La Compagnia del Berserker

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«Per Helios,» disse Tarak tenendosi la testa, «gira e fa male tutto, come se avessi preso a testate un muro.»

«Porta...» commentò tossicchiando Slurtzo, «porta pazienza,» aggiunse di fronte alla faccia confusa dell'amico, «hai bevuto come un Gigante.»

«Ho fatto a botte con qualcuno?» chiese Tarak cercando di ricordare qualcosa.
«No, no, c'ero io con te» lo rassicurò l'Orco, «nessuno avrebbe osato toccarti.»

«Grazie, Slurtzo, so che con te ero al sicuro,» biascicò il Goblin con voce impastata, «ho visto quanto i soldati ti adorano.»

«Sì, sì, poche smancerie, e cerca di rimetterti in uno stato decente,» disse il Berserker guardando all'esterno, «sta arrivando Saviorcr con della gente strana.»

«Il Re? Qui?» Tarak era in stato di allarme «e in che senso gente strana?»

«Beh, strana nel senso che non sono Pelledura: sono un Nano, un' Elfa e un' Umana.» rispose l'Orco avvicinandosi alla porta.

«Per gli Dei,» esclamò Tarak, «vorrei che la testa smettesse di girare, mi viene da vomitare.»

«Non è il caso di farlo davanti al Re, giusto?» chiese Slurtzo indicando all'amico la camera alle loro spalle, mentre armeggiava con la serratura.

Tarak ebbe giusto il tempo di infilarsi nella stanza posteriore che sentì la voce del Re: «Eccoti qui, Slurtzo, possiamo entrare? Devo presentarti alcune persone.» a quelle parole il Re si voltò di lato per permettere al fratello di vedere i nuovi arrivati.

«Così è lui il famoso Sacrilego...» disse il Nano affacciandosi sull'uscio senza neanche aspettare l'invito del padrone di casa, «ci siamo quasi incontrati alle Forge, ma per tua fortuna ero sul versante opposto dello schieramento, altrimenti non saremmo qui a parlarne.»

Slurtzo lo squadrò un istante, era più basso e più tozzo della media dei Nani, il viso era incorniciato da una folta barba nera, il naso arrossato, ma gli occhi vispi e attenti. Un Nano fatto e finito, degno Figlio della Montagna.

«Dici? Non so neanche se ti avrei visto, sei basso perfino per un Nano.» replicò il Berserker abbassando la mano al bacino per misurare l'altezza del nano, ma quando l'Orco fece per avvicinarsi, un'invisibile muro di fumi d'alcol lo investirono «ma penso che avrei potuto riconoscerti per l'odore di birra e la lunga lingua che ti ritrovi.»

«Guai a te Orco...» aveva iniziato a dire il Nano, ma Saviorcr si frappose mettendo una mano tra i due.

«Slurtzo, Runklas, non iniziate a discutere ancora prima della missione,» il Re sembrava intenzionato a stroncare sul nascere qualunque dissapore, «vi chiedo di ignorare i rancori del passato e fare del vostro meglio per collaborare.Da questa missione dipende il destino di tutti noi.»

«Va bene,» disse Slurtzo alzando le mani «io e il tappo di birra andremo d'accordo, le altre chi sono?» chiese poi rivolgendosi verso le donne del gruppo.

Saviorcr alzò una mano in direzione della prima e proseguì con le presentazioni:
«Aeleanar degli Elfi, fa parte delle Cacciatrici della Regina Leansar, mentre Malian degli Uomini, era una dei Sicari di Re Erian.»

«Sluuurtzo,» lo salutò cantilenando l'Elfa con una voce fin troppo rilassata, «è un graaande piacere cooonoscerti. Sono sicura che saremo graaandi amici.»

«Per Crudna,» implorò l'orco, «questa da dove l'hai tirata fuori? Sembra essersi fumata tutta la Vecchia Foresta.» e voltandosi verso l'umana, «Dimmi che almeno tu sei normale.»

«Mi stai chiedendo se anche io ho problemi di alcolismo o abuso di funghi e altre erbe?» gli rispose l'assassina. «No per quello no, ma voglio avvisarti: sono una che non accetta facilmente i compromessi, e non mi preoccupa la tua stazza.»

«Oh, menomale, una normale, con gli attributi e la testa sulle spalle» rispose Slurtzo tirando un sospiro di sollievo. «Il tappo invece? Lui che cosa fa? Lavora in miniera?»

«Qualche problema con le miniere, Pelledimerda?» replicò Runklas scaldandosi nel sentire l'ironia dell'Orco «Ero artigiano e esploratore a Fucine dei Re».

«Ecco perché le hanno perse... » replicò l'orco, «qualcuno era troppo intento a bere mentre la cittadella veniva conquistata.»

«Ehm, ehm, Slurtzo...» tossicchiò Saviorcr.

Il Berserker cercò di frenare i propri istinti e si rivolse quindi verso il fratello «capito, capito, ma con questi cosa dovrei farci?»

«Prenderete parte ad una missione di vitale importanza,» il tono del Re era così solenne che perfino Slurtzo si sentì a disagio «ma che ne pensi se ne parliamo stasera durante una buona cena, tutti insieme? Così almeno vi conoscete meglio.»

«Posso portare il Goblin?» chiese l'Orco.

«È il tuo cagnolino?» gli rispose di rimando il Nano.

«Quaaalcuno ha detto caaagnolino? Voglio proooprio vederlo» disse l'Elfa con innocenza, mentre l'Umana abbassava la testa rassegnata.

Saviorcr riflettè un istante e annuì: «sì, sì porta pure Tarak, penso che possa rivelarsi utile.»

Slurtzo non attese oltre e chiamò a gran voce il Goblin «TARAK! vieni subito qui, che ti presento i nostri nuovi amici.»

Il Goblin non si fece attendere, evidentemente stava ascoltando dietro la porta e così si fece avanti tendendo la mano verso il nano, ma quando fu vicino e l'odore di birra gli pizzicò il naso, il Goblin non poté far altro che vomitare ai piedi del figlio della Montagna.

«Per Crudna, ma tu vomiti sempre?» gli chiese l'Orco.

«Ma sieeete sicuri sia un caaagnolino?» Aeleanar sembrava non aver capito, «perché a me sembra più un Goblin.»

«E menomale che ha più di duecento anni.» commentò Malian con un sospiro.

«Ok, Saviorcr,» Slurtzo sembrava aver preso una decisione «per la cena ci siamo, per il resto sarà meglio parlarne stasera che avremo un po' di cose di cui discutere.»

Slurtzo - Il BerserkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora