Gli umani

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Abbiamo appena abbandonato la nostra casa. Papà ci ha detto di ricordare la strada che stiamo facendo, non sappiamo il motivo ma cerchiamo di fare come ci ha detto. La nostra giornata si svolge praticamente sempre nello stesso modo: ci svegliamo, camminiamo, ci da lezioni di caccia, mangiamo, camminiamo, beviamo, camminiamo e finalmente torniamo a dormire. Non siamo abituati a tutto questo movimento ma dobbiamo essere forti e dimostrare a papà che sappiamo cavarcela bene e anche da soli. Hoxy cammina e si fa più avanti.

"Papà..."

Lui continua a camminare tenendo lo sguardo avanti. "Dimmi, Hoxy."

"Il luogo in cui andiamo é più bello di casa? È silenzioso?"

"Io um... credo di si." Risponde con una vena di incertezza.

"Ci sono altri lupi?" Domando io questa volta.

"Di questo ne dubito molto, figliolo. Sai bene com'é finita l'ultima volta che siamo stati con altri lupi intorno."

Abbasso le orecchie, anche se è passato ormai molto tempo mi sento ancora in colpa da quel giorno. Hoxy pone ancora un'altra domanda. "E sarai ancora il Re? Andrai ancora a fare le ronde giornaliere?"

"Non- non lo so." Sembra che non sappia cosa rispondere. "Ma una cosa é certa: dobbiamo raggiungere Radaluna e... sperare che tutto cambi."

"In che senso?"

Sospira. "Te lo dirò quando avrò trovato la risposta."

Continuiamo a camminare per molto tempo, almeno un mese. Durante il viaggio riesce ad insegnami come lottare ed anche un paio di cose ad Hoxy sulle piante ed i medicinali. Stando con la mamma ogni giorno aveva imparato qualcosa anche lui. Stiamo continuando il nostro cammino quando papà ci dice di restare nascosti, si allontana da solo. Si muovo furtivamente, si nasconde nelle ombre. Sentiamo delle voci.

"Dobbiamo trovarne un altro! Non vedi che questa rana ha una macchia sulla zampa?"

"Si, ma é una rana rossa come voleva lei. Non penso che le importi di una macchia sulla zampa."

"La Gorgona li vuole perfetti! Vuoi forse finire come Puhr?"

"N-no, meglio trovarne un altro."

Papà torna da noi e ci avverte che non siamo soli e che dovremo procedere silenziosamente. Ci guida in un altro sentiero. "Come mai cambiamo strada?" Chiedo.

"È più sicura rispetto a quella precedente. Fidatevi, é meglio così."

"Hai visto qualcosa di pericoloso?"

"No, Hoxy. Nulla che possiate temere. Ma tenete la voce bassa."

Io ed Hoxy ci guardiamo sospettosi. Non ci sembra molto convincente la sua risposta. Continua a camminare facendoci strada, la marcia dura poco. Papà si ferma insieme a noi dietro un cespuglio, oltre vediamo degli umani che puntano le loro armi contro un branco di lupi, sotto vi é un precipizio. Non avevamo mai visto degli umani prima d'ora, sono così... strani e hanno una faccia davvero cattiva. Non mi ispirano alcuna fiducia e credo che anche Hoxy la pensi come me.

"Va bene, questa é la situazione: non possiamo procedere con gli umani qui in giro. Dobbiamo toglierli di mezzo ed aggirare il branco di lupi, non dobbiamo avere nessun contatto con loro." Guarda Hoxy. "Sei in grado di usare la magia per attirare l'attenzione?"

La coglie alla sprovvista. "Cosa? Um... si! Si, so usarla."

"Bene. Mi seguirai da lontano, sta sempre nascosta dietro qualcosa. Al mio segnale attirerai l'attenzione del bersaglio, lo farai venire verso di te mentre io mi occupo dell'altro. Tolto di mezzo lui mi occuperò del secondo. Intesi?"

Sorride, inizia a sentirsi più utile dato che sta praticamente chiedendo il suo aiuto. "Intesi!"

"E-ed io che faccio? Non... aiuto Hoxy con il suo umano?"

Papà mi guarda, il mio occhio diventa rosso. Il suo sguardo non mi da alcuna speranza, prende un lungo respiro e risponde. "È meglio se resti qui al sicuro."

"Ma io voglio aiutare!" Gli dico con una tonalità più forte ma sempre sussurrando.

Mi ammonisce con lo sguardo. "Non é il momento. Hoxy, va a sinistra."

Lei mi guarda per poi eseguire il suo ordine. Li guardo andare avanti e resto nascosto nel cespuglio... mi sento inutile. Hoxy può fare ciò che vuole, io sono costretto a restare indietro a causa del mio occhio. Non posso aiutare nè curarli nel caso si ferissero. In entrambi i casi ci penserebbe mia sorella. Sospiro, lei capisce come mi sento o, almeno, lo legge dal mio viso. Mi dispiace dare questo enorme peso anche a lei, un giorno riuscirò a cavarmela da solo. Si, ci riuscirò!

Hoxy:
Resto a guardare Dezel per poco tempo, mi dispiace per lui. Papà non dovrebbe trattarlo così, è migliorato molto, potrebbe dargli qualche possibilità... anche minima, almeno così gli solleverebbe il morale e non lo farebbe sentire inutile. Sospiro, so che è molto forte ma so anche che ci resta male, e mi dispiace. Lui non dovrebbe sentirsi così, dentro di lui nasconde qualcosa di veramente bello e dovrebbe iniziare a capirlo.

Vado verso sinistra come ordinato da papà mentre lui va a destra rimane nascosto dietro i cespugli. Osserva i due umani mentre prendono la mira con la loro arma. Sono agitata, non mi ha neanche detto quale sarebbe stato il segnale. Spero davvero di capirlo al volo senza alcun problema, inizio a sentire una grossa responsabilità su di me. E se non riuscissi a lanciare la magia? E se sbagliassi la mira? O se non ricordassi come evocarla? Ho paura, sento le zampe tremare.

Chiudo gli occhi e prendo un profondo respiro, devo restare calma. La mamma mi diceva sempre di liberare la mente, se essa è troppo piena di pensieri la magia non riuscirà ad essere evocata. Ha ragione, ora come ora non riuscirei neanche a creare una piccola goccia d'acqua. Devo calmarmi, se papà ha deciso così è perchè si fida di me, non posso deluderlo. Non ora, ci ha sempre tenuto in disparte e al sicuro per proteggerci. Questa è la prima volta che mi permette di aiutarlo, non posso perdere questa grande occasione di dimostrargli che anche noi possiamo essergli utili. Forse così capirà che siamo cresciuti proprio sotto ai suoi occhi e lui non se ne è ancora accorto. Riapro gli occhi, sono pronta è il momento di darsi da fare.

Vedo papà tenere la coda fuori dal cespuglio. Non la muove, non fa nulla. Forse non é ancora il momento. aspetto. Alza la coda di colpo, capisco subito il segnale, sferro una zampata verso l'albero sopra di me e muovo le foglie con una magia di vento. Gli umani si distraggono, uno di loro si alza con il suo fucile e si incammina verso di me. Papà esce da dietro il cespuglio, morde il primo umano alla gola e spinge via il fucile giù dal precipizio. Stringe i denti uccidendolo silenziosamente ma in modo rapido. Lo lascia cadere a terra, corre subito dal secondo: gli salta addosso e schiaccio il suo osso del collo con la zampa, lo uccide sul colpo.

Esco fuori sorridendo, é la prima volta che lo vedo in azione contro una minaccia. "Wow papà! È stato forte!"

Ci raggiunge anche Dezel. Aveva assistito a tutto dalla distanza. "Si! Quegli umani non erano poi così pericolosi! Li hai uccisi in pochissimo tempo e senza sforzo!"

Ai nostri occhi è davvero un eroe, papà ci dice di continuare a seguirlo in silenzio per non attirare l'attenzione di nessuno ma Dezel continua a dirmi di essere stata fantastica.

"Sei stata bravissima, li hai distratti e papà ha potuto colpirli! Wow..." Scodinzola velocemente.

Scuoto il muso. "Non ho fatto molto, ma ammetto che è stato bello. Ero in ansia ma anche l'adrenalina mi faceva tremare le zampe."

Lui mi sorride. "Ci credo. Forse, la prossima volta, papà permetterà anche a me di aiutarlo." Sussurra.

Annuisco. "Ne sono sicura, papà capirà che possiamo aiutarlo. Non siamo molto grandi ma sappiamo che non si può fare tutto da soli. Sbaglio?"

Lui sorride. "No, non sbagli."

Il suo sorriso si fa più grande, credo di avergli tirato sul il morale. Potrà sempre contare su di me, lui lo sa bene. In qualsiasi circostanza io sarò lì a sostenerlo... sempre.

La Scintilla: Ovunque tu andrai [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora