Caleb's Pov
Mi guardo intorno, in cerca di uno spiraglio di felicità, che mi è stata strappata nello stesso istante in cui sono salito sul quel maledetto SUV con Diana.
Durante il tragitto non ho proferito parola, mi sono lasciato trasportare dalla malinconia che si è fatta viva subito, senza esitare.
Mi chiedo cosa ci faccio qui, seduto sul mio vecchio divano, con l'ansia che mi divora, e la mente che pensa solo a lei.
Quando sono entrato in questa casa, ormai estranea, mia madre mi è saltata al collo, rimanendo di stucco quando la mia reazione è stata assolutamente di ghiaccio.
Non mi sono mosso di un millimetro, perché io quell'abbraccio non lo volevo, da nessuno di loro.
Anche in questo momento cerco di proteggermi dentro, di trovare un motivo per ascoltare cos'hanno da dire, anche se è l'ultima cosa che voglio.
Respiro a fatica ormai da dieci minuti, lo stesso tempo che ho perso guardando entrambi i miei genitori seduti davanti a me."Mi spiegate per quale cazzo di motivo sono qui?" Domando rabbioso, mettendomi in una posizione più comoda, meno rigida.
"Voglio che tu stia qui con noi, ora che ti abbiamo ritrovato non vogliamo perderti ancora figliolo." Spiega sbrigativo mio padre, intento a versarsi l'amaro nel bicchiere.
No, tu quella parola non puoi usarla, perché non ti appartiene."Non sono tuo figlio, ho smesso di esserlo anni fa." Ribadisco con un tono autoritario, stringendo i pugni contro il bracciolo del divano.
Quando hai lasciato che il tuo sporco lavoro fosse più importante del nostro rapporto, ed io che ero troppo stupido per non capire che c'era qualcosa sotto.
Ecco, lì mi hai perso per sempre."Avremo tutto il tempo di recuperare il tempo perduto. Io capisco la tua sofferenza nello scoprire la verità, ma devi arrivare a un punto in cui la accetti, e questo è il momento." La sua voce non traspare alcune emozione, riesce a essere impassibile in qualsiasi situazione, mi chiedo come faccia.
"In che modo? Con le tue minacce?" Ammicco con un sorriso sfacciato, cercando di fargli capire che non mi piegherò ai suoi voleri.
"Era l'unica soluzione, sei troppo testardo." Mia madre continua a sfregare i palmi delle mani contro le ginocchia, senza provare a difendermi, per non subire l'ira di mio padre, come ha sempre fatto negli anni passati.
Non ho mai voluto sapere se ha osato alzargli le mani, all'epoca giuro che lo avrei ammazzato per una cosa simile, ora non so più neanche'io in che modo mi comporterei.
Non so cosa provo per queste due persone, se i miei sentimenti si sono trasformati in odio, oppure sono sigillati dentro di me, e non riesco a farli uscire."È assurda questa situazione. Se sono qui, è perché non voglio che succeda niente alla mia ragazza." Sussurro affranto, gli occhi ricolmi di rabbia.
Sono passate poche ore, ma sembra già troppo pesante il tuo ricordo."Devi dimenticarla, Diana ci tiene molto a te, sono sicuro che vi ritroverete." Si alza dalla poltrona, con il bicchiere pieno di scotch in una mano, e l'altra nascosta nella tasca dei pantaloni di tela neri, sempre eleganti.
Non rispondo, perché conosco il suo carattere, e quando dice una cosa è quella, non c'è verso di fargli cambiare idea, ma posso fargli credere che ascolterò le sue regole.
Lo guardo di sottecchi, prima di vederlo scomparire da questa stanza, con mio grande sollievo.
Rimango con mia madre, con lo sguardo rivolto verso la parete al mio fianco, piene di nostre vecchie foto."Le hai tenute tutte." Passo una mano tra i capelli, deglutendo la bile che sento salire, soffocando la mia gola.
Non riesce a dire niente, si limita a fissare le sue décolleté nere, troppo volgari per la sua età.
Quando capisco che non posso scappare da questo posto, senza rischiare che accada qualcosa a Jocelyn, mi alzo e mi dirigo in camera, sperando di riuscire a staccare i miei demoni dormendo."Aspetta Caleb." Sussurra mia madre sulla soglia della porta.
"Ti è tornata la parola vedo." Sussurro appena, girandomi verso di lei.
"Sono sempre tua madre, abbi un minimo di rispetto per l'amor del cielo!" Esclama fuori di sé, battendo i piedi contro il pavimento.
Sei sempre la mia mamma, quella che mi ha nascosto la verità sulla famiglia.
Quella che vedeva quanto ero innamorato di Diana, e nonostante tutto ha permesso che accadesse tutto, invece di fermarmi a riflettere sulla ragazza che credevo fosse giusta per me.
Quella che quando sono scappato, ha lasciato parlare solo mio padre, mentre lei si limitava a piangere e chiedere perdono.
Sì, sei stata mia madre, in passato."Voglio chiarire per sempre questa storia, io non voglio centrare niente con voi, mi state ricattando per stare qui, te ne rendi conto? Che razza di genitori siete?" L'urlo tutto il rancore che sento, sbattendoglielo in faccia, sperando di liberarmene un po'.
"Caleb io non ho mai voluto questo per te, tuo padre usa le persone come se fossero delle pedine ultimamente. Ho cercato di calmarlo per la tua situazione ma non c'è l'ho fatta. Devi perdonarmi." Sussurra con un singhiozzo, asciugandosi una piccola lacrima dal viso, prima che bagni il suo labbro.
"Continuo a pensare alla mia casa, al mio migliore amico, e a Jocelyn. L'ho lasciata senza neanche dirgli la verità, come un codardo. Mi dispiace ma non posso perdonarti." Aggiungo duro, abbassando lo sguardo per il dolore che sento.
E' colpa mia, potevo benissimo dirgli che sarei dovuto tornare a Boston, e avevo intenzione di farlo maledizione, se solo non mi avesse detto quelle due parole che mi hanno reso felice come non mai, ma che hanno rovinato il mio piano.
Non avrei mai potuto distruggere quel ricordo, ho preferito tacere per questo."Forse posso aiutarti ad affrettare le cose, io conosco il piano di tuo padre e Diana. Devi solo fidarti di me." Mormora a bassa voce, come se avesse paura che qualcuno possa sentirla.
"Dimostrami che lo farai per davvero allora, perché ormai non credo più a niente." La guardo impassibile, con un velo d'ombra che cala sul mio viso.
Detto questo salgo le scale sbuffando, lasciandomi alle spalle il peso delle menzogne che hanno ricoperto la mia vita.⭐🌟⭐🌟
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Indelebile
RomanceJocelyn e Caleb sono il fuoco. Due scintille che innescano facilmente un incendio, un composto chimico perfetto. Vengono da due mondi completamente diversi, eppure i loro occhi parlano per loro. Lei è sempre stata una ragazza dal sorriso contagioso...