Capitolo 6

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Jocelyn's pov

Mi sembra strano parlare con lui in modo così piacevole, lo conosco da pochissimo.
Dopo aver vinto la gara, si è fiondato da me sotto lo sguardo di tutti, abbiamo preso da bere e siamo venuti qua, lontano da occhi indiscreti.
Non voglio creare dei pettegolezzi inutili in città, non senza aver avvisato mia madre per prima.

"Non ti ho mai vista da queste parti." Sussurra guardandomi di sottecchi, prima di sorridere.

"È la seconda volta infatti, non conoscevo questo posto." Mento, sapevo che tipo di persone girassero qui, e non ho mai avuto intenzione di venire a scoprire la verità, non so cosa mi abbia spinto a farlo.

"E chi te l'ha fatto conoscere?" Continua con le sue domande, come se volesse scoprire qualcosa che non deve essere scoperto.

"Denise, mi ha parlato di questa discoteca e quando siamo arrivate, ho iniziato a guardare le moto e da lì poi è arrivata la polizia a rovinare tutto." Ribatto guardandomi le scarpe dall'imbarazzo.

"Non credevo che a una ragazza come te potesse piacere questo posto." Commenta sincero, riportando i suoi occhi di ghiaccio nei miei.

"P-perché io come sono?" Domando balbettando come una cretina.

"Non come le altre. La maggior parte delle ragazze che vedo girare qui sono tutte uguali, stessi vestiti, stesso cervello e stesso copione. Tu sembri diversa." Sorrido teneramente, spostando una ciocca di capelli dal mio viso.
Questo ragazzo riesce a mandare il mio autocontrollo a quel paese come mai mi è successo prima.

"Sono così perché voi uomini cercate quello, ecco perché sono sempre meno quelle serie e intelligenti." Ribatto maliziosa, smorzando l'aria che sento pesante per il mio imbarazzo.

"Io cerco ciò che mi fa star bene, gli stereotipi li lascio ai coglioni." Si difende strizzando le labbra ridendo.

"È per questo che mi hai invitato a bere qualcosa? Perché mi vedi diversa?" Domando curiosa, con le guance che diventano subito rosse.

"Sì, e perché i tuoi occhi parlano molto, e ho tutta l'intenzione di scoprire cos' hanno da dire." Sussurra con un'occhiata d'intesa che mi manda realmente in tilt.
Non mi aspettavo una risposta simile, e non nego che mi fa piacere sentire queste parole.
Non ricordo neanche l'ultima volta che mi sono sentita corteggiata, Noah era un ragazzo d'oro, ma forse il suo unico difetto era di darmi per scontata, soprattutto nell'ultimo periodo.

"Non volevo imbarazzarti." Aggiunge notando la mia espressione sbigottita e persa nei propri pensieri.

"Se i miei parleranno, lo faranno anche i tuoi?" Domando dopo aver ignorato la sua affermazione.

"Se si fideranno...sì. Ognuno ha dei segreti Jocelyn, portarli dentro non fa bene, e neanche rivelarli a qualcuno che potrebbe usarli contro di te per allontanarti." Sussurra guardando avanti, come se stesse parlando a se stesso più che a me.

"Io non lo farei...facciamo un patto?" Mi sporgo verso di lui, notando la sua espressione confusa.

"E sarebbe?" Chiede sorridendo, girandosi per guardarmi meglio, appoggiando un braccio attorno al bracciolo della panchina.

"Se dovessimo confessare qualcosa che ci portiamo dentro da tempo all'altro non deve uscire da qui. Sarà un segreto dentro il segreto!" Devo sembrargli una stupida, ma dovevo trovare un modo per sdrammatizzare la serata.

"C'è sempre una ricompensa da scegliere." Precisa malizioso, aspettando una mia risposta.

"M'insegnerai a guidare una moto." Esclamo sicura di me stessa e di quello che ho appena detto.
Lo vedo sorridere prima di scuotere la testa.
Sta pensando se accettare o no, lo capisco dalla sua espressione.

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