Epilogo

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Corro, corro, corro! Nessuno può fermarmi, sono così veloce che riesco a passare fra le zampe dei lupi senza che loro se ne accorgano. Tutti mi guardano sorridendo, qui sono al sicuro, posso muovermi dove voglio senza superare i confini del Branco, come mi ripete sempre la mia mamma. Anche se, di nascosto, una volta sono arrivata fino ai confini, per riuscire a vedere anche solo un po' cosa c'è oltre. Sono rimasta delusa perché non ho visto granché, solo tanti alberi grossi fino al cielo, troppa vegetazione che mi ha impedito di guardare oltre. Sono tornata subito indietro, non volevo che mamma o papà mi scoprissero, mi avrebbero sgridata altrimenti. Anche se intorno al nostro branco non ci sono mai stati nemici ostili, non si fidano ancora a lasciarmi andare in giro da sola. Ma ormai sono abbastanza grande, so camminare ed anche parlare! Vorrà pur dire qualcosa.

Mi fermo dal correre quando sento delle voci, mi guardo intorno controllando ciò che mi circonda mentre le mie piccole orecchie si muovono alla ricerca di altri rumori. Sono al centro del territorio del branco, qui risiedono tutte le tane disposte a debita distanza l'una dall'altra, una sola è più grande delle altre. Dovrebbe essere quella dell'Alpha ma lui ha preferito lasciarla per depositarci le prede raccolte dai cacciatori per sfamare l'intero branco. Infatti papà, anche se fa il guerriero, ogni sera porta qualcosa di estremamente delizioso. Ogni volta che finisco di cenare mi lecco sempre il muso per assaporarne ancora il sapore. Papà dice che ho un pancino piccolo ma che mangio più di un leone. Ridacchio, chissà com'è fatto un leone, sarà grosso come dicono? Papà ha detto che lo è ed ha tantissimi peli intorno alla sua testa lunghi lunghi, un animale davvero strano. Come fa a vederci con tutti quei peli?

Un altro rumore mi distoglie dai miei pensieri, due lupetti poco più grandi di me mi corrono incontro buttandomi a terra, rotoliamo un po'. Quando ci fermiamo me li tolgo di dosso e mi rimetto in piedi guardandoli male e sputacchiando i loro peli dalla mia bocca. Anche loro si alzano, notano il mio sguardo furioso ma scoppiano a ridere, io non resisto col broncio molto a lungo e inizio a ridere anche io. Loro sono due dei miei più cari amici che ho conosciuto alla mia prima uscita dalla mia tana, ci siamo conosciuti in un modo strambo ma è stato divertente. Uno dei due è più simpatico, gli piace scherzare e mi ci trovo molto bene. L'altro, invece, è più scostante, gli piace stare sulle sue e non adorava molto la mia presenza, poi però mi sono fatta voler bene anche da lui. Ora ci vediamo, quasi tutti i giorni, stiamo sempre insieme e delle volte stiamo anche con gli altri anche se preferiamo restare solo tutti e tre.

La mamma dice che dovrei farmi anche delle amichette e ci ho provato, ma loro sono tutte interessate a quegli strani impasti di erbe che fa pure la mamma ed io mi annoio ad andare con loro a raccoglierle. A me piacciono le lotte, proprio come quelle che fa papà, mi piace rotolarmi nella terra sferrare zampate e morsi. Mi diverte farlo, lo farei tutti i giorni e, infatti, molte volte con i miei amici giochiamo proprio a questo. Ora mi sto dirigendo con loro nel nostro posticino segreto, andiamo lì e ci restiamo fino al tramonto perché a quell'ora dobbiamo fare ognuno ritorno alla propria tana se non vogliamo beccarci una strigliata. Anche oggi, restiamo insieme tutto il tempo come sempre, e quando sta per farsi buio ci incamminiamo insieme fino alle tane per poi separarci e ripromettrci di vederci l'indomani. Torno alla tana, la mamma sta poggiando in un angolo uno dei suoi impasti di erbe.

"Hey, piccolina, sei tornata. Stavo per uscire a cercarti."

Dice e viene verso di me, mi abbraccia forte come fa tutte le sere. Mi perdo con la testa nel suo morbido manto, è così soffice che adoro dormirci sopra, mi lecca la testa e quando mi lascia mi sento afferrare dalla collottola da dietro. Muovo le zampe infastidita ma lo sento ridacchiare, volto la testa e vedo il mio papà che mi sorride.

"Principessina, vuoi donare le tue coccole solo alla mamma?"

Scuoto la testa divertita, lui mi mette giù e stringo forte anche lui. Il suo pelo, a differenza di quello della mamma è più rude, forse a causa della polvere durante i suoi scontri o i suoi allenamenti. Ma è comunque bello farsi abbracciare da lui, è molto grande, con la sua zampa mi può coprire tutta, mi sento sempre al sicuro quando c'è lui con me. Come sempre, papà ha portato la nostra deliziosa cena, mangio tutto ciò che ha portato fino all'ultimo boccone e mi lecco il muso soddisfatta. Restiamo ancora un po' a parlare tutti insieme, papà prende in giro la mamma e la mamma fa lo stesso con papà, mentre io rido guardandoli divertita.

"Guarda, nostra figlia ci prende in giro." Commenta la mamma.

"Ah si?" Sorride mio padre e si avvicina a me.

Io so già che sta per accadere quindi indietreggio leggermente. "N-non è vero!"

Lui ride e mi atterra con una sola zampa, con la quale inizia a farmi il solletico, inizio a ridere con lui e la mamma con noi. Quando si ferma io sono a pancia in su con le zampe stese intorno ai miei lati stremata a riprendere fiato. Papà, invece, continua a ridacchiare prima di abbassarsi alla mia altezza e leccarmi la testa.

"Ti vogliamo bene, piccola mia. Non dimenticarlo mai."

Sussurra lui, la mamma fa lo stesso, si abbassa e mi lecca la testa. Qualcosa batte leggermente sul mio musino, alzo le zampe per toccarla, la collana che porta al collo la mamma. È davvero strana, non la toglie mai, la tiene sempre con sé, è così bella. Ma non le ho mai fatto nessuna domanda, anche se sono molto curiosa. Un giorno dovrò chiedere cosa significa e che significato ha per lei, perché non la toglie mai, vorrei davvero saperlo già ma forse sono ancora troppo piccola.

"Un giorno l'avrai tu."

Sussurra la mamma vedendomi così incantata a giocarci e a fissarla, io sorrido felice. Un giorno sarà mia? È... fantastico! Chissà come sarò da grande, se sarò bella come la mamma quella collana mi donerà tantissimo! Vorrei davvero essere bella come lei e forte come papà così che possa difendermi anche da sola, senza nessuno che debba sempre proteggermi le spalle. Sarebbe stupendo anche se so che, non potrò comunque mai essere sola, avrò sempre la mia famiglia e i miei amici.

I miei genitori si stendono ai miei lati, io sono in mezzo a loro e sorrido ad entrambi. Gli voglio un mondo di bene anche io, non potrei mai allontanarmi troppo da loro. Sono felice perché sento che nulla potrà mai mancarmi, ho tutto, qualsiasi cosa può desiderare una cucciola io ce l'ho ed è magnifico. Questa vita è davvero perfetta.

 Questa vita è davvero perfetta

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La Scintilla: Ovunque tu andrai [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora