Dopo lo scontro con gli Gnomi Mannari i due Pelledura ripresero il loro cammino in direzione di Tende di Pietra. Slurtzo procedeva tranquillo, senza pensieri per la testa, troppo concentrato nel rosicchiare una zampa di Gnomo Mannaro che si era portato via come spuntino.
Tarak, dal canto suo, cercava di ignorare i commenti del Berserker relativi alla prelibatezza che stava gustando. Ma i tentativi di concentrarsi sulla strada e sulla vegetazione circostante erano inutili, e i pensieri ritornavano a ciò che era accaduto nell'arco della giornata, dalla morte del fratello fino alla battaglia di pochi istanti prima.
La mente del Goblin era preda delle emozioni, da una parte l'istinto del cacciatore tipico della sua gente lo portava a guardare con sospetto ovunque sentisse movimenti o rumori, dall'altra invece era dominato dalla paura nei confronti dell'Orco che gli camminava a fianco.
"Strano," disse tra sé e sé, "durante lo scontro, sapere di averlo dalla mia parte mi dava sicurezza, ora invece ho paura, perché non so cosa potrebbe accadere qualora lo facessi arrabbiare. Mangerà anche me con la stessa voracità?"
Volse leggermente lo sguardo verso l'Orco e sospirò: "Ed eccomi qui a fantasticare su come morirò quando avrò fatto la cazzata che mi condannerà a raggiungere Strak e tutti gli altri nostri fratelli morti nella guerra del Sacrilegio. Guarda un po' che coincidenza, sempre per mano di Slurtzo." e a quel pensiero la sua schiena fu percorsa da un tremito.
"Dannatissimo Strak! Tutta colpa tua se sono finito in questa situazione. Proprio io dovevo beccarmi un fratello così scemo? Perché mai, per conoscere il proprio idolo si è offerto volontario come messaggero? E perché io da fratello maggiore lo avrei dovuto proteggere? Eh, Re Saviorcr, come avevi detto? Strak è troppo giovane per andare da solo, ha bisogno di te, Tarak, altrimenti rischia di mettersi nei guai." e a quel ricordo scatarrò per terra come per voler liberare la mente da quei pensieri.
Fu proprio sentendo il rumore dello sputo che Slurtzo parve ricordarsi del compagno. Si pulì la mano sporca di sangue su un pezzo di pelliccia nemica che aveva tenuto come tovagliolo e rivolgendosi al Goblin chiese: «Tutto bene? Non dirmi che sei rimasto traumatizzato dallo scontro...»
«No, no» mentì il Goblin scuotendo la testa e le spalle, «non è la prima volta che mi trovo a combattere fianco a fianco ai Berserker. Stavo solo pensando a quello che ci riserverà il futuro.»
Slurtzò sbuffò mentre lasciava cadere per terra i resti del proprio boccone spolpato. «Il futuro?» chiese l'Orco stupito dalle riflessioni del compagno, «A te non riserverà nulla se non ti mangi qualcosa...» e aprendo un involto sporco di sangue posto dietro la schiena estrasse un'altra succulenta coscia di Gnomo Mannaro che porse al Goblin. «Dai, so che la vuoi...» aggiunse con sguardo complice.
Ma Tarak trattenendo un conato di vomito alzò le mani e si scostò indietro: «no grazie, non ho molta fame se devo essere sincero.»
«Seriamente?» chiese Slurtzo stupito dalla risposta. «Sempre più convinto che voi Goblin abbiate perso la tempra dei tempi antichi, siete sempre più schizzinosi. Se vi vedesse la vostra Grande Madre Caccia...»
"Almeno noi abbiamo avuto una Dea dei Goblin..." avrebbe voluto rispondergli Tarak, ma temendo la reazione dell'Orco preferì cambiare discorso: «Non è essere schizzinosi, è più questione di rispetto. Sai, quelli che ti stai mangiando erano pur sempre Gnomi. E il fatto che siano Mannari non cambia la loro natura.»
«Ah no?» chiese Slurtzo dubbioso, « dici che mangiare solo quelli in forma animale non cambia le cose?»
«Eh no, sono Gnomi, mannari, ma pur sempre Gnomi...» gli rispose Tarak.«Mangeresti mai uno Gnomo?»
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Slurtzo - Il Berserker
Fantasy[IN REVISIONE] Se all'ultima pagina di questa storia vi ritroverete con una birra in mano a urlare "Sangue sulle Asce", non preoccupatevi, perché sarete già sbronzi. !!!QUESTA NON È LA CLASSICA STORIA FANTASY!!! O almeno, lo è e non lo è. Se cercat...