• Capitolo 38

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"Le cose più belle iniziano sempre con un po' di paura."

Era sempre stata amichevole e ospitale, ma odiava aspettare ospiti, ed era proprio quello che stava facendo.
Le sembrava stesse aspettando di guardare una sfilata di attori sul red carpet insieme a tutti i suoi amici, e invece si ritrovò davanti delle persone apparentemente normali.
Guardò entrare una ragazza bellissima, dal sorriso smagliante e dal viso innocente.
Abbracciò Filippo, ma la cosa non le diede più fastidio solo quando lo fece anche con tutti gli altri Ghosters.
Seguita a ruota nell'entrare, un ragazzo dai capelli quasi bianchi salutò tutti, le sembrò molto simpatico a primo impatto.
Per ultimo entrò un ragazzo molto particolare, che colse lo sguardo di Cheryl, alla quale sorrise.
Filippo non se lo fece sfuggire, infatti lo intrattenne subito salutandolo.
« Sbaglio o ce n'è una in più? »
Chiese il biondo, indicando Cheryl, che si sentì in soggezione.
« Si, be', lei è una lunga storia. »
Si giustificò Filippo, guardandola sorridendo.
Emma sbarrò gli occhi e poi disse
« È lei? »
Filippo annuì, rendendo Cheryl sempre più confusa.
« Chi sarei? »
Chiese, difatti.
« Si, lei è la figlia di Moraldi. »
Ringraziò Jade, che la indusse a capire di cosa stavano parlando.
« Sappiamo già tutto di te, occhi verdi.»
Klaus le si avvicinò, prendendole la mano, facendole di conseguenza l'elegante baciamano.
Filippo, dal canto suo, strinse i pugni e la mascella.
Sapeva benissimo com'era il suo amico, nonché collega, Klaus.
« Ve l'ha raccontato il piumino? »
Guardò il diretto interessato, sorridendo: d'altro canto se non lo avesse fatto lui, avrebbe avuto lei il compito di raccontarsi.
I tre annuirono.
« Comunque, io sono Emma. »
Le strinse la mano e le rivolse uno dei sorrisi più belli che lei avesse mai visto.
Non riusciva a capire come una ragazza così bella e dolce potesse far parte del mondo dell'illegalità, ma la cosa che non realizzava era che lei era esattamente nella sua stessa medesima situazione.
Le strinse la mano anche
« Biondo, madmoiselle. »
Le sussurrò poi
« Pretty piuma è geloso. »
Cheryl ridacchiò, guardandolo tirarsi in posizione eretta e voltarsi verso Filippo, al quale urlò
« Vero, Flacø? »
Filippo sembrò non capire minimamente, infatti lo guardò con un cipiglio.
« Io sono Klaus, bel faccino. »
Le fece l'occhiolino, e lei rispose a tutte le sue nuove conoscenze
« Cheryl. »

Avrebbe voluto prendere appunti, giusto per capire quel poco che Filippo stava spiegando.
Il piano era nettamente più complesso di quello di Kyle, ma giustamente stavano parlando di suo padre.
« Ricapitolando: Moraldi è in vacanza a farsi qualche modella, perciò la sua casa è sgombra. Ci sono, però, i suoi sbirri a controllare gli ostaggi. »
Klaus aveva preso posto vicino a Cheryl e non riusciva a non guardarla.
Filippo tentò in tutti i modi di spiegare il piano senza farsi distrarre dallo sguardo di Klaus sopra Cheryl.
« Hai usato tutte quelle parole per spiegare una cosa così banale?
Che paroliere. »
Il commento di Biondo fece ridacchiare tutti, persino Filippo, che poi lo guardò in cagnesco.
« Come facciamo ad entrare? »
Chiese Emma, subito dopo.
Cheryl poté sentire il suo accento maltese, cosa che le fece intuire che ovviamente non era americana, come anche Biondo, che invece parlava molto spesso in italiano.
« Qui entri in gioco tu con Jade.
Gli sbirri di Moraldi sono solo dei bravi cecchini e combattenti, ma il loro cervello è più piccolo di quello di Fanny. Li dovrete distrarre senza andare oltre al casto, dovete fare attenzione. »
Spiegò Lorenzo in breve, che si era accordato con Filippo prima di esporre ciò che avrebbero dovuto fare.
Jade e Emma si scambiarono un sorriso di incoraggiamento e poi annuirono.
« Lori avrà il compito di spegnere gli allarmi mentre Jade e Emma distraggono gli sbirri. »
Continuò Filippo
« Kyle, Klaus e Biondo dovranno metterli ko quando l'allarme sarà spento.
Io e Cheryl cerchiamo gli ostaggi e li liberiamo. »
La ragazza lo guardò, e poté vedere nei suoi occhi un briciolo di dolcezza, anche se tentava di essere il più determinato possibile.
Gli sorrise, come faceva sempre.

Pensava a come sarebbe stato il loro attacco a casa di suo padre, che effettivamente non voleva che fosse ancora tale.
Era tranquilla, ma cominciava a provare ansia per il giorno dopo, quando sarebbero dovuti andare a liberare gli ostaggi.
Era agitata perché vide tutti gli altri trasalire quando Filippo disse quando sarebbe stato l'attacco.
Aveva paura che qualcosa sarebbe andato storto, anche se il piano non faceva una piega.
Erano tutti in soggiorno in quel momento, tranne lei, che si era offerta di lavare i piatti utilizzati per la cena.
Quando disse che si sarebbe assentata, Filippo la guardò accigliato.
Voleva fargli capire che andava tutto bene, ma era troppo agitata per dirglielo anche con un solo sguardo.
« Ehi, bel nasino. »
Alzò lo sguardo dal piatto tra le mani bagnate davanti a sé, poi si voltò a guardare la figura snella di Klaus.
Gli sorrise, guardandolo avanzare verso di lei con una sigaretta tra le mani.
« FiloFilo è stato a torturarsi le mani da quando te ne sei venuta qui a lavare i piatti. »
Ridacchiò per il soprannome, ma poi rifletté.
Si era seduto sul piano della cucina affianco a lei e la guardava.
« Sto bene, volevo solo pensare. »
Affermò, dicendo effettivamente la verità.
« Non lo dire a me, cucciolina. Lo devi dire a lui, magari stasera dentro al suo letto. »
Arrossì, ma ringraziò che i suoi capelli fossero davanti al suo viso, così da nasconderlo a Klaus.
« Oh si, ti strapperebbe le labbra ogni volta che ne ha la possibilità. »
Lo guardò dopo che lavò l'ennesimo bicchiere.
« Te ne sei accorta, spero. »
Gli sorrise: era abbastanza sveglio da capire che tutto ciò che aveva detto era già stato fatto.
« Perché sei qui? »
Gli chiese, tranquillamente.
Si portò la mano al petto con fare teatrale e sbatté le palpebre.
« Non mi vuoi? »
Rise alla vista della scena di Klaus intento a fare l'attore.
« Si che ti voglio, ma perché da me? »
Gli chiese ancora, ricevendo immediatamente la risposta
« Perché sei l'unica che non conosco e poi sei la più particolare insieme al ragazzo dalle piume alle orecchie. »
Gli sorrise ancora, e lui le fece l'occhiolino.
« Non dovresti rovinarti le mani lavando i piatti. »
Fece spallucce e gli disse
« Sono una chirurga, questo è nulla. »
« Davvero? Oh be', sei troppo perfetta allora! »
Risero per il tono che usò Klaus, e Cheryl aveva già asciugato le mani quando sentirono il suono dei gioielli di Filippo avvicinarsi.
Si voltarono verso la porta, la quale era stata attraversata dal capo, che li guardava accigliato.
« È arrivato il principe azzurro, a dopo madmoiselle. »
Scese dal bancone e avanzò verso Filippo, al quale toccò un orecchino e poi andò in salone, chiudendosi la porta dietro le spalle.
Il silenzio calato fece ascoltare ai due il brusio delle voci dei loro amici nella stanza accanto.
Cheryl, appoggiata al lavandino, guardava tranquilla Filippo, che si mosse per arrivare davanti a lei.
La cosa che meno si aspettava in quel momento avvenne: erano così tanto vicini che pensava la stesse per baciare, ma in realtà allungò il braccio per afferrare un bicchiere dallo scaffale sopra le loro teste.
« Stai bene? »
Gli chiese, con così tanta tranquillità che i nervi di Filippo cominciarono a sciogliersi: ma era troppo nervoso per lasciarsi andare.
« Simpatico Klaus, vero? »
La guardò, appoggiando le mani al bancone, ai lati dei fianchi della ragazza, dopo aver lasciato il bicchiere da parte.
« Sei geloso, Filo? »
Lo guardò divertita: di sicuro non poteva credere a ciò, se effettivamente fosse stato così.
« Non c'è bisogno che ti dica che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda. »
Le rispose, cercando di utilizzare il tono più freddo possibile.
Sorrise, arricciando il naso
« Si, sei geloso. »
La guardò male, poi spostò lo sguardo di lato, insieme al capo.
Lei lo guardò dolcemente, poi gli lasciò un dolce bacio sulla guancia.
Filippo tornò a guardarla, ma questa volta con il suo solito sguardo.
Le sorrise appena prima di lasciarle un bacio a stampo sulle labbra.
« Loro non devono sapere niente di noi. »
Cheryl si accigliò
« Perché? »
Filippo sospirò
« Preferisco di no, potrebbe spargersi la voce e poi mettere te in pericolo. »
Cheryl annuì, sorridendogli.
Come poteva non capirlo, d'altro canto: doveva fidarsi di lui, altrimenti sarebbe caduta.

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora