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Tutto ciò che stava accadendo, mi sembrava surreale, come se stessi assistendo da spettatrice esterna a tutto quello che stava vivendo e accadendo ad un'altra persona in qualunque altra parte dell'universo

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Tutto ciò che stava accadendo, mi sembrava surreale, come se stessi assistendo da spettatrice esterna a tutto quello che stava vivendo e accadendo ad un'altra persona in qualunque altra parte dell'universo.

Non riuscivo a capacitarmi di come potesse essere accaduto e del perché.

Era come se non volessi guardare in faccia la dura verità.

Accettare la realtà, in questo caso, significava accettare il fatto che la mia migliore amica, la ragazza con cui ero cresciuta e avevo condiviso praticamente tutta la mia vita per ben 16 anni stellari, che mi aveva visto ridere, piangere, sorridere, arrabbiarmi e tutto ciò che ne comportava; voleva vedermi morta senza saperne la ragione.

Perché Flore mi aveva fatto questo? Cosa l'aveva spinta a compiere un gesto così tanto estremo nei confronti di una persona che gli era così vicina e che le voleva così tanto bene?

L'avevo sempre considerata come una sorella, la sorella che non avevo mai avuto l'opportunità di avere, e lei mi aveva tradita.

Per la seconda volta, per giunta.

Ora che sapevo la verità, che lei voleva avvelenarmi, come avrei dovuto comportarmi?
Cosa le avrei dovuto dire?
Come avrei potuto guardarla negli occhi e non provare il benché minimo ribrezzo e rancore?

Quasi mi veniva da piangere per tutto ciò che stava accadendo nella mia vita mortale.

Strinsi le mani sulle coperte che il Principe mi aveva gentilmente rimboccato per non farmi prendere freddo.

Se non fossi andata a quell'evento per scoprire se la principessa Sol fosse la predestinata a divenire la Prescelta, tutto questo non sarebbe mai accaduto.

La mia vita non sarebbe cambiata, diventando uno schifo totale.

Dovunque mi giravo e mi voltavo, vedevo soltanto ombre.
Nessuna traccia di luce.
Nemmeno il più flebile bagliore.

Ero circondata da facce ostili, da morte e da tradimenti.

Cosa c'era che non andava in me e nella mia inspiegabile esistenza?
Perché gli Dei si accanivano così tanto nei miei confronti? E perché il destino aveva scelto un compito, da portare a termine, così pieno di ostacoli e di sofferenza per una giovane umana, la cui vita non aveva il benché minimo valore ad Aracieli?

Sarei diventata pazza se continuavo a pormi sempre le stesse domande e a non avere ancora delle risposte.

«A cosa stai pensando?» mi chiese, con una strana ed insolita gentilezza nella voce, il principe Aedyon, in piedi vicino alla porta della mia camera.

Il suo sguardo era pieno di compassione nei miei confronti.

Poteva benissimo immaginare quanto stessi soffrendo per aver appreso che, molto probabilmente, ad avvelenarmi sia stata proprio la persona con la quale ero cresciuta per tutta la vita.

HIPNÔSE  "Il sangue della dea"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora