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Il buio era calato già da un po', prendendo prepotentemente il posto della calda luce del giorno

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Il buio era calato già da un po', prendendo prepotentemente il posto della calda luce del giorno.

Non riuscivo a chiudere occhio, nonostante ci provassi ripetutamente, ma, qualcuno al mio fianco, in quel grande letto dalle lenzuola nere, non faceva altro che distrarmi.

Guardai il viso rilassato di Aedyon che dormiva profondamente.

Vedevo il suo petto alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo regolare che, pian piano, tentava di cullarmi senza farmi prendere realmente sonno.

In tutta la mia vita, non avrei mai immaginato di potermi trovare in una situazione del genere, con un Semidio meraviglioso come lui, nello stesso letto. Era assurdo per me tutto ciò, eppure non potevo evitare di sorridere dalla felicità di aver finalmente trovato l'altra metà del mio cuore, di aver finalmente incastrato la sua vita con la mia nella maniera che speravo.

Era poggiato sul lato sinistro del suo corpo e il viso era rivolto verso di me, distesa sul fianco opposto al suo, intenta a fissarlo.

Avevamo entrambi il lenzuolo nero che ci copriva la pelle nuda e scoperta.

Mi portai le mani sotto il viso e sorrisi nel vedere il modo delicato in cui le sue ciglia si sfioravano con le gote e il modo in cui le sue labbra carnose erano incurvate in un leggero sorriso soddisfatto. Il suo braccio destro mi circondava la vita, tenendomi ancorata a lui in modo da rassicurarlo sul fatto che non me ne sarei andata, di punto in bianco, mentre lui dormiva.

Sorrisi e non resistii alla tentazione di accarezzargli un ciuffo di capelli ricci che gli ricadeva obbliguo sulla fronte.

Tolsi la mano da sotto il mio viso e lo spostai, fermandomi poi ad accarezzargli leggermente il volto.

Sentivo la barba pizzicarmi la pelle sensibile e delicata del palmo della mano, ma continuai comunque a fare ciò che stavo facendo. Non mi importava se prudeva o se mi irritava la cute.

Per tutti gli Dei, quanto ero innamorata di questo ragazzo. Avrei dato la vita per vivere un solo istante in più quell'amore profondo e travolgente che ci univa.

«Non la smettere mai di guardarmi così, te ne prego.» disse, aprendo le palpebre pigre e mostrandomi due iridi grigie iridescenti.

Sorrideva.

Ricambiai il suo gesto, allargando ancora di più il mio, di sorriso. «Cosi come?» domandai dolcemente.

Lui mi strinse più forte a sé, avvicinando i nostri corpi nudi ulteriormente. Mi guardò dritta negli occhi. C'era tanto amore nel suo sguardo. «Di guardarmi come se non ci fosse nessun altro al mondo di cui ti importi davvero.»

Il mio cuore si riempii di gioia. «Perché è esattamente così: sei l'unico a cui io tanga davvero, l'unico che io amo con tutta me stessa.»

«Darei la mia vita per te e per saperti al sicuro.» esordì.

HIPNÔSE  "Il sangue della dea"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora