Capitolo 18

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Caleb's pov

E sono morto dentro, in questo preciso istante.
Stamattina quando mi sono svegliato accanto a Jocelyn, credevo che non potesse succedermi niente di brutto, perché al mio fianco c'era lei, la ragazza che amo e con cui ho passato un'intera serata a fare l'amore.
Invece mi sono dovuto scontrare con la realtà, che mi è venuta a bussare alle spalle, ricordandomi che dovevo alzarmi, e affrontare il mio passato.
Domani mattina alle undici al parcheggio dell'aeroporto, mi aspetterà un SUV nero con i vetri scuri.
Le parole di Derek prendono vita in pochi secondi, schiacciando la mia mente ormai spenta nel suo incubo.
E sono qui, all'aeroporto Midway di Chicago, con la macchina ferma al parcheggio, due file dietro la sua.
Ho lasciato Jocelyn sola in casa mia, con i ricordi di ciò che siamo stati nei giorni precedenti.
Non c'è niente che mi può salvare, sto scendendo a picco nel baratro, credevo di riuscire a liberarmi della mia famiglia, ma dovevo aspettarmelo che non è così facile come nei film, la realtà è molto diversa.
Apro la portiera con le mani che tremano, e per un istante cedo all'idea di scappare via, di tornare a casa accanto a lei, nel mio letto, l'unico posto in cui vorrei stare.
Ti farei provare tutto quello che insieme riusciamo a farci, tutta la passione che scateniamo solo toccandoci.
Ti prenderei per mano e ti porterei ovunque, in capo al mondo, pur di stare con te, soli.
Ti ho promesso che non ti avrei deluso, e invece sto per farti soffrire, anche se lo sto facendo per non peggiorare ulteriormente le cose.
Devo riportare la mia mente su un altro pianeta, prima di girarmi e farlo davvero.
Le gambe vanno da sole, e più cammino verso Diana, più mi sale una bile atroce in gola.
La vedo appoggiata sulla macchina, intenta a fumarsi una sigaretta, con lo sguardo rivolto verso di me.

"Davvero il tuo amico credeva di riuscire a fregarmi?" Esordisce guardando la carta della sigaretta bruciare sotto le sue mani.

"Lascialo fuori da questa storia, hai quello che volevi...me." Provo a convincerla ad ascoltarmi per una volta, ho promesso a Derek che non gli sarebbe successo niente, e giuro che farò di tutto per mantenerla.

"Hai ragione, l'ho usato solo per convincerti a venire qua e a partire con me. Sapevo che non sarebbe riuscito a mantenere il segreto, dovresti conoscermi no?" Le sue domande hanno il potere di bruciarmi il cervello per la rabbia che continua a crescere.

"Io non parto con nessuno." Sentenzio a denti stretti, la sola idea mi fa rivoltare lo stomaco.

"E' qui che ti sbagli Caleb, se non salirai su questo SUV dovrò ascoltare tuo padre, lo sai vero? Sto cercando di dirtelo in modo carico che devi lasciare Chicago, ma se non mi ascolti non ho scelta." Mormora spegnendo la sigaretta ormai finita per terra.
Si avvicina come farebbe una leonessa, perché Diana è questa.
Fisicamente è una bellissima ragazza, e caratterialmente è una forza della natura, non si ferma davanti a nessun ostacolo, proprio come farebbero i nostri padri.
Un tempo amavo questo suo aspetto, ora riesce solo a provocarmi un senso di nausea, domandandomi quanto una persona può sembrarti altro se solo la guardi da una prospettiva diversa.

"È per questo che avete preso di mira Jocelyn? Quando capirai che non può pagare lei per le mie scelte? Cristo, credevo che mi amassi davvero, ma non è così. Non puoi essere così spregevole nei miei confronti." Sputo alzando il tono della voce, le persone accanto a noi si girano preoccupate.

"Ti ho amato, e ti amo ancora. A differenza tua non riesco a scappare dalle mie radici, altrimenti avrei preso una strada differente, ti avrei seguito.
Se non parti con me, o se solo provi a denunciare tutto alla polizia, tuo padre farà del male alla tua ragazza. Vieni con me Caleb, solo con lui puoi scendere a patti, io sono solo un portavoce." Si avvicina pericolosamente, sfiora le mie labbra con il suo fiato, mi allontano all'istante.

"Non ci credo, è un incubo cazzo!" Sbraito più a me stesso che a lei, fregandomene di sembrare un pazzo agli occhi dei passanti. Se solo potessero sapere che sono solo un ragazzo con il cuore spezzato, e l'anima risucchiata da un buco nero al quale non posso scappare.
Io non posso permettere a nessuno di toccare Jocelyn, non dopo essermi innamorato di lei.
"Vengo solo perché voglio affrontare mio padre, tu non esisti." Scandisco bene puntando il dito contro di lei, prima di aprire la portiera della macchina e sbatterla forte.
Mando un messaggio veloce a Derek, informandogli della situazione e chiedendogli parlare con Jocelyn, non ho il coraggio di ammettere alla mia ragazza che sono uno stronzo, non dopo stanotte.
Gli ho scritto una lettera sintetizzando l'intera situazione, e spero che capisca che io non voglio tornare a Boston, ma era un'ipotesi che avrei dovuto aspettarmi.
Sono stato un egoista a godermi la mia ragazza finché ho potuto, ma non potevo partire senza confessargli quello che provo.
Avevo bisogno di avere un ultimo legame profondo con Jocelyn, così da conficcarlo dentro la mia testa e riviverlo quando sarò lontano.
Ma tornerò in tempo per fartelo capire, che ci sono amori che fanno giri immensi, ma tornano sempre da dove sono iniziati.

//spazio autrice.
Sono curiosa, rispondete a questa domanda:
Preferisci ... essere la persona più divertente che tutti conoscono o la più attraente?

Kiss kiss, Giulia

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