La Compagnia del Berserker arrivò in vista del Villaggio dei Giochi nel bel mezzo di un temporale.
La pioggia batteva incessante su tutti loro e sulle loro cavalcare senza dare alcuna tregua.«Vedete qualcosa?» chiese Slurtzo in direzione dei propri compagni mentre spingeva la Bestia attraverso il diluvio.
«No, per le chiappe di Tenebra» esclamò Runklas, «solo acqua e buio.»
«Ioooo ci veeedo inveceee» urlò Aeleanar per farsi sentire oltre il rombo dei tuoni, «siaaamo sulla strada giusta in direzioneee deeella ciiittà.»
A poco a poco infatti, nonostante la pioggia, si iniziarono a vedere i bracieri svettare sulle mura insieme ad altre fiamme ondeggianti che vagavano verso di loro.
«Armi in pugno!» urlò Saviorcr nello scorgere il movimento che era appena comparso di fronte a loro.
«Feeermi!» li intimò Aeleanar accelerando per superarli e mettersi di traverso, «non sooono peeericolosi, sooono abitanti in fuuuga.»
«Probabile» confermò Slurtzo «di lì c'è il portone settentrionale» e si diresse verso le luci che si avvicinavano sempre di più.
Qualcuno urlò nella pioggia e le lanterne si fermarono, tremolanti sotto l'acqua come delle piccole fiamme levitanti nella tempesta.
Slurtzo corse loro incontro spronando la propria cavalcatura: «Gurka!» urlò per chiamare la moglie, ma l'urlo del Berserker si perse nello scroscio d'acqua.L' Orco avanzò fino a dove la debole luce delle lanterne riusciva a rischiarare. Lo sguardo corse lungo le fila degli abitanti: erano sporchi e fradici, alcuni erano feriti, alcuni a fatica si reggevano in piedi.
Qualcuno lo riconobbe e si sentì chiamare il nome del guerriero a gran voce: «è Slurtzo, ha portato con sé i rinforzi.» «Slurtzo, salva i miei figli» e così in crescendo, tanto che un breve brusio accompagnò il loro arrivo, fino a quando anche tutti gli altri membri della Compagnia non vennero avanti e le voci si fermarono deluse dalla scarsità di rinforzi.Una sola voce si staccò dalle altre, una voce sofferente, quasi un ringhio di disperazione: «Sluuurtzo! Vieni qui è urgente...» biascicò l'urlatore sperando di farsi sentire.
Il Berserker impiegò qualche istante a riconoscere quella voce, tanto era deformata. Si trattava di Grug, l' Orco appartenente alle guardie cittadine, amico di Slurtzo e della sua famiglia da anni.
Il Fratello d'Ascia scese al volo dalla Bestia e si avvicinò nella direzione della guardia scansando a spallate i vari abitanti e le loro implorazioni.
«Grug, dov'è Gur...» ma si interruppe nel vedere le condizioni dell'amico: questi sorretto a spalle da un compagno, aveva il volto squarciato da una profonda ferita verticale che aveva portato via l'occhio sinistro, mentre il braccio destro era stato tranciato poco sopra il gomito, lasciando un moncherino sanguinante a cui una fascia improvvisata stava arrestando l'emorragia.
Del gigantesco guerriero che lo accoglieva sorridente, del compagno di bevute e di allenamenti non era rimasto quasi nulla, solo il ricordo.
Oltre le ferite la guardia cercò di sorridere nel vedere l'amico, ma gli uscì solo un ghigno che fece venire i brividi al Berserker.«C... C'è bisogno di te» gli disse l' Orco, «Gurka è dentro con i miei compagni. Ci stanno proteggendo la fuga dalle truppe che ci hanno assediato.»
«E Slurtzino?» chiese il padre in preda all'ansia, « dov'è mio figlio?»
A quella domanda Grug scosse la testa e calde lacrime di disperazione scivolarono lungo il viso, insieme al sangue che gli fuoriusciva dalle ferite: «nnnn... non, nnn, non lo so, Slurtzo» si scusò tra i singhiozzi.
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Slurtzo - Il Berserker
Fantasy[IN REVISIONE] Se all'ultima pagina di questa storia vi ritroverete con una birra in mano a urlare "Sangue sulle Asce", non preoccupatevi, perché sarete già sbronzi. !!!QUESTA NON È LA CLASSICA STORIA FANTASY!!! O almeno, lo è e non lo è. Se cercat...