|Capitolo 16|

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POV Sophie

Corro di fretta tra i corridoi di quell'hotel che sembrava immenso.

Erano quasi 10 minuti che cercavo la stanza di Erick ma non ero ancora riuscita a trovarla.

Mi fermo oramai priva di forze.

"365" leggo sulla porta dinanzi a me e, senza pensarci due volte, busso.

"Chris,entra,é aperto" sento dire da una voce debole.

"Non sono Chris" dico aprendo la porta. "Posso entrare?" chiedo.

Erick mi guarda stupito ed annuisce.

"Non volevo disturbarti. Chris mi ha detto che eri qui e che stavi poco bene così ho deciso di venirti a fare compagnia." dico poggiata al muro.

"Vieni." dice Erick mettendosi seduto.

Mi avvicino al letto e mi ci siedo sopra,posizionandomi di fronte a lui.

"Come ti senti?" chiedo toccandogli la fronte bollente.

"Adesso che sei qui sto bene" mi dice guardandomi negli occhi.

Arrossisco all'incrociare i suoi occhi con i miei.

Erano lucidi per la temperatura elevata eppure erano più belli del solito.

"Che fai arrossisci,piccola Sophie?" chiede con un accenno di sorriso malizioso.

Non rispondo,mi limito solamente ad abbassare la testa.

"Sei bellissima anche quando arrossisci" mi dice mentre mi alza il volto.

In una frazione di secondo me lo trovo a due centimetri dalle mie labbra.

Non sapevo cosa fare,il mio corpo era bloccato.

"Non resisto più" sussurra avvicinandosi pericolosamente.

Sento le sue labbra sfiorare appena le mie.

"DISTURBO?" urla una voce entrando dalla porta.

Maledettissimo Christopher,sempre nei momenti meno opportuni.

"No,tranquillo,io stavo andando via" dico per poi uscire di corsa dalla stanza come se non fosse successo nulla.

                          ~~~~~~~~~~~~~

Hall dell'hotel,ore 23:30.

POV Richard

"Ragazzi io vado su a vedere cosa fa il piccolo malaticcio,vi aggiorno." dice Chris allontanandosi da noi.

"Ragazzi,anche noi saliamo perché siamo stanche morte e necessitiamo urgentemente di una doccia calda" aggiunge Alex per alzarsi e tirarsi dietro Cloe.

Salutiamo le ragazze e rimaniamo di nuovo in tre.

Guardo Joel che sta per addormentarsi sui divanetti della hall e Zabdiel intento a smanettare al cellulare.

"Joel,hai sonno?" chiedo al messicano che al rumore della mia voce apre gli occhi di scatto.

"Abbastanza" dice sfregandosi un occhio.

"Zabdiel io e Joel andiamo,te che fai? chiedo al mio amico che non mi porge la minima attenzione.

"Zabdiel" prova a chiamarlo Joel.

Nessuna risposta.

"ZABDIEEEL" urlo facendo spaventare le hostess della reception che iniziano a guardarmi male.

"Richad ma che cazzo urli?" dice infastidito distogliendo lo sguardo dal display del suo cellulare.

"Tu non mi ascolti" dico alzando gli occhi al cielo. "Comunque io e Joel stiamo salendo in camera,vieni con noi?" chiedo.

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