|Capitolo 2|

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POV Cloe

Sono appena arrivata alla stazione di Milano.
La mia Milano.
Questo posto era diventato oramai una seconda casa.
Il viaggio in treno è stato abbastanza duro rispetto ai viaggi che,di solito,faccio con la mia famiglia in auto ma sono riuscita ad ingannare il tempo leggendo delle fanfiction e riguardando video dei concerti a cui ero già stata nello scorso tour,immaginandomi come sarebbe stato questo nuovo.

È da quasi un'ora che sto qui,con mia madre,in attesa di Alex,la mia migliore amica; dovrebbe essere arrivata già da un bel po' ma non riesco a mettermi in contatto con lei.

Mentre cerco di capire quale sia il binario dal quale arriverà Alex,la mia ricerca viene interrotta dal brontolio del mio stomaco.

"Mi sa che il tuo stomaco reclama cibo,andiamo a prendere un cornetto al bar?" dice mia madre scoppiando poi in una delle sue risatine strane.

Effettivamente erano quasi 3 ore e mezza che non mangiavo nulla,come era mio solito fare prima di un viaggio abbastanza lungo.

"Il mio stomaco approva" dissi assecondando la risata di mia madre.

Decidiamo,quindi,di lasciar perdere la ricerca di Alex per un attimo per iniziare quella di un bar che sia il più vicino possibile,nel frattempo le scrivo un messaggio nella speranza che lo legga e mi raggiunga.

Dopo aver girato per quasi mezz'ora,finalmente,troviamo un bar ma nel momento in cui decido di metterci piede per calmare la mia fame il mio cellulare cade causando un forte impatto con il pavimento.
Mi giro istintivamente per recuperarlo nella speranza che non sia andato per sempre e nell'attesa che mi dia segni di vita alzo lo sguardo notando una figura a me parecchio familiare intenta a chiamare qualcuno.
Nello stesso istante il mio cellulare inizia a vibrare,tranquillizzandomi del fatto che l'impatto con il suolo non aveva causato gravi danni,e la figura che fino a poco fa non riuscivo a riconoscere adesso aveva un nome.
Inizio a correre come se non ci fosse un domani.

"ALEEEEEEX" urlo in modo tale da farmi sentire.

"OH MIO DIO CLOEEEE" urla la mia migliore amica correndo verso di me.

Ci lasciamo andare ad un abbraccio lunghissimo che le nostre mamme,uscite dal bar, avevano deciso di immortalare.

                         ~~~~~~~~~~

Ore 19:00,Hotel,Milano.

POV Alex

Dopo aver cammianto per tanto con le nostre valigie, finalmente ci ritroviamo davanti a quello che ,per i prossimi giorni, sarebbe stato il nostro Hotel.
Facciamo il check-in, ci vengono date le nostre camere che,fortunatamente,sono vicine, dopodiché posiamo le valigie e decidiamo cosa fare.
Le nostre mamme erano visibilmente stanche,come d'altronde lo eravamo anche noi,ma la nostra euforia non lasciava spazio neanche alla voglia di dormire.

"Andiamo in Duomo?" propongo alla mia migliore amica.

Guardo le nostre mamme,le quali erano restie nel darci il permesso,soprattutto la mia.

"Dai mamma,lo sai che conosco Milano meglio di casa nostra,non ci metteremo molto tempo,promesso" disse Cloe con voce sicura,lanciando un'occhiata complice a sua madre.

Dopo alcuni secondi di silenzio mia madre diede la sua approvazione lasciandoci mille raccomandazioni e facondoci promettere che saremo tornate per cena.

Così usciammo dall'hotel e ci dirigemmo verso le strade di Milano che ci avrebbero portato al Duomo.

"Siamo qui da così poco tempo ma sono già perdutamente innamorata" dissi per poi aggiungere "So già quanto sarà difficile per me lasciare questo posto" affermai con aria triste.

"Non pensarci adesso,Alex,anzi guarda lì" rispose Cloe indicandomi un punto alla mia destra.

Mi voltai seguendo la direzione indicata e mi ritrovai davanti la cosa più bella che io avessi mai visto: il  famoso Duomo.
La bellezza di quel posto era disarmante; lo guardavo come una bambina guarda cadere la neve per la prima volta.

"Wow,ma che meraviglia è questo posto" dissi con un luccichio negli occhi.

"Questa è Milano" disse Cloe. "La mia bellissima Milano" continuò allargando le braccia ed avvicinandosi al Duomo.

Il nostro Tour nella città proseguì per un'oretta circa,accompagnato dalle mille foto e video che io e Cloe ci scattavamo a vicenda.

La nostra passeggiata era quasi arrivata a termine e nel percorso per tornare a casa Cloe aveva deciso di prendere una "scorciatoia" in modo tale da arrivare più in fretta al nostro hotel.

Continuavo a guardami intorno come se tutto ciò che c'è di più bello da vedere fosse proprio lì,in quelle strade di Milano.

Ad un certo punto ci ritrovammo a passare dinanzi ad un grandissimo edificio sulla quale poteva leggersi la scritta "Università Degli Studi di Milano".

Al leggere quelll'insegna mi venne subito in mente una sola persona che decisi di chiamare immediatamente...

¿Vivir por un sueño o soñar para vivir?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora