Enora aspettava Arkara all'inizio della ventitreesima strada per recarsi con lei in Piazza delle Comunicazioni, dove il re avrebbe dato un annuncio in quella giornata particolarmente afosa.
Avevano legato molto dopo quell'incontro qualche tempo prima, diventando sempre più amiche. Enora non era più una ragazzina, aveva diciassette anni ormai. Era abbastanza alta per la sua età, con un seno piccolo in un corpo quasi da donna; portava dei capelli bruni che le scivolavano fin quasi alla vita, e occhi verdi e grandi, quasi troppo ingombranti per il suo piccolo viso ovale.
Arkara era sua coetanea e le aveva detto di avere gli occhi del suo stesso colore, incorniciati da una folta chioma di ricci rossi che teneva sempre legata in una coda bassa, e che le cadeva sul fisico esile e inaspettatamente forte. Avevano due caratteri opposti, ma forse proprio per questo andavano così d'accordo.
Sarebbe stata la prima volta che avrebbe visto il re di persona, ed era tremendamente eccitata.
Si diressero velocemente verso la Piazza delle Comunicazioni, camminando a fatica per farsi spazio tra le strade gremite di gente. L'intera Capitale, in quel momento come mai, era un via vai continuo. Tra non molto, infatti, si sarebbe celebrato l'anniversario dell'unione dei Territori del Sud e del Nord, che aveva dato vita alla Terra Centrale e che aveva incoronato Alec.
«Ogni anno è sempre la stessa storia: in questo periodo la città diventa invivibile!». Arkara parlava a tratti mentre cercava di farsi largo tra la folla per lasciar passare anche Enora, ma bisognava urlare per farsi sentire.
«Ma dove siamo? Stiamo arrivando?»
«Non ancora, manca poco».
Avanzarono lentamente tra la calca, e giunte a destinazione la situazione non fu molto diversa da quella che si erano lasciate alle spalle. La Piazza traboccava di gente, e dava l'impressione che anche un solo cittadino in più l'avrebbe riempita fino a scoppiare; questo però non le fermò e, nonostante tutto, riuscirono ad arrivare tra le prime file. Sul palco erano già state posizionate le bandiere del Regno, e i paggi stavano salendo per annunciare il re con i loro coloratissimi abiti. Appena in tempo.
Suonarono le trombe, e calò il silenzio su tutta la Piazza.
«È già apparso il re?» chiese Enora sottovoce.
«È appena salito sul palco».
«Scusami, Arkara, me lo potresti descrivere?»
L'amica sorrise.
«D'accordo, ci provo. È quasi calvo, ma i pochi capelli rimasti sono grigi così come il pizzetto; ha gli occhi scuri molto attenti e vivaci, e ha poche rughe sul viso anche se si capisce non essere più nel fiore degli anni. È vestito da cerimonia, tutto rosso e oro, con una spada ricoperta di pietre preziose che gli pende dalla cintura: ha un aspetto fiero, orgoglioso e forte... ma a dirti la verità me lo aspettavo più alto». Terminò quella puntuale descrizione con una palese nota di delusione, ed Enora rise. Poi il re cominciò a parlare.
Aveva un tono forte e autorevole, capace di persuadere con la sola voce, e sembrava circondato da un'aura di muta approvazione tipica dei buoni sovrani. Da quel momento Arkara cominciò a descriverle tutta la scena mentre lei ascoltava con gli occhi fissi su un punto davanti.
«Cittadini di Olok, ho voluto riunirvi qui in questo giorno così importante per darvi una notizia che presto cambierà le vostre vite!». Il re parlava con grande entusiasmo, e tutte le persone riunite lì sotto iniziavano già ad agitarsi.
«Qualche giorno fa la nostra magnifica Capitale ha vinto un'altra guerra, ottenendo il comando su un altro territorio straniero. Adesso civilizzeremo quella terra barbara così che i vostri affari andranno meglio, gli uomini avranno più donne e, soprattutto, i bambini potranno giocare sicuri senza più paura degli attacchi nemici! Olok! Combatti insieme a me per rendere gloriosa la nostra Terra!»
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Holtre
Fantasy- COMPLETO - Holtre. Un regno. Cinque Terre. La guerra. Holtre è una terra di intrighi, di piani per raggiungere i propri scopi, di tradimenti. Ma è anche una terra di amore, di fedeltà, e amicizia. È un luogo in cui i personaggi crescono, cam...