Capitolo 3

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Caleb's pov

Oggi è una giornata orribile, proprio come tutti i giorni della mia vita.
Vorrei poter dimenticare, ma sembra impossibile, ogni pezzo del mio cuore è stato sostituito da un muro di bugie.
Sono intrappolato in questo vortice che mi sta letteralmente facendo morire dentro.
È iniziato tutto quando ho conosciuto Diana, la persona che ha rovinato ogni parte di me.
Mi sono innamorato di lei, tanto da non vedere neanche il minimo particolare, che avrebbe potuto salvarmi da una situazione che ha creato solo scompiglio per la mia stessa vita.
Mi sono trasferito a Chicago con lei, perché sentivo la necessità di vivermi la mia storia lontano da tutto, perché io vivevo per quella ragazza, che in realtà non era chi diceva di essere.
È la figlia di uno dei più potenti trafficanti di droga della città.
A distruggermi, è stato sapere che anche mio padre faceva parte di quel circolo vizioso.
Mentre io stavo in casa con la mamma ad aspettarlo, lui si divertiva a spacciare della droga in chissà quale posto.
Non potevo stare con una persona che mi ha mentito per due anni senza il minimo pentimento, e non potevo permettere a un uomo di crescermi con le bugie.
Fino a quel giorno era tutto perfetto, la mia famiglia lo era.
Il mio subconscio mi porta sempre indietro nel tempo, al giorno in cui tutta la mia vita è cambiata.

FLASHBACK
Credevo di aver capito con che persona avevo a che fare, di chi mi sono innamorato per la prima volta.
Invece sono davanti a questi maledetti fogli, in attesa che arrivi Diana per avere delle spiegazioni.
Ci sono diverse chat stampate su questo minuscolo foglio bianco, e tutte parlano di un certo carico di stupefacenti diretto in Messico.
Perché c'è il nome di mio padre?
Cosa c'entra la mia ragazza in tutto questo? Volevo fargli una sorpresa per il nostro anniversario, ma è stata lei a farla a me senza rendersene conto.
Quando finalmente entra in camera, vede subito la mia espressione.
Non posso vedere i miei lineamenti, ma sono certo che la mia rabbia traspare da ogni poro possibile del mio viso.
Non so come definire quello che sento dentro, so solo che è tutto tranne che felicità.
Il suo sguardo cade subito sulle mie mani, e quando capisce cosa ho scoperto guarda altrove, non più me.
"Lo sapevi?" chiedo con voce tremante.
So già la risposta, ma voglio sentirmelo dire.
"C-Caleb è tutto uno sbaglio."
Mi lascio sfuggire una risata sarcastica.
"L'hai sempre saputo." Mormoro amareggiato, avvicinandomi a lei. "...Come hai potuto tenermi nascosto una cosa simile? C'entra mio padre cazzo!" Ringhio a pochi centimetri dal suo orecchio.
La fisso, in attesa di una spiegazione a tutto quello che mi sta succedendo.
Vorrei svegliarmi e sapere che è solo un incubo, che la mia famiglia è perfetta, e che la ragazza che ho di fronte è la donna che voglio nel mio futuro.
Non c'è scampo, sono fottuto.
"Ho cercato di dirtelo, ma non me l'hanno permesso." Le sue lacrime non mi fanno l'effetto che spera, mi fanno incazzare di più.
"Chi cazzo sei veramente?" Sputo.
"Sono sempre io Caleb! Mi hanno costretto a mentirti, ma sono la stessa ragazza che ti ama ogni giorno di più!" Sussurra tra le lacrime.
"Li hai aiutati in qualche sporco affare Diana?"
".. Dimmi la verità cazzo!" Aggiungo.
"S-si, due volte." Rivela.
"È stato tuo padre a dirti di provarci con me non è così?" Domando in preda ad un attacco di rabbia.
Fa un lungo sospiro, prima di rispondere.
"Volevano farci mettere insieme, tuo padre mi ha sempre detto che un giorno anche tu avresti scelto la sua stessa strada. Non credevo davvero di potermi innamorare di te, è iniziato tutto per i loro affari, ed è finita così Caleb." Dice tutto d un fiato.
Non posso credere a quello che sto sentendo.
Ho dato anima e corpo a questa ragazza, che non ha fatto altro che sedurmi per il piacere dei nostri padri.
"Non me ne fotte un cazzo se ti sei innamorata di me, sei una persona orribile, proprio come i nostri genitori." Sputo.
Le mie mani sono chiuse attorno al suo collo, con l'intento di tenere fermo il suo viso, ho intenzione di fargli sentire ogni parola che sto per dirle.
Vorrei stringerla fino a farla soffocare, ma non sono un pezzo di merda, non toccherei mai una donna, anche se Diana non la ritengo più tale.
"Non sei mai esistita." Faccio per andarmene, quando cerca di impedirmelo mettendosi davanti alla porta.
"Ti p-prego non andare, sistemeremo tutto insieme." Supplica.
"Esci dalla mia vita, non voglio mai più sapere niente di te e della tua sporca famiglia. È chiaro?"
"Caleb anche tu mi ami! Siamo solo due vittime maledizione! Io ho sempre cercato di dirti la verità. Ma non potevo."
"La ragazza che amo non c'è mai stata lo capisci? Quando me lo avresti detto eh? Non cercarmi mai più." Ribatto sbattendo la porta della nostra camera da letto, allontanandomi come se rischiassi di rimanere schiacciato tra queste mura.

Da quel giorno non sono più io.
Sono passati mesi, eppure la mia testa si concentra sempre su quel dannato giorno, come se ormai non potessi fare più niente per cancellarlo dal mio cervello.
Non ho più rivisto la mia famiglia, ma lei sì, perché lei è rimasta in questa maledetta città, rovinando ogni possibilità di scordarmela.
Questa casa porta ancora i ricordi di ciò che eravamo, dilaniando persino la mia anima.
Quando l'ho comprata non avevo idea di quello che sarebbe successo dopo pochi mesi, e così sono rimasto incastrato qui, sperando che un giorno tutto passi.

"È la terza volta che vinci amico, quanti soldi stai facendo?" Domanda Jeremy al mio fianco, scuotendo la testa orgoglioso.

"Senza quelli non saprei neanche con che soldi mangiare." Mormoro piatto, guardando il cemento ai miei piedi che sembra si stia aprendo, pronto a inghiottirmi.

"Come no, i tuoi genitori ti hanno lasciato un patrimonio in banca Caleb." Mormora buttando fuori il fumo della canna che sta fumando.

"Non ho intenzione di usarli, sono soldi sporchi." Gli ricordo guardando il suo viso che si rilassa.

"Allora sfrutta la tua laurea in architettura e cerca lavoro." Prova a spronarmi, guardandomi dritto negli occhi in attesa di una risposta.

"Quando smetterò questa merda." Indico la canna che tiene fermo tra le sue mani.

"E quando avrò una ragione per farlo." Aggiungo semplice, spingendo la schiena contro il divano per sistemarmi.

"Pensi ancora a lei?" Domanda guardando la nube che si espande contro il suo viso.

Jeremy conosce tutto di me, e sa perfettamente che se ho iniziato a fumare è solo per scacciare via la mancanza che sentivo per la mia ex, e il dolore che provo tuttora verso la mia famiglia.

"Non in quel senso, non sono più innamorato di Diana. Ma non è facile quando continua a sbatterla davanti ogni volta che esci di casa." Ribadisco con un tono più duro, alzandomi in piedi per andare verso il frigorifero e cercare qualcosa da mangiare.

"Non la vedo in giro da un paio di giorni, deve essere tornata a Boston." Esclama prima di spegnere il gioiello dentro il posacenere.

"Spero che ci resti per sempre, l'ultima volta mi ha fatto una scenata di gelosia perché mi ha visto portare sulla moto una ragazza." Spiego scuotendo la testa.

"E chi sarebbe la tipa?" Domanda corrucciando la fronte.

"Si chiama Jocelyn, era nello stesso stanzino dove mi nascondo di solito. Ha perso il telefono mentre scappava e mi sono proposto per accompagnarla a casa." Ribatto guardando la sua espressione da coglione.

"Fammi indovinare...è anche una bella ragazza suppongo?" Domanda facendomi intendere che dovrei provarci, come ogni volta.

"Sì, ma non so neanche se la rivedrò quindi calmati." Cerco di tagliare il discorso.

"Se dovesse succedere cosa farai?" Insiste con le sue stupide teorie, facendomi innervosire.

"Mi sono mai tirato indietro Jeremy? Ora smettila di parlare di lei cristo!" Sbotto prima di lanciargli un cuscino dall'altro capo del divano.

//spazio autrice.

In questo capitolo avete scoperto un lato di Caleb che rivive tutto il dolore che ha passato e che vive ancora oggi.
Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto :)

Volevo chiedervi, dove andrete in vacanza?
Io domani vado a Mestre per 3 giorni con la mia migliore amica, andremo in treno. È da quando ero alle elementari che non sono più salita su questo mezzo. Non vedo l'ora che sia domani. Oggi devo preparare la valigia.

E nulla guys, vi auguro una splendida giornata (sia a chi sta facendo gli ultimi giorni di scuola, sia a chi è già in vacanza come me).

Se vi è piaciuto questo capitolo aggiungete una ⭐ e ricordatevi di rispondere alla mia domanda (dove andrete in vacanza) pk sono curiosa ;)

Kiss, Giulia

⭐🌟⭐🌟

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