La Compagnia si riunì al gruppo di Ranger Elfici che si aggiravano per la Foresta alla ricerca di pattuglie nemiche.
Vampiri e Licantropi infatti avevano condotto parte delle loro truppe nelle Terre degli Gnomi, per impedire l'accesso a eventuali oppositori che avrebbero potuto interrompere il Sacrificio.
Gli Elfi che affiancavano la Compagnia, nello specifico facevano parte dei Cacciatori di Oleinir, un plotone del Re degli Elfi, distaccato dal Re in persona per dare la Caccia al Signore dei Licantropi, che si supponeva essere il Capobranco dal quale derivavano tutti gli altri.
La Compagnia avanzava leggermente arretrata rispetto ai Cacciatori, che invece si muovevano a raggiera in gruppi di cinque alla volta, alcuni dagli alberi, altri da terra aprendo la strada a tutti gli altri.
I componenti della squadra del Berserker avevano tutti uno stato d'animo diverso.
Slurtzo guidava il gruppo dei suoi con ansiosa rabbia, seguendo le indicazioni che gli traduceva Aeleanar o la guida Elfica.L'Elfa era fervente d'eccitazione per essere tornata fra i propri simili, tanto che cercava di trillare più informazioni possibili ogni volta che poteva.
Tarak man mano che andava avanti lungo la strada sembrava avvolto dall'ansia, complice anche il mal di testa che continuava a lacerarlo da parte a parte.
Malian, sebbene rimanesse all'erta, sembrava incuriosita dall' approccio dei Ranger, pertanto si allontanava di tanto in tanto per seguire le orme di alcuni di loro e capire come sfruttare al meglio certi stratagemmi.
Runklas da parte sua invece era allegro e continuava a tracannare birra in attesa di scendere sul campo di battaglia.
Smise di bere solo quando dopo l'ennesima sordata emise un sonoro rutto e il capo dei Ranger gli intimò di fare silenzio. Si stavano avvicinando ad un grosso campo nemico attraverso il quale sarebbero stati obbligati a dover passare.
Nel sentire ciò la frenesia scosse gli animi di tutti, sia nei Cacciatori sia nei Compagni, che nell'arco di poco si prepararono a fare irruzione nel campo nemico:
«Io e i miei Ranger vi possiamo fornire supporto, mentre voi attraverserete il campo e correrete verso l'Isolotto nel quale si trova l'Albero della Vita.» spiegò loro il Comandante dei Cacciatori, «ma fate attenzione, all' interno ci sono creature imponenti, supponiamo si trovi lì dentro anche il Capobranco dei Licantropi.»
«Voi fateci passare, ci pensiamo noi a salvare il mondo» commentò Runklas galvanizzato dall'idea di menare le mani, «quella fornitura di birra a vita aspetta solo me.»
«Allora è deciso,» concluse Slurtzo speranzoso, «voi copriteci la strada e noi faremo in modo di arrivare al bersaglio.»
Il Berserker si affacciò quindi tra le piante per valutare l'estensione del campo: era un accampamento densamente distribuito, molte erano le tende, come molti erano gli occupanti che si aggiravano affaccendati nelle più svariate mansioni. Per quanto assurdo o impossibile, Vampiri e Licantropi sembrava stessero collaborando senza uccidersi a vicenda.
«Preparatevi,» disse loro il Ranger, «a breve scateneremo l'Inferno.»
Slurtzo passò in consegna i suoi indicando un punto oltre il campo: «dobbiamo attraversare quel torrente, costi quel che costi. Solo così potremo fermare il rituale.»
Poi rivolgendosi ad ognuno di loro:
«Io vi farò da apripista di sfondamento, voi statemi subito dietro. Aeleanar, la tua magia sarà fondamentale per aprire la strada, da vicino e da lontano. Runklas, ti ho visto alle prese come balestriere, vorrei che mi coprissi a distanza mano a mano che proseguo nella mia avanzata. Malian, Tarak voi due sarete di supporto a Runklas e Aeleanar quando gli toccherà agire a distanza. Prendetevi cura di loro e assicuratevi che non si facciano male.» poi come ricordandosi di qualcosa il Berserker si voltò nuovamente verso l' assassina e estratte le Lacrime di Tenebra dalle tasche le consegnò a lei: «Malian, non sono la persona più adatta a custodirle, tu sei la più saggia del gruppo e sai bene cosa significa avere certe responsabilità. Vorrei le custodissi tu.»L' assassina annuì e presa la fiala la infilò in una tasca laterale.
Slurtzo li guardò negli occhi uno a uno in attesa di un loro cenno di assenso, «appena siete pronti io parto.».
Aeleanar sorrideva con uno sguardo svanito, mentre si rigirava gli anelli tra le dita, «Riportaaa Slurtzinooo a casaaa.» gli sussurró con un filo di voce.
Runklas stava ricaricando la balestra a ripetizione fischiettando leggermente. Quando si sentì osservato alzò lo sguardo verso il Berserker per rassicurarlo: «le tue chiappe sono al sicuro con me, Pelledimerda.»
Malian gli appoggiò una mano sulla spalla e gli sussurró la classica frase di rito: «Sangue sulle Asce, Slurtzo, vendichiamo tutti i nostri cari.»
Infine venne il turno di Tarak, il volto del Goblin era stanco, le occhiaie si facevano pesanti sul volto del Pelledura, ma nonostante tutto agli angoli della bocca comparve un sorriso: «Sento il richiamo del Sangue, Slurtzo. So che lo senti anche tu, come senti che la battaglia ci chiama e che dobbiamo fare ciò che è giusto. Quindi vai ora. Vai a riprendere tuo figlio, a vendicare tua moglie e a spaccare i culi come solo tu sai fare. Noi saremo con te.»
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Slurtzo - Il Berserker
Fantasía[IN REVISIONE] Se all'ultima pagina di questa storia vi ritroverete con una birra in mano a urlare "Sangue sulle Asce", non preoccupatevi, perché sarete già sbronzi. !!!QUESTA NON È LA CLASSICA STORIA FANTASY!!! O almeno, lo è e non lo è. Se cercat...