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Una settimana era trascorsa in fretta e senza che nemmeno me ne rendessi conto, presa com'ero dai mille impegni che mi erano stati assegnati

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Una settimana era trascorsa in fretta e senza che nemmeno me ne rendessi conto, presa com'ero dai mille impegni che mi erano stati assegnati. Tra le lezioni di storia divina con la principessa Sol e l'allenamento fisico con il fratello maggiore, ero sempre indaffarata.

La routine era: durante la prima parte della giornata, ero con Sol ad apprendere tutto ciò che c'era da sapere sugli Dei, nel pomeriggio, invece, mi addestravo con il principe Aedyon, con il quale ci scambiavamo, si e no, quattro parole.

La parte peggiore della giornata avveniva nel momento in cui rientravo nelle mie stanze, ormai a tarda notte, e iniziava la "festa" privata tra il principe e la tanto adorata Semidea Zōira. Ogni notte, era sempre la stessa storia e ne avevo piene le tasche.

C'erano volte in cui avrei tanto voluto urlare per la disperazione o entrare nella camera accanto e ammazzare entrambi.

Erano giorni che non dormivo e la mia irascibilità stava arrivando alle stelle.

La stanchezza mi impediva di concentrarmi a lezione in biblioteca, ma non mi impediva di fare dei progressi durante l'allenamento.

Era diventata la mia valvola di sfogo.

Concentravo tutte le mie energie in quelle ore pomeridiane e notturne.

«Hipnôse, sei di nuovo immersa nei tuoi pensieri.» mi rimproverò Sol, seduta difronte a me.

Spostai lo sguardo dalle parole che vedevo sfocate sul libro al suo viso perfetto. I capelli raccolti in una grande e lunga treccia bianca, posizionata al lato sinistro del suo corpo, le donava molto e le metteva in risalto i grandi occhi ocra, per non parlare di come le rendeva più fine ed elegante il suo profilo e le slanciava il collo alto.

«Scusatemi principessa, ultimamente sono molto stanca e non riesco a trovare il modo di concentrarmi durante la lezione.» dissi sinceramente. Non aveva senso mentirle, soprattutto se non ero io la causa della mia insonnia.

Lei mi guardò perplessa. «La notte non riesci a dormire.»

Annuii.

«Il letto è scomodo?» domandò decisa a scoprire la causa della mia stanchezza mentale.

«Il letto è comodissimo. L'unico problema è...»

"Aspetta Hipnôse, vuoi forse parlare del fatto che il fratello maggiore della tua interlocutrice si intrattiene con una fanciulla Semidea nella sua camera!?", disse una voce nella mia testa.

Scossi la testa.

Non potevo affrontare questo argomento con lei.

«La preoccupazione di non essere ancora riuscita a scoprire di quale potere io sia dotata, mi rende abbastanza nervosa e non riesco a prendere sonno dopo l'allenamento.» in parte, non era del tutto una bugia.

Dopo che le urla dalla camera comunicante erano terminate, la notte mi ritrovavo a pensare a come riuscire a trovare un modo per far emergere i poteri che sono assopiti dentro di me e che ancora non sono venuti alla luce.

HIPNÔSE  "Il sangue della dea"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora