Capitolo 25

3K 69 9
                                    

Caleb's Pov

La sera prima mi sentivo carico, pieno di forza, così tanta che credevo di riuscire a spaccare il mondo, invece mi sono dovuto ricredere.
Sono partito dal locale con la speranza di riuscire a trovare un modo per tornare a Chicago, ma le mie aspettative si sono rivelate diverse da come mi aspettavo, perché un modo c'è, ma è complicato.
Con Diana ho parlato tutta la notte, o quasi, e siamo arrivati alla conclusione che l'unico modo per riuscire a fuggire senza dover sfidare i nostri genitori è di far credere che siamo tornati insieme, almeno per un periodo.
Mi tornano in mente le parole della mia ex, che con tutta sincerità m'imploravano di aiutarla a scappare dall'ira di suo papà, che come il mio ha deciso il suo futuro.

"È complicato da spiegare, voglio solo uscirne al più presto. Mi sono lasciata trasportare anni fa, perdendo l'unico ragazzo che abbia mai amato, e da quando te ne sei andato, è stato un totale disastro qui, sono diventata la sua pedina, anche se in fondo so che mi vuole bene." Vederla piangere mi smuove qualcosa, forse in questo momento riesco a vedere la ragazza di cui ero innamorato.

"A volte mi sono chiesto come sarebbe finita se non fosse mai successo tutto questo, se tu ed io fossimo rimasti insieme." Rivelo inaspettato.

"È quello che faccio io ogni giorno, la differenza è che sono ancora innamorata di te, mentre tu pensi a un'altra." Farfuglia con un tono di voce triste.

"Non posso cambiare i miei sentimenti, ma possiamo provare a fregare i nostri padri, quello ci aiuterà a voltare pagina una volta per tutte." Spiego imbarazzato, non riesco a ferirla ancora dopo quello che mi ha confessato.

Forse non è ancora tutto perduto, diciamo che la salita è lunga, e molto pendente, devo solo trovare la forza di non arrendermi, mai.
Penso a Jocelyn, sempre, e questo mi aiuta a darmi energia, a credere che quando punterò ancora i miei occhi nei suoi, tutto questo sia passato, un ricordo da buttare nel dimenticatoio, e che non può più farmi male.
Non l'ho più cercata da quando sono sparito, anche se la voglia di farlo era tanta.
Che cosa potevo raccontarle? Avrei solo rischiato di farmi beccare da mio padre, e magari avrei anche messo in pericolo la sua incolumità.
Spero di trovarla ad aspettarmi quando sarà il momento, la sola idea che possa essere con un altro mi lacera dentro, e sarei capace di commettere una follia verso chi ha osato sfiorarla.

"Sono contento figliolo che vi siate riuniti, non potevo chiedere di meglio." Esclama con un accenno di sorriso mio padre.

"Spero che riusciremo a ricucire quello che si è rotto anni fa." Mento, abbassando lo sguardo.
Abbiamo organizzato una cena tra famiglie, per annunciare che siamo tornati insieme.
Non è facile questa situazione, ma devo cercare di non darlo a vedere, se il piano dovesse saltare, credo che mi rassegnerei al fatto di rimanere qui.

"Sono sicuro che andrà bene, vi siete amati tanto in passato. Lei ha imparato i segreti del mestiere, non sarà difficile per te fare lo stesso." Ribatte tranquillo, versando un po' di scotch nel bicchiere, com'è solito fare.

"Mi hai costretto a tornare qua, ma non puoi decidere pure il mio lavoro, non sono una pedina papà!" Calco bene la frase, in modo da fargli entrare bene nel cervello le mie parole.

"Ne parleremo a tempo debito, dovrai seguire le mie orme Caleb, ti sposerai con Diana, avrai una vita agiata, devi solo ascoltarmi." Sembra non avere intenzione di cedere.
Stai calmo.
Ti sposerai con Diana.
Devi solo ascoltarmi.

"Non puoi decidere il mio futuro, lo capisci che non è giusto nei miei confronti? Sono tuo figlio, per te non conta niente questo?" Domando deluso.

"Appunto per questo motivo ho già programmato la tua vita, per non rischiare che tu ti perda per strada, è già successo per due anni, non lascerò che sprechi altro tempo." 
Mia madre se ne sta in disparte, seduta sul divano con le braccia incrociate, ormai sento molto poco la sua voce, sembra depressa, e probabilmente lo è.
Cerco un suo sguardo, un aiuto, che nuovamente non arriva.
Ha promesso di aiutarmi, ma non l'ha più fatto, almeno fino ad ora.
Sto per rispondere quando suonano al citofono, decido di rimandare il discorso, è solo una questione di tempo.

"Vado ad aprire, aspettate qui gli ospiti." Farfuglia mia madre, camminando verso la porta d entrata, seguita dal maggiordomo.

Diana fa il suo ingresso in salotto seguita dai suoi genitori.
Saluto entrambi i familiari, prima di concentrarmi e iniziare la finta con la mia ex ragazza.

"Ciao piccola." La bacio a stampo, cingendole la vita con un braccio.

"Ciao amore." Ricambia imbarazzata, con la voce che trema.

Devo averla scossa, e non la biasimo visto il sentimento che prova per me.
Gli ho chiaramente fatto capire che non deve illudersi.

"La tavola è già pronta, sediamoci a mangiare." Interviene mia madre, salvandomi dal disagio totale.

*

La cena è uno strazio, credo di non riuscire a sopportare il padre di Diana, i suoi occhi che mi scrutano con attenzione, come se volesse leggermi dentro.
Mio padre lo asseconda, e susseguono intere conversazioni di lavoro, dove parlano di droga, e di chi far fuori il giorno seguente, così da poter lavorare tranquilli.
Mi sembra di non essere mai appartenuto a questa famiglia, e da come guardo mia madre e quella di Diana, capisco che forse loro sono solo delle vittime troppo impaurite dall'uomo che hanno sposato.
E Diana uguale, ecco perché ha accettato di lavorare per loro.

"Come hai potuto stare lontano da mia figlia Caleb? Hai rischiato davvero di perderla." Domanda il padre di Diana.

"Sono stato un coglione, ma avevo bisogno di staccare un po' la spina." Ammetto debolmente, guardando Diana.

Per un istante ho creduto di poter tornare veramente ad amarla, perché in passato quello che provavo era fortissimo, e non posso nascondere che lei non mi è mai stata indifferente.
Il sentimento che prevale è rabbia, ma di aspetto è bellissima, forse ancora più di allora.
Stavo per cedere quando la mia testa è finita su di lei, come ogni giorno, Jocelyn.
E diventa tutto più bello, e doloroso.
Sto facendo tutto questo per noi due, e per riuscire a dirti di persona quanto ti amo, che mai come adesso ho la certezza che al mio fianco voglio solo te, e nessun'altra.
Posso baciare Diana, posso anche scoparmela, ma il mio cuore palpita anche solo quando pronuncio il tuo nome.

"Quindi se siete così innamorati, non avrete problemi a fissare la data del matrimonio?" Domanda sorridendo, lanciandomi un’occhiata furba.
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva, seguito dalla mia finta ragazza.

"Cosa? Quale matrimonio?" Domando confuso.

"Io e tuo padre abbiamo già deciso, voi due vi sposerete, siete fatti per stare insieme, non dovrebbe essere un problema per voi due, o sbaglio?" Mi sfida il pezzo di merda.

"Non puoi farlo papà, non voglio un matrimonio combinato, voglio una proposta, un anello, ma non questo." Interviene Diana, sbattendo le mani al tavolo.

"Arriverà amore, sono d'accordo con i nostri padri. Io ti amo ed è meglio affrettare tutto no?" Sono letteralmente impazzito, ma quando mi sento sfidato, devo vincere. Mi guarda sconvolta, gli faccio cenno di assecondarmi, stringendogli la mano da sotto il tavolo.
Non succederà per davvero, dobbiamo solo fargli credere che succederà.

"L'anello c'è già figliolo, quello di tua nonna. Mi ha obbligato a tenerlo finché non sarebbe arrivato il momento, manca solo la proposta." Mio padre sorride vittorioso, estraendo dalla tasca una scatolina bianca, era tutto programmato, ancora una volta, a mia insaputa.

//angolo autrice.
La storia si fa sempre più complicata.
Come andrà a finire secondo voi?

Domanda del giorno:
Qual'è la cosa più bella che vi hanno scritto?
La mia è: Perché non mi è mai mancata l'aria a pensare di non vedere una persona

Kiss, Giulia

⭐🌟⭐🌟

IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora