|Capitolo 29|

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POV Zabdiel.

Io e Richard avevamo deciso di preparare le valigia dato che tra poche ore saremmo andati via.

Sentiamo delle urla provenienti dalla camera di Christopher ed insieme decidiamo di uscire dalla nostra stanza per controllare che sia tutto ok.

Vedo Graice correre di fretta con faccia sconvolta.

"Graice,che cosa succede?" chiede Richard preoccupato.

"Alex ha avuto un incidente ragazzi,devo andare in ospedale di fretta non mi posso trattenere" dice in preda al panico.

Ma come un incidente? Ma non erano insieme? E perché Graice era in camera di Christopher?

"Aspetta,veniamo con te" dice Richard,trascinandomi con lui.
                                        
                                   ***

In ospedale

Arriviamo in ospedale dove Graice cercava disperatamente di avere informazioni su Alex ma nessuno sapeva dirci nulla.

"Santo Dio,ma perché cazzo nessuno mi dice niente?" urla in preda alla disperazione tra le braccia di Richard che tenta,invano,di calmarla.

Si avvicina un uomo anziano a noi,credo sia un dottore ed inizia a darci varie notizie.

A quanto pare Alex era stata investita da un auto che andava a tutta corsa e l'impatto con quest'ultima l'aveva mandata in coma.

Il dottore ci indica la camera in cui era Alex e ci dà il consenso di entrare in camera per vederla.

Era distesa su un letto con tanti macchinari attaccati ed una mascherina per l'ossigeno artificiale che uno di quelle macchine produceva.

"Cosa cazzo dico adesso alla madre?" dice Graice in preda alla disperazione.

"Amore,stai tranquilla,non ti lasciamo sola." cerca di rassicurarla Richard.

Io non avevo avuto il coraggio di dirle niente perché a quanto pare nulla era in grado di calmarla.

Si siede accanto al lettino dell'amica e le prende la mano.

Fa un respiro profondo dopodiché prende il cellulare e chiama la madre di Alex per farla venire qui.

"Alex,vuoi che chiami anche gli altri?" chiedo riferendomi ai ragazzi.

"Non lo so Zabdiel,fai come vuoi." afferma lei.

                                    ~~~~~~

POV Graice

Ho chiamato la madre di Alex che dopo neanche mezz'ora è già arrivata.

Entra nella stanza e non appena vede Alex in quelle condizioni scoppia a piangere disperatamente tra le mie braccia.

Trattengo le lacrime mettendo da parte la mia sofferenza per non peggiorare la situazione e cerco di rassicurare la madre di Alex.

"Mi dispiace" dico con un filo di voce.

"Graice non è colpa tua" mi rassicura lei.

In quel momento lei era la mia forza ed io la sua e la speranza che Alex si potesse svegliare da un momento all'altro univa entrambe.

Esco dalla stanza per prendere un caffè alle macchinette,lasciando la madre di Alex sola con sua figlia.

Richard non si era allontanato neanche un secondo nonostante aspettasse al di fuori della stanza.

Prendo il mio caffè e mi siedo accanto a lui.

Mette un braccio attorno al mio collo e mi lascia un bacio sulla fronte mentre appoggio la mia testa sulla sua spalla.

"Andrà tutto bene" mi sussurra ed io annuisco.

"Dov'è Zabdiel?" chiedo mentre zucchero il mio caffè.

Non faccio neanche in tempo a chiederlo che lo vedo arrivare con tutti gli altri,comprese Cloe e Sophie che avevo avvisato personalmente.

"Che cosa è successo?" chiede Sophie con le lacrime agli occhi.

"Ha avuto un incidente,adesso è in coma" dice Richard tutto d'un fiato tenendomi la mano.

Cloe scoppia in un pianto disperato tra le braccia di Christopher che la stringe forte a sé.

Che scena patetica.

Amavo Cloe con tutta me stessa ma le condizioni di Alex erano soprattutto causa loro.

"Possiamo entrare a vederla?" chiede Christopher avvicinandosi.

Mi alzo di scatto allontanandomi da lui,non volevo averlo neanche vicino.

"Per favore Christopher,smettila con queste scenette,sei patetico" dico disgustata.

"Graice...calmati,dai" dice Richard facendomi risedere accanto a lui.

Finisco di bere l'ultima goccia di caffè rimasta nel bicchierino di plastica.

Sophie e Cloe avevano chiesto di poter vedere Alex ed io le avevo accompagnate nella stanza senza dire niente.

Cloe non smetteva di piangere e Sophie era sotto shock per ciò che stava vedendo.

"È colpa mia" sento dire a Cloe mentre si avvicina ad Alex.

"Non è colpa di nessuno" dico con tono fermo.

Cloe si siede sul letto accanto ad Alex seguita da Sophie mentre io ero poggiata alla finestra intenta a guardare fuori.

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