Capitolo 15

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Caleb’s pov

Non riesco a credere a quello che vedo.
I miei occhi non riconoscono i suoi, gli stessi che mi hanno ipnotizzato fin dalla prima volta che l’ho vista.
Sono fermo davanti a lei, pregandola con tutte le mie forze di scendere dalla moto di un emerito sconosciuto, prima che la costringa con le mie mani prendendola in braccio e scappando via lontano da tutti.
La mia ex ragazza se ne sta con le braccia incrociate a guardare la scena, seguita della folla che fissa tutti e tre senza sentire quello che stiamo dicendo, ho la decenza di non urlare così forte per non far sapere a tutti gli affari miei, e per non mettere in imbarazzo Jocelyn.
E’ grazie a Denise se sono qui a impedirle di commettere una stronzata.
Appena ho ricevuto il suo messaggio, mi sono fiondato in macchina sfidando qualsiasi ostacolo si poneva di fronte in strada, dovevo arrivare il prima possibile, e ringrazio di esserci riuscito.
Ho capito subito le intenzioni di Diana, nei pochi anni in cui siamo stati insieme, ha imparato a guidare alla perfezione una moto, e sa per certo che avrebbe vinto contro Jocelyn.
Ho intenzione di scoprire fin dove si sarebbe spinta, l’idea mi spaventa.
“Devi spiegarmi molte cose.” Ribatte una volta tolto il casco, con uno sguardo carico di delusione.

“Lo farò, ma tu vieni via con me.” Esclamo ancora, mentre scende dalla moto per abbandonare la pista.
Non pronuncia una parola, la seguo nella penombra di un magazzino abbandonato, ignorando gli sguardi della gente che non si placano.

“Come mai non hai risposto alle mie chiamate per metà giornata? Non dovevamo mangiare insieme?” Domanda senza guardarmi, rimanendo in piedi a braccia incrociate.

“Sono uscito per fare una commissione e ho scordato di caricare il telefono. Ho perso la cognizione del tempo.” Sibilo cercando di farmi credere, non deve capire che sto mentendo.

“Ma va? E che impegno avevi?” Dal tono della sua voce capisco che lo zampino di Diana si è insinuato più del dovuto in lei, e cerco subito di scacciarlo.

“Cosa ti ha detto? Che scopo ancora con lei o che sono un serial killer? Dimmi Jocelyn perché hai la faccia di chi giudica senza sapere.” Provo a difendermi, scocciato dal suo modo insulso di credere alle parole della mia ex.

Perché le ragazze non imparano a essere più razionali con se stesse?

Non capiscono che tra di loro regna l’invidia?

“Preferisco non ripetere le sue parole.” Alza di scatto lo sguardo verso il mio, ma i suoi occhi sono diversi dal solito, e questo mi fa male.

“Davvero credi a una ragazza che è ancora innamorata di me? Ci siamo lasciati mesi fa, non mi sento con nessuna se non con te e non sono il tipo da scoparmi due ragazze in contemporanea! Cristo non credevo che bastassero due parole per perdere la fiducia in me.” Tuono con la voce carica di odio verso mio padre, verso Diana e tutto ciò che dovrei dimenticare.

“M-mi ha chiesto se conosco il tuo passato, e che ancora ti vedi con lei. Se avessi vinto la gara mi avrebbe dato le prove che cercavo. I-io non gli ho creduto, ma non volevo dargliela vinta. Voglio solo sapere perché io di te non so niente, quando io ti ho raccontato una parte fondamentale e indelebile di me!” Mi raggiunge a passo felino, schiacciando le sue dita contro il mio petto per incidere di più il concetto.

“Ti sei chiesta perché non l’ho ancora fatto? Vuoi davvero saperlo?” Osservo i suoi bellissimi occhi dall’alto, pronto a buttarmi nel fuoco.

“Ho una paura fottuta di perderti, lo sai questo?” Aggiungo premendo la fronte contro la sua per placare il cuore che non cessa di battere forte.

“Ci siamo fatti una promessa, ed io le promesse le mantengo sempre.” Aggrotta la fronte allontanandosi da me di qualche passo.

“Diana ed Io siamo stati insieme diversi anni. Le nostre famiglie si conoscono da sempre, e per provare a vivere una vita lontana dai nostri genitori, ci siamo trasferiti da Boston per venire qua, ho scelto io Chicago. Tra noi andava tutto bene…mi sono laureato e per qualche mese ho lavorato come architetto presso uno studio molto conosciuto qui in città, mentre lei stava in casa a non far niente. Non riuscivo a vedere con i miei occhi la verità, finché un giorno il destino mi ha aiutato.” Scuoto il capo cercando di riprendere fiato.
Jocelyn stringe la sua mano attorno alla mia, vedendo chiaramente il disagio che provo nel toccare quella ferita.

“Ho scoperto che mio padre è un noto trafficante di droga a Boston, insieme al padre di Diana e lei che in tutto quello schifo c’era dentro senza che io sapessi qualcosa!” Lascio la frase in sospeso con la rabbia che trasuda da ogni muscolo del mio corpo.

“C-cosa hai fatto dopo?” Le sue domande sono un pugno allo stomaco, ma è la mia ragazza e devo continuare se non voglio rischiare di rovinare tutto.

“Ho chiuso ogni rapporto con la mia famiglia, e ho cacciato fuori casa Diana. Lei si è trasferita in una zona qui vicino…è per questo che ogni volta che una ragazza si avvicina a me cerca di allontanarla, non riesce a dimenticarmi.” Rispondo secco, passandomi una mano tra i capelli.

“Credevi che ti avrei lasciato per questo? Sul serio?” Domanda nuovamente, costringendomi a guardarmi negli occhi con le sue mani graziose sul mio viso ormai spento.

“Quando vivi una situazione del genere hai paura di tutto, persino di te stesso.” Sussurro debole con il capo chino su di lei.

“S-scusami se ti ho urlato contro, devi capire che non è facile neanche per me gestire le emozioni, non dopo quello che ho passato.” Sul suo viso calano a poco le lacrime che ha cercato di trattenere fino ad ora, spezzandomi in due.

“Sono io che ho sbagliato Jocelyn.” La stringo forte a me, inspirando tutto il suo dolore per tenerlo dentro di me e lontano da lei.

“No! H-hai aspettato un po’ per confessarlo ma alla fine non hai nessuna colpa. C-credo che questo ci servirà da lezione per il nostro rapporto, infondo ci ha anche uniti.” Mormora sussultando al mio tocco.

“C’è un’altra cosa che devo dirti prima di chiudere quest’altro capitolo.” Aggiungo cercando le parole giuste per non fregarmi.

“Spero che almeno questa sia bella.” Ribatte con la voce speranzosa.

“Ho parlato con Derek e abbiamo chiarito la situazione. Ero con lui quando mi si è scaricato il telefono. Non si avvicinerà più a te, se non come amico…ha capito la cazzata che ha fatto.” Mi sento uno schifo a mentirgli, ma lo faccio per proteggerla e per darmi il tempo giusto per capire come tenere a bada la mia famiglia, lontano da lei.

“In che modo l’hai fatto?” Si stacca da me per guardarmi meglio con la fronte corrugata.

“Questo posso risparmiartelo? Non ha niente di rotto tranquilla.” La vedo soprappensiero prima di iniziare a preoccuparsi per la sua migliore amica.

“E Denise? Non posso non dirgli niente, se dovesse scoprirlo non mi parlerebbe più!” Esclama allargando le braccia con ovvietà.

Non so neanche io come gestire una menzogna simile, è tutto così fottutamente assurdo.

“E’ molto innamorato di lei, quella sera aveva bevuto prima di uscire e non ha pensato alle conseguenze.”

“Tu gli credi?” Non è facile convincere una ragazza come lei, sto sudando più del dovuto per riuscirci.

“No, ma l’importante è che ha capito che non deve sfiorarti ne farti un complimento. Mi basta quello…” Si porta le mani alla tempia per calmare il malditesta, con la mia mente che spera di aver finito qui questa conversazione.

“Okay…va bene, non dirò nulla.” Un sospiro di sollievo abbandona la mia bocca, prima di avvicinarla fino a incollarla al mio petto.

La paura di perderla ha invaso persino la mia anima, e ora che ci siamo chiariti sento il bisogno di prenderla e sfogare tutta la rabbia attraverso la mia lingua nella sua, ansimando per la piacevole sensazione che sprigiona in me questa ragazza.
Se non fosse che siamo dentro uno squallido magazzino andrei oltre, rendendola mia ancora una volta come se fosse l’ultima.

“S-sì andiamo.” Sussurra non appena mi stacco da lei.

//spazio autrice.
Ringrazio tutti quelli che leggono regolarmente, hanno iniziato da poco e leggeranno in futuro la mia storia.

Domanda del giorno:
Siete persone ironiche?
Io fin troppo ahahaha🖤

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