Per ristabilirmi completamente ci vollero ben tre settimane abbondanti.
Quasi un mese, insomma.
Per mia sfortuna, avevo assunto, per troppo tempo, troppo veleno e quest'ultimo si era rivelato abbastanza difficile da smaltire.
Tuttavia, non potevo lamentarmi granché dato che, finalmente, il mio aspetto era quasi tornato come quello di una volta: gli occhi avevano ripreso a mostrare la mia vitalità, non erano più incavati o circondati da orribili occhiaie violacee. Il mio corpo era tornato ad assumere regolarmente i pasti e a ricavarne le sostanze nutritive necessarie per consentirmi di stare in piedi con le mie gambe, senza correre il rischio di crollare a terra priva di energie.
Ero di nuovo in forma, insomma, e questo progresso lo dovevo alle premure della principessa Sol che, in quei giorni difficili, non mi aveva mai lasciata sola nemmeno per un secondo, proprio come suo fratello, il Principe Aedyon.
Sorrisi raggiante nell'ammirare il riflesso del mio corpo seminudo e quasi perfetto allo specchio. Era bello tornare a guardare il proprio colorito roseo e non più di un orribile bianco cadaverico.
Lasciai che i miei capelli, rivitalizzati e con nuovamente una bella tonalità brillante del rosa pallido, sciolti, liberi di ricadermi sulla schiena in morbide onde, simili a quelle delle che potevo ammirare quando il mare era mosso.
I miei occhi splendevano con quella tonalità particolare delle mie iridi tempestose e sembravano due enormi gemme preziose poste davanti al sole.
Mi sentivo rinata.
Ormai, il guaritore, che mi aveva seguita sin dal principio, mi aveva comunicato che ero del tutto fuori pericolo e che c'era solo una piccola quantità di veleno che il mio corpo doveva debbellare, ma nulla che potesse continuare a nuocere alla mia salute o vietarmi di gironzolare liberamente nel palazzo Reale.
«Non dirmi che ti stai ancora guardando allo specchio!» urlò la voce della principessa Sol, dall'altra parte della porta chiusa a chiave. «Ci stai mettendo una vita solo per finire di prepararti. Se continui così, Il risveglio della Dea Suprema Khione lo dovremmo fare proprio qui, nel tuo bagno!»
Risi di gusto per quella affermazione sarcastica che la principessa aveva appena fatto.
Effettivamente, non aveva tutti i torti se diceva una cosa del genere: ero in bagno da un'infinità di tempo e ancora non avevo scelto il vestito da indossare per la nostra passeggiata nel giardino. Ero stata troppo impegnata a guardare i cambiamenti radicali che vi erano stati sul mio corpo.
Vedermi con un così bel aspetto, mi aveva fatto diventare vanitosa proprio come una Semidea.
Le mie labbra si incurvano verso l'alto e decisi che, forse, era giunto il momento di smettere di perdere tempo nello specchiarmi.
Mi avvicinai alla grande cabina armadio e ispezionai uno ad uno tutti gli abiti che le semidivinità avevano a mia disposizione. Erano ordinati per colori.
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HIPNÔSE "Il sangue della dea"
Fantasy✨𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐓𝐚𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢 𝟐𝟎𝟏𝟗.✨ 𝐂𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐚. 𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐈. Dei, Semidei ed Umani: ad Aracieli quanto più un individuo ha sangue divino nelle vene, tanto più è di rango nobile e...