò una anche io? »
Filippo ridacchiò, mentre poggiava la chiave inglese nella cassetta degli attrezzi.
« Non sei ancora pronta per guidarne una, neanche Jade guida perché è l'ultima arrivata prima di te. »
Cheryl sbuffò
« Quando ne potrò avere una? »
Filippo si fermò davanti a lei, non distante, cosa che non passò inosservata a Cheryl.
« Fai troppe domande. »
La ragazza lo guardò da così vicino e si accorse di quel leggero, leggerissimo accenno di barba, che aveva un riflesso rossiccio, un po' come i capelli di Kyle, ma quella non era tinta.
« Lo so che sono logorroica... »
Filippo la interruppe, poggiando un braccio dietro la schiena della ragazza, esattamente sullo sportello della macchina.
« Puoi dirlo forte. »
« ... ma vorrei chiederti un'ultima cosa. »
Filippo fece un cenno con la testa, mentre la guardava osservare le sue labbra.
« Perché mi hai portata qui con te se non ho nessun ruolo importante? »
Lui rimase quasi spiazzato da quella domanda e temeva di rispondere più di quando gli aveva chiesto chi fosse Giulio.
"Giulio, se sono fossi qui con me."
Decise, nonostante tutta la sua insicurezza, di rispondere sinceramente.
« Perché sei logorroica, ed io ho bisogno di un pizzico di allegria nella mia vita. »
Questa volta a rimanere spiazzata fu Cheryl, che per quanto rimase incredula per parole di Filippo, uscì spontaneamente dalla sua bocca un
« Davvero? »
Filippo ridacchiò e si sollevò per il fatto che in quel momento non era lui in difficoltà, ma lei.
« Davvero. »
Lei sorrise, condizionando anche le labbra di Filippo, che non si rese conto che stesse sorridendo anche lui.
Non riuscì più a sorreggere il suo sguardo, così lo abbassò alle sue mano tatuate.
« Vuoi sentire un segreto? »
Le chiese, vedendola evidentemente in imbarazzo.
Lei annuì, tirando indietro l'orecchio una ciocca di capelli.
« Ho bisogno del tuo aiuto. »
Lei non poté far altro che accigliarsi.

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora