Fuori dalla Montagna

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«La shtrada è queshta,» disse Runklas avviandosi verso la biforcazione a sinistra di un bivio, «quando sei indeciso affidati sempre al tuo naso, Shlurtzo.»

«Ma non dire cagate che hai letto le rune che c'erano sul muro,» gli rispose il Berserker spingendolo in avanti, «tra l'altro sei così ubriaco che a momenti non le vedevi nemmeno. Il problema è che sei l'unico che le sa leggere.»

«Non dovevamo farlo bere così tanto.» commentò Malian scuotendo la testa.

La Compagnia infatti dopo lo scontro con le Creature degli Abissi era arrivata ad un nuovo deposito nanico dove erano riusciti a rifocillarsi in vista del termine della traversata all'interno delle Montagne.
Runklas trovando un barile di birra pieno aveva deciso di approfittarne, riducendosi tuttavia in uno stato pietoso.

Tarak invece, aveva sfruttato la pausa per riprendere il pieno controllo di sé. Era stato in quel momento che Slurtzo lo aveva preso in disparte per parlargli: «Come stai?» gli aveva chiesto il Berserker guardandolo negli occhi e tirando un sospiro di sollievo, gli occhi erano tra il grigio e il rosso, non rossi come quando lo aveva visto assetato di sangue. 

«Va meglio, grazie.» disse Tarak prendendosi la testa tra le mani, «Ho placato entrambe le voci, specie quella del sangue.»

«Fai in modo che non accada mai più» disse il Berserker con tono deciso, «se sei in difficoltà mi avvisi e cerchiamo una soluzione, ma non arrivare mai più al limite.»

«Non puoi capire, Slurtzo,» Tarak si premette un dito sulla tempia, «quelle voci martellano più del maglio di Runklas. Chiedono sangue, lo bramano, e quando lo ottengono... »

«... ne vogliono di più.» completò il Berserker con un sospiro, «Tarak, ho combattuto molte battaglie e quella sensazione la conosco bene, più di quanto tu immagini e anche senza avere sangue di vampiro nelle vene. Controlla la voce del sangue, se diventa intollerabile avvisami e sarò al tuo fianco.» disse appoggiando una mano sulla spalla dell'amico.

Tarak a quelle parole sorrise sollevato, ma un'altra preoccupazione si fece strada nella sua testa: «Slurtzo, non so di chi sia l'altra voce però, non la conosco...»

Il Berserker si limitò a sorridere e scuotendo la testa rispose «questo è semplice, se non la conosci, non ti fidare e lasciala parlare.»

Al termine della pausa la Compagnia si era rimessa in marcia fino a giungere al bivio in cui Runklas aveva appena indicato la strada che procedeva in salita.

«Aeleanar, posso farti una domanda?» chiese Malian che camminava fianco a fianco alla compagna. «Ceeerto Maaaliaan, chiedi pure...»

«Sicura?» chiese l'umana preoccupata per una possibile reazione sbagliata, «È una domanda personale e non vorrei ti arrabbiassi.»

«Ma vaaa, non devi preoccuparti, mi sooono mai arrabbiaata con te, anzi con qualcuno di voooi?» chiese l'elfa con ingenua innocenza.

«Mm, no, tu sei sempre gentile dopotutto...» disse Malian pregando che andasse tutto bene, «tu sai fare magie?»

«Ooooh certoo che sì!» disse l'Elfa con un sorriso, e schioccando le dita fece comparire delle piccole luci che iniziarono a danzarle attorno.

«E non ti è mai venuto in mente di dircelo?» chiese l'assassina colpendosi la fronte con la mano.

«Nooo» replicò la Guerriera dei Boschi, «non peeensavo fosse importanteee...»

«No no, lo è eccome, anzi dimmi di più» chiese l'umana cercando di capire quali fossero le potenzialità dell'amica, «cos' altro sai fare oltre alle lucine che ballano?»

Slurtzo - Il BerserkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora