I Bimbi Perduti

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Mentre l'attacco all'accampamento stava per finire Tarak e Aeleanar stavano guidando i loro carri il più lontano possibile dai nemici.

"Strano averli trovati già con i cavalli agganciati," rifletté il Goblin mentre arrivava in prossimità del punto di incontro, "forse temevano un attacco e erano pronti a una fuga rapida."

Si voltò per l'ennesima volta nella speranza di vedere sbucare Malian con l'ultimo mezzo rimasto, ma evidentemente l' assassina non era riuscita nel proprio intento.

«Vuuuuoi fare una gaaara?» propose Aeleanar rallentando il mezzo per affiancarsi a lui.
«Ma ti pare il momento?» la rimbeccó Tarak, «stiamo trasportando dei bambini che sono stati rapiti.»

«Maaaa aaaalmeno li facciamo divertireeee» affermò con sicurezza l' Elfa.

«No, non credo proprio» le rispose contrariato il Pelledura, «e comunque non sono dell'umore ideale per ridere.»

«Preeeoccupaaato per Maaalian?» chiese Aeleanar convinta di aver colto nel segno.

«Un po',» ammise il Goblin urlando per farsi sentire, «avrai visto anche tu quei due tizi che sono sbucati dalle tende mentre correvamo via.»

«Siii li ho viiisti anche io» gli rispose lei alzando le spalle «ma Maliaaan sa il faaatto suo, non preoccuuuparti.» poi come colpita da un'intuizione geniale tirò le redini dei cavalli per farli arrestare bruscamente, ottenendo un gran numero di urlettini di dolore dal cassone dietro, «Nooon è che seeei innaaamorato?»

Tarak ebbe un sussulto e strattonò  anche lui i cavalli, ma con maggiore delicatezza di Aeleanar, fino ad arrestare la corsa del mezzo.
«Tu sei matta!» le urlò di rimando il Goblin, «non c'è nulla tra noi, siamo solo parte della stessa Compagnia, tutto qui.»

«Ooook, seee lo dici tuuu» esclamò Aeleanar scendendo dal carro,«ma ricooorda che è una braaaava ragaaaazza.»

«È un'assassina» replicò il Pelledura scendendo anch'egli dal mezzo,  «non è proprio una brava ragazza.»

L' Elfa era sul punto di replicare, ma ormai aveva aperto il portellone del carro ritrovandosi di fronte a un gruppo di piccolissimi bambini di ogni etnia o razza che la guardavano in lacrime, mentre al centro c'era priva di sensi una figura rivestita da una lunga tunica, come quelli che erano sbucati dalle tende durante l'incursione.

«Eeehm, bambiniii, seguiteee le lucineee...» disse l'Elfa senza curarsi della figura svenuta all'interno e facendo partire una sequenza di luci colorate che attirarono l'attenzione dei piccoli. «Taaarak, ci peeensi tu a scaaaricare quello?» disse accennando con la testa in direzione dell'interno del carro.

«Per Tenebra» esclamò il Goblin nel vedere l'incappucciato nel carro, «sei sicura di non volermi dare una mano?» chiese voltandosi verso l'Elfa che si stava prendendo cura dei bambini dell' altro carro.

«Eeeemh nooo, io ho i baaambini a cui baadaare, veeedi?» rispose la orecchie a punta alzando i palmi verso i piccoli che guardavano ammirati i suoi giochi di luce. «Suuu, bambiniii saaalutate Taaarak,  intaaanto andiamo a giocaaare, mentre lui peeensa al cattivooone!»

«Ma se si dovesse svegliare?» chiese il Pelledura, ma dopo che non ottenne risposta entrò nel carro «va beh, intanto leghiamolo.»

Passò più di un' ora prima che i membri della Compagnia si mettessero sulle tracce dei carri per giungere sul luogo in cui Tarak e Aeleanar avevano lasciato i mezzi.

L' Elfa nel frattempo aveva fatto divertire i bambini così tanto che, stanchi per le emozioni della giornata erano crollati dal sonno.

Tarak, dopo aver legato e imbavagliato il rapitore a un albero poco distante aveva raggiunto l'amica per vedere come stessero i loro giovani protetti: «come stanno?»  chiese il Goblin preoccupato, «hai visto il figlio di Slurtzo?»

Slurtzo - Il BerserkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora