Capitolo 19

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Jocelyn's Pov

Mi sveglio con il sole che filtra acceso dalla finestra, stropicciandomi gli occhi.
Stanotte ho dormito così bene che non mi va di alzarmi dal letto, vorrei rimanere così, per il resto della giornata. 
Mi giro su un fianco, cercando Caleb con lo sguardo ancora addormentato, ma di lui non c'è traccia.
Allungo una mano testando il lenzuolo, ma è freddo, deve essersi alzato da molto tempo.
Inspiro il suo profumo sul cuscino, come un tossico che ha bisogno della sua dose per sentirsi vivo, io invece ho bisogno di lui.

"Caleb!" Urlo sperando che mi senta, poggiandomi sul gomito per sbirciare l'orario sulla sveglia, è mezzogiorno.
Non sentendo alcun rumore in casa, mi alzo a fatica, cercando una maglietta pulita da indossare, prima di iniziare a controllare tutte le stanze.
Inizio a preoccuparmi quando capisco di essere rimasta sola, senza un messaggio sul telefono, né un biglietto.
Decido di chiamarlo, sperando di ricevere almeno una sua risposta.
I secondi passano, l'unica voce che sento dall'altro capo è quella della segreteria.
Dove sei finito maledizione? 
Tornai in camera, buttandomi sul letto esasperata e con mille dubbi in testa.
Non è da lui comportarsi in questo modo, e quando sto per perdere la pazienza, il mio sguardo si posa su un foglio bianco, sopra il mobile accanto al letto.
Mi avvicino sempre di più, con il cuore che batte forte.
La prendo tra le mani, sedendomi sul letto, inspirando profondamente.
Speravo di riuscire a dirti ciò che provo a parole, ma devo limitarmi a scriverti queste poche righe, perché il tempo scorre, e perché sono troppo codardo per guardarti negli occhi e ammettere che devo lasciarti andare.
La verità è che mio padre è tornato a cercarmi, insieme alla mia ex ragazza.
Devo raggiungerli prima che combinino qualcosa di grave alle persone cui voglio bene.
Spero di sbagliarmi, ma conosco la mia famiglia e so che anche se andrò lì con l’intento di raggiungerti e dirti che ho messo tutto a posto, non riuscirò a compiere le mie azioni perché sapranno come attaccarmi. Tornerò appena possibile, non pretendo che tu stia La prendo tra le mani, sedendomi sul letto, inspirando profondamente. Speravo di riuscire a dirti ciò che provo a parole, ma devo limitarmi a scriverti queste poche righe, perché il tempo scorre, e perché sono troppo codardo per guardarti negli occhi e ammettere che devo lasciarti andare. La verità è che mio padre è tornato a cercarmi, insieme alla mia ex ragazza. Devo raggiungerli prima che combinino qualcosa di grave alle persone cui voglio bene. Spero di sbagliarmi, ma conosco la mia famiglia e so che anche se andrò lì con l’intento di raggiungerti e dirti che ho messo tutto a posto, non riuscirò a compiere le mie azioni perché sapranno come attaccarmi. Tornerò appena possibile, non pretendo che tu stia ad aspettarmi, ti chiedo solo di non dimenticare quello che siamo diventati in poco tempo.
Mi sono innamorato di te in un modo che mi consuma dentro, e non sai quanto fa male doverlo ammettere senza guardarti negli occhi.
Non dimenticarmi Jocelyn, io non lo farò.
Tuo, Caleb.
Continuo a camminare fino al corridoio, senza fiato.
Mi appoggio sulla parete alle mie spalle, incapace di muovermi, con il panico totale che gela nelle mie vene.
Il cuore spezzato, il cervello spento. 
Mi sento vuota, intrappolata nel mio dolore, mentre osservo Derek fermo sulla porta d'ingresso.
Cerco disperata un modo per capire il motivo di quelle parole scritte sul foglio che tengo ancora tra le mani.

"E-era aperta, scusa se ti ho spaventato." Ribatte indicando la porta con il mento.
Sollevo nuovamente le palpebre verso di lui, avvertendo le ciglia appiccicate tra loro, grazie alle continue lacrime che non accennano a fermarsi. 
Mi rassegno all'evidenza, non è lui che vorrei vedere in questo momento, ma le circostanze non me lo permettono.
Ora la mia priorità è capire che fine ha fatto, e per quale motivo io l'ho saputo solo ora.

"Ho come l'impressione che sapevi già di trovarmi qui, da sola." Calco bene le ultime due parole, e da come cambia la sua espressione, capisco che ho centrato il segno.

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