Capitolo 5

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Caleb's pov

Ogni volta che salgo su una moto, sento un'emozione diversa.
Tutte positive, e maledettamente eccitanti.
Quando infilo il casco, capisco di essere entrato nel mio mondo, dove nessuno può intromettersi, nessuno può farmi del male.
Solo io, e il mio cuore che si blocca.
La mente che pensa solo ai comandi giusti da inviare al mio corpo che esegue perfettamente tutto come un robot capace di ribaltare l'intero universo, perché è così che sono quando corro.
Completamente me stesso.
Mike, il presentatore dà il via alla gara.
Accelero all'istante, spegnendo attorno a me tutto ciò che mi circonda, non esiste niente ora, il mondo intero tace.
Tutti i miei problemi, le mie paure, scompaiono a ogni curva passata.
E' un ragionamento contorto che non smetto mai di mettere in atto, perché è come se buttassi fuori il marcio che mi avvolge per risucchiare aria pulita, man mano che i minuti scorrono e la mia anima vola sopra queste strade così sbagliate ma perfette al tempo stesso.
Penso solo a guidare, a raggiungere il traguardo cui aspiro che mi permetterà di ricevere un paio di soldi in più, anche se come dice il mio amico non ne avrei bisogno se solo toccassi i risparmi che mio padre mi ha lasciato sul conto corrente.
Mi giro veloce, notando il mio avversario a una distanza notevole da me, sono in vantaggio e questo mi dà ancora più forza per schiacciare ancora e annullare ulteriormente lo spazio tra me e lui.
L'adrenalina pompe al posto del sangue, tenendo bloccata la parte malsana della mia mente, per riuscire a restare lucido e connesso su ciò che sto facendo, basterebbe una mossa sbagliata per mandare tutto a puttane e rischiare la vita.
I minuti passano, e i secondi pure. Sento solo le urla delle persone che hanno scommesso su di me, come se fossi un cazzo di trofeo.
Manca davvero poco alla vittoria, inizio solo ora a perdere il controllo.
E sempre così quando mi ritrovo nell'ultimo rettilineo, tiro fuori il mio lato più perverso, non curandomi del pericolo.
E' così che allontano i ricordi dalla mente, quelli che vengono a trovarmi negli incubi o in momenti come questi dove perdo la lucidità.
"Caleb, è stato magnifico!" Abbiamo appena finito di fare l'amore, e come ogni volta, rimaniamo a coccolarci sul letto.
Il sesso tra me e Diana va a gonfie vele, e con lei mezza nuda al mio fianco capisco che forse ho trovato il mio posto nel mondo, insieme a lei.
"Ti ho soddisfatto piccola?" Chiedo divertito mentre accarezzo la sua schiena.
"Lo fai sempre. Mi hai rubato il cuore Caleb." Sussurra posando le sue labbra carnose sulle mie in un bacio casto.
"...Vorrei continuare così sempre." Aggiunge sorridendo, ricordandomi i mille discorsi che abbiamo affrontato sul futuro.
"E sarà così, diamoci solo del tempo per godercela ancora un po'." Sussurro sincero.

Quante stronzate che dicevo, niente dura così a lungo e l'ho imparato grazie a lei, alle sue bugie.
Credevo di aver trovato qualcuno che mi completasse, invece mi ha distrutto come non lo credevo possibile, rendendomi una persona diversa, forse migliore oppure no, non riesco ancora a capire se ho ritrovato me stesso, o se una parte di me è ancora sparsa da qualche parte e non lo so.
Schiaccio con entrambe le moto quel ricordo, superandolo per raggiungere la linea di partenza più in fretta possibile.
Mi fermo solo quando la oltrepasso, segnando la mia vittoria.
Tolgo il casco respirando a pieni polmoni tutto l'ossigeno che ho trattenuto nel rivivere quei dannati momenti con la mia ex, prima di girarmi verso Mike che mi raggiunge con il solito mazzo di soldi che mi aspetta.

"Anche stasera guadagni bene Caleb." Si complimenta Mike, alzando il mio braccio per esaltare la folla oltre la transenna.
Non ho mai accennato un sorriso, né tantomeno amo mettermi in mostra come fanno alcuni sfigati dopo una gara, ho sempre cercato di uscirne intatto da quelle situazioni, allontanandomi subito dopo aver preso il premio.

"Mi servivano amico." Lo saluto con una spallata, prima di buttarmi in mezzo alla folla che ancora cerca le mie attenzioni.
Il mio nome viene urlano come se fossi una persona famosa, nonostante io continui a ignorarli in malo modo.
I miei occhi scrutano la zona, cercando Jocelyn.
Le ho promesso che mi sarei fatto vivo una volta aver finito con la gara, e sono sicuro di averla vista in prima fila alla partenza, non capisco come ho fatto a perderla di vista quando ho controllato la stessa posizione sperando di trovarla.
E poi mi blocco quando la sorprendo a ridere insieme alla sua amica e un paio di ragazzi che conosco solo di vista.
Mi avvicino cauto prima di cingerle la vita con il mio braccio.

"Andiamo a fare un giro?" Domando a bassa voce sul suo orecchio, rimanendo alle sue spalle.
La sua schiena si incolla al mio petto sotto lo sguardo dei suoi compagni, ma sono così interessato alla sua risposta che decido di non dare un peso alle occhiate fugaci dei presenti.

"S-sì, ti stavo aspettando." Balbetta nervosa nel contempo che si gira verso di me, puntando i suoi occhi nei miei.

"Questa volta ti fidi di me?" Domando scherzoso, ricordandole la prima volta che ci siamo visti e le parole che sono uscite dalla sua bocca.

"Sì, ho costatato che non sei un killer né un maniaco sessuale." Scrolla le spalle accennando un sorriso bellissimo, prima di salutare i suoi amici.

"Ti porto lontano dalla massa." Aggiungo tranquillo, prendendola per mano in un gesto spontaneo.
Il suo sguardo imbarazzato e le guance rosse mi fanno capire che il nostro contatto gli ha provocato qualcosa.

"Scusa, volevo solo farti strada." Ribatto staccandomi da lei, grattandomi la nuca per la mia risposta da coglione.
Non ho intrecciato le dita per non far fraintendere niente, ma non ho pensato che potesse risultare comunque malizioso agli occhi degli sconosciuti.

"Penseranno che sono la tua conquista." Sussurra nervosa, strizzando le labbra prima di guardarmi dolcemente.

"Non mi è mai importato del giudizio della gente, ma non avrei dovuto comunque." Mi riferisco a poco fa, mentre mi do dello stupido da solo.

"Neanche a me importa Caleb, è tutto ok." Mi rassicura, riportando il suo sguardo davanti alla strada che a poco a poco diventa più silenziosa e deserta.
Ci avviciniamo a una panchina, dove di solito vengo con Jeremy per fumarmi una canna, stanotte diventerà un luogo nostro.

//spazio autrice.

Qui da me fa un caldo bestiale raga, infatti ho il ventilatore acceso al massimo sperando di non beccarmi nulla ma finché sto bene, STO BENE :)
Sono testarda lo so, ma che ci vuoi fa😂; spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se così è mettete una ⭐.

[Spero di averti accontentata carissima @alessandra_boni]

Domanda del giorno:
Siete fidanzati/e?
Io single, che sad

⭐🌟⭐🌟

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