Così Demoni e Dei tornarono al Mondo

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La furia del Berserker fu così intensa, da riuscire a spostare l'attenzione di chi lo circondava su di sé anziché sulla comparsa dei Signori Oscuri.

Le creature e alcuni demoni minori che gli stavano vicini, nel vederlo spezzare le catene e lanciarsi in avanti, cercarono di fermarlo, ma inutilmente.

Ad aiutare il guerriero nell' impresa ci fu anche l'intervento di Aeleanar che, insieme ai restanti arcieri elfici, era giunta sulla sponda interna dell' Isolotto e da lì avevano fornito un immediato supporto all'Orco, abbattendo tutti coloro che cercavano di avvicinarsi a lui.

Slurtzo ebbe quindi carta bianca per muoversi e approfittando della confusione generale, riuscì ad avanzare fino ad al varco tra i mondi che era rimasto aperto.

Lì il Fratello D'Ascia strinse i pugni, preparandosi ad affrontare qualunque cosa sarebbe comparsa da quell'apertura.

Non esisteva altro che quel varco, con ciò che da esso sarebbe uscito.

Non si curò dei molti cadaveri intorno a lui che si stavano riaminando, privi di intelletto o raziocinio, ma in grado di seguire istinti primitivi, come la fame e la violenza.

Ignorò gli altri corpi dei giovani Sacrificati che, come Slurtzino, stavano mutando acquisendo forme più congeniali per i loro ospiti demoniaci.

Al Berserker non importava nulla dei Demoni Minori o dei cadaveri che tornavano in vita come non morti, a lui interessava solo dei Signori Oscuri e di come impedire loro di uscire.

Li avrebbe ricacciati indietro, da solo e a suon di pugni, se necessario.

Pertanto se ne stava in piedi di fronte alla voragine, insieme a tutti gli adoratori in ginocchio, che sembravano non curarsi del fatto che lui fosse in mezzo a loro.

Poi accadde qualcosa di inatteso e dalla gigantesca voragine nera ai piedi dell'albero, eruppe un gigantesco fascio di luce che spaventò i Demoni Minori, le Creature delle Tenebre e gli Stregoni.

Slurtzo si preparò allo scontro e non appena vide un' ombra emergere dalla voragine vi si lanciò contro, salvo poi fermarsi di blocco nel vedere di chi si trattasse: «Nonno Saurorcr?» il Berserker era totalmente senza parole, «nonno, tu che ci fai qui?»

«Slurtzo?» chiese il vecchio stupito nel vedere il nipote. «Io sono dove devo essere! che ci fai tu qui?» proseguì l'anziano orco sorridente, «e poi ti sembra il momento di fare domande stupide?» e nel dire ciò estrasse un corpo dalla voragine e lo passò al nipote, «questo è Helios, insieme a Tenebra ha dato fondo a tutte le energie per rallentare i Signori Oscuri, prenditelo in spalla e scappiamo lontano da qui prima che ci facciano a pezzi. Io prendo quel bel culetto di Tenebra.»

Slurtzo annuì e sconvolto dal tono deciso del nonno non poté far altro che obbedire. Si caricò sulle spalle il corpo del dio e si lanciò in direzione della via di fuga più pratica: un piccolo ponticello che collegava l'Isolotto alla terraferma.

«Nonno,» esordì il nipote, mentre i due correvano verso Aeleanar e i Ranger Elfici che gli coprivano la ritirata, «mi vuoi dire che cosa ci facevi lì dentro?»

«Non ci sei ancora arrivato, eh?» gli rispose Saurorcr spazientito per la domanda fuori luogo, «se ero dentro quegli Abissi con Helios e Tenebra, di cui sono sempre stato amico, cosa potrei mai essere? Un' anima buona? Un demone oscuro? O un dio?»

«Di sicuro non un dio,» gli rispose Slurtzo convinto della propria risposta, «loro hanno dei poteri fortissimi secondo le leggende, tu invece no.»

«Zitto, ignorante di un nipote, ti dovrò spiegare tante cose una volta che saremo al sicuro. Sono il dio dei fabbri, dei mercanti e degli alchimisti.»

«Ma se nessuno di loro ti adora...» commentò il nipote.

Nel frattempo Aeleanar si era avvicinata al Berserker in corsa: «ho trovato i corpi di Malian e Runklas, ma non Tarak,» calde lacrime brillanti le illuminavano il viso, «è morto anche lui?» chiese l'Elfa con voce tremante.

«No Aeleanar, Tarak non è morto,» le rispose l'Orco tentando di nascondere la rabbia, «Tarak è prigioniero dei Vampiri, ma ti prometto che troveremo il modo per salvarlo.»

«Slurtzino invece? Che ne è di tuo figlio?» l'Elfa non avrebbe voluto fare tale domanda, ma era necessario sapere.

Nello stesso istante in cui la guerriera fece quella domanda la terra venne scossa nuovamente e colonne di fumo nero alte centinaia di metri irruppero dalla voragine: i Signori Oscuri alla fine erano arrivati.

Terribili ruggiti di trionfo tuonarono per le terre circostanti.

«Slurtzino è morto,» la avvisò l'Orco, «ma mi piace pensare che ora sia con sua madre.»

«Mi spiace per le tue perdite, Slurtzo,» si intromise il nonno dopo aver ascoltato la conversazione, «se sarà possibile faremo del nostro meglio per riportarli indietro, ma la necromanzia è un' arte difficile non ti posso promettere nulla di certo.»

«Ti ringrazio, nonno,» rispose mesto l'Orco più giovane, «ma al momento penso sia meglio non pensare a riportare in vita nessuno, abbiamo già troppi morti per le strade.»

E con quella risposta nel gruppo calò il silenzio che fu interrotto solo dagli ordini di Aeleanar diretti ai Ranger: «Ritornate nelle vostre terre e preparatevi per recarvi a Nord, dai Nani, prima dell'invasione da parte delle truppe demoniache.»

Dopo qualche tempo di marcia forzata tuttavia Slurtzo sentì il bisogno di parlare: «Ehm nonno, va bene tutto eh, ma qui la strada rischia di diventare parecchio lunga e Helios non è proprio un fuscello.»

Slurtzo sembrava spossato dalle recenti avventure e poco intenzionato a portare sulle spalle un dio, che tra l'altro non venerava, «posso svegliarlo, così si fa la strada di corsa per conto suo?»

«Come preferisci nipote» gli rispose i vecchio Orco, «ma stai attento, perché Helios talvolta è uno stronzo.»

Il Berserker troppo stanco per pensare, lanciò a terra il corpo del dio e messosi a cavalcioni sopra di lui lo schiaffeggiò così forte da farlo svegliare con un gemito.
«Ahia,» esclamò questi sputando fuori un dente e guardando Slurtzo negli occhi, «chi sei tu lurido mortale che osi alzare le mani su un dio?»

«Io sono Slurtzo,» si presentò il Berserker porgendogli la mano «e per mettere in chiaro le cose, sono io che dò gli ordini qui, quindi ora alzi le tue chiappette divine e corri come tutti quanti, senza dare problemi, che oggi non è giornata e ne abbiamo di cose da fare.»






Slurtzo - Il BerserkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora