La Profezia

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«Come scusa?» chiese il Berserker al mago, mentre la lama del coltello penetrava nella carne all'altezza dell'inguine del prigioniero, macchiando di rosso la tunica che questi indossava.

«Vorreste sacrificare mio figlio per far ritornare dei Demoni?» Slurtzo non credeva alle parole che gli uscivano dalla bocca, «Hai detto davvero Demoni?»

«Sì, stupido Orco, Demoni, come quelli delle leggende!» esclamò il prigioniero con l'arroganza di chi sa di aver destato l'attenzione dell'interlocutore, «e sai cos'è che trovo ironico in tutto ciò? Che sei stato proprio tu a dare inizio a tutto quanto, Slurtzo.»

L' Orco, nel sentirsi chiamare per nome, ritrasse la mano, da una parte per la sorpresa e dall'altra per la paura di affondare la lama nel corpo dell'uomo aprendolo dal pube alla gola, senza poter ottenere altre informazioni utili.

«Cosa stai dicendo?» gli chiese Malian stringendo sulla fasciatura con la mano per far parlare lo stregone, «parla chiaro o ti lascio dissanguare.»

«Non serve che mi torturi, lurida umana» il mago sorrideva nonostante le ferite, la lucida isteria che sembrava averlo colpito aveva minato la sicurezza dei torturatori «vi dirò tutto, sia perché non potete fare nulla per impedire che avvenga, sia perché ci proverò gusto nel vedere le vostre facce sconvolte nel sapere di cosa vi siete resi complici.»

«Oh, tu parlerai, eccome se parlerai» gli disse Saviorcr rosso in viso mentre si avvicinava al fratello.

«Pensi che un semplice Re degli Orchi possa farmi paura?» replicò l'uomo legato, «non puoi nemmeno immaginare gli orrori che ho visto guardando oltre gli Abissi delle Tenebre.» e senza mostrare la benché minima preoccupazione iniziò a ridere, così forte, che quelle risate sguaiate colpirono Saviorcr nel profondo, costringendolo ad attaccare lo stregone con pugni diretti al volto per farlo smettere di ridere.

«Saviorcr, fermo! Ci serve vivo!» lo interruppe Slurtzo bloccando un nuovo colpo del fratello. Si rivolse quindi al prigioniero: «avanti parla e dicci di cosa ci siamo resi complici.»

«No, ho cambiato idea» gli rispose il prigioniero sogghignando, «siete troppo curiosi e voglio lasciarvi macerare nel dubbio.»

«Come vuoi» commentò Slurtzo e stanco di quei giochetti si rivolse ai membri della Compagnia dividendo i vari ordini: «Arstout, Aeleanar e Saviorcr prendete i carri e fate salire i bambini, li riportiamo dai loro genitori. Gli altri preparino le cavalcature, seguiremo le tracce del carro prima che arrivi a destinazione.»

Una volta che gli altri iniziarono a eseguire gli ordini l'Orco si voltò di nuovo verso il prigioniero «in quanto a te, beh, ho deciso che ti presenterò a Rocruz» e sentendo quel nome la Bestia che era al fianco del Berserker emise un verso di gioia a metà tra un latrato e un ruggito, «l'ha addestrato mia moglie e gli ha dato il nome di mio padre, è una macchina da guerra e non lascerà molto di te.»

«È inutile che mi minacci,» ripeté il mago, « come è inutile che cerchi di salvare tuo figlio, è già tutto scritto nella Profezia. Tutti i seguaci dei primi Signori la conoscono.» poi come colto da un'improvvisa estasi iniziò a declamare ad alta voce:

La Vera Notte ritornerà,
e la Luna di Sangue si tingerà.

In un mondo di deboli e forti,
quando anche gli Dei saranno morti
e la Pace avrà sanato i torti,
una futile guerra ne cambierà le sorti.

Dal sangue di mille corpi straziati,
con furia e ardore smembrati
il custode di zanne e artigli sorgerà e l'Era di Luce tramonterà.

Slurtzo - Il BerserkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora