|Capitolo 31|

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POV Graice

Era passata quasi una settimana dall'incidente di Alex ma quest'ultima non migliorava né peggiorava.

Si limitava solo a stare lì,nel suo lettino d'ospedale a dormire.

Io avevo abbandonato l'università per starle accanto.

Non m'importava più della mia vita,ruotava tutto attorno a lei ed alla mia speranza che da un momento all'altra si svegliasse come per magia.

Richard e Zabdiel non avevano smesso di cercarmi per sapere come stessero andando le cose,mentre gli altri ragazzi non li avevo più sentiti.

Il mio rapporto con Richard era partito in modo complicato ma,per mio grande stupore, malgrado la distanza, la nostra relazione andava rafforzandosu giorno per giorno.

La madre di Alex era lì con me tutti i giorni,si allontanava solo in casi estremi.

Ero seduta sulla quella che oramai da una settimana era diventata la mia sedia.

Osservavo Alex per ore intere pensando di poter fare qualcosa ma dentro di me avevo la consapevolezza di non poter far niente.

Avrei dato anche la mia vita per lei se fosse stato necessario.

Ad un certo punto vedo la madre di Alex girarsi di scatto.

"Graice,Alex si è mossa" dice sgranando gli occhi.

Mi avvicino e noto che aveva preso a muovere le dita ed aveva gli occhi socchiusi.

Vedo Alex che provava a comunicare ma ci era impossibile capirla dal momento che aveva un tubo per la respirazione che le bloccava la bocca.

"Graice chiama un infermiere" urla la madre di Alex.

Faccio come mi dice e quest'ultimo nel giro di pochi minuti entra in camera nostra invitandoci ad uscire.

"Alex si è svegliata dal coma" dice l'infermiere una volta uscito dalla stanza. "Ma deve stare sotto attento controllo quindi dovrà rimanere ancora qualche giorno qui" continua sorridendo.

Tiro un respiro di sollievo.

Qualcuno da qualche parte del mondo aveva ascoltato le mie preghiere.

"Potete entrare ma cercate di non farla agitare molto" dice l'infermiere per poi allontanarsi.

Entro nella stanza e vedo Alex finalmente libera da tutti i macchinari che le avevano fatto compagnia negli ultimi sette giorni.

"Finalmente ti sei stancata di dormire" dico cercando di sdrammatizzare.

"Graice ma cosa mi è successo,ricordo solo..." cerca di dire ma la blocco.

"Non importa Alex,poi ne riparleremo" dico dandole un bacio sulla mano.

Decido di andare via da quell'ospedale che mi aveva fatto compagnia per giorni interi ed interminabili.

Arrivo a casa e prima di fare qualsiasi altra chiamo Cloe per avvisarle del fatto che Alex si fosse svegliata.

Entro in bagno con l'intento di rilassarmi.

Necessitavo urgentemente di una doccia calda che portasse via tutti i miei penseri.

Appoggio il mio cellulare sul lavandino per poi lasciar scorrere l'acqua all'interno della vasca.

~~~~~~

POV Cloe

Ero in hotel quando mi arriva una chiamata da Graice.

"Graice,è tutto ok?" chiedo immediatamente.

"Si,Cloe,volevo avvisarti del fatto che Alex si è svegliata però dovrà rimanere ancora per un po' in ospedale" mi dice.

All'udire quelle parole sento il mio stomaco sollevarsi da un peso che oramai portavo da giorni e giorni.

"Grazie per avermi avvisato Graice,adesso corro da lei in ospedale" le dico per poi staccare la chiamata.

Do a mia madre la notizia di ciò che era appena successo e decidiamo di recarci subito da Alex.

Appena arrivate mi fiondo nella sua stanza con un sorrisone enorme.

"Locaaa" dice lei.

Sembrava non essere più arrabbiata con me per ciò che era successo.

Forse non lo ricordava a causa della botta che aveva preso o forse aveva deciso di lasciarsi tutto alle spalle.

"Che spavento mi hai fatto prendere locaaa" le dico abbracciandola lentamente per non causargli nessun danno.

"Come ti senti?" le chiedo sedendomi accanto a lei.

"Sto bene però ho fatto un sogno strano" dice lei con aria confusa. "Non ricordo neanche se fosse un sogno ma era strafigo" continua.

Avevo capito a cosa si riferisse e quello non era stato per niente un sogno ma una solida realtà,a tratti stupenda ed a tratti un incubo.

"Non ci pensare adesso,poi ne riparliamo quando uscirai da qui" le dico per non farla preoccupare.

Mi metto seduta accanto a lei e, guardandola, ripensavo a tutto ciò che avevamo vissuto.

I miei rapporti con i ragazzi erano del tutto spariti.

Non avevo più sentito nessuno di loro nonostante sapessi che Zabdiel e Richard erano ancora in stretto contatto con Graice così come Sophie.

Da quanto mi ha detto, lei ed Erick, avevano deciso di provare a stare insieme nonostante la distanza e questo mi rendeva più che felice.

Almeno a lei, quest'esperienza, aveva lasciato qualcoda di buono.

"Cloe dai,adesso andiamo e lasciamo riposare Alex" dice mia madre mentre mi invita ad uscire.

Saluto la mia amica e mi reco alla porta per seguire mia madre ed uscire dalla struttura.

Cosa ci avrebbe riservato la vita adesso?

Non sapevo neanche io cosa aspettarmi ma qualunque cosa fosse l'avrei affrontata con maggiore consapevolezza.

¿Vivir por un sueño o soñar para vivir?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora