Il principe Whyle stiracchiò i muscoli intorpiditi delle braccia e fece un grosso sbadiglio. Erano ore che era chino sulla scrivania delle sue stanze a scrivere in maniera compulsa sulle pergamene che aveva davanti e che aveva ricoperto per intero della sua grafia minuta e allungata.
Non aveva avvisato della sua intenzione di rimanere chiuso lì dentro per tutto il pomeriggio, ma sapeva perfettamente che nessuno si sarebbe preso la briga di mandarlo a chiamare, benché meno suo padre. Quando alzò lo sguardo verso la finestra che occupava gran parte della parete opposta alla porta notò nel cielo le flebili striature arancioni del sole che tramontava. Richiuse le carte ordinatamente aperte sul tavolo e le soppesò pensieroso. Incurvò dietro le orecchie una ciocca di capelli scuri che gli impediva di avere una chiara visuale di ciò che aveva davanti e pensò per l'ultima volta a ciò che stava facendo.
Era il suo momento.
Inspirò per darsi coraggio, il rotolo saldamente stretto in mano e le spalle leggermente flesse in avanti sotto il peso della stanchezza e della responsabilità, si alzò di scatto rovesciando la sedia all'indietro e spalancò la porta con un colpo solo, incamminandosi veloce prima di cambiare idea.
Sapeva dove andare, ne aveva studiato i movimenti per giorni mentre cercava di prendere una decisione, e arrivò quindi in fretta alla porta della Torre Est che portava ai sotterranei, verso le segrete. Lì, vi trovò Danker intento a raggiungere il figlio e passare insieme a lui un'altra notte in quell'antro intanfato e invaso da mosche.
Incamerò quanta più aria poté, assunse l'espressione più autorevole che riuscisse ad avere e si avvicinò.
Aveva preparato un discorso da fargli, ma trovandosi davanti la sua espressione perplessa non riuscì a dire nulla di ciò che si era prefissato e finì solo col fermarlo da un braccio e consegnargli le pergamene senza aggiungere altro. Avrebbe voluto scappare subito via prima che qualcuno lo vedesse lì, ma lo stregone lo fermò.
«Maestà? Cosa ci fate, qui?» gli chiese stringendo il rotolo che gli aveva consegnato, abbozzando goffamente un piccolo inchino.
Whyle non lo sapeva ancora bene che cosa avesse in mente di fare. Ripensò a quando, tempo prima, si era recato nelle stanze del padre per prendere uno dei suoi libri sulla strategia militare, così da poter imparare a essere come lui voleva, e ricordò il dialogo che aveva origliato tra lui e il suo servo, Angus. La scena emerse così vivida dalla sua memoria che gli parve di essere di nuovo lì, nascosto dietro l'angolo, mentre ascoltava suo padre ammettere di avere ucciso suo fratello. Era l'ennesima conferma a ciò che aveva già intuito da tempo, così come per l'omicidio della regina, ma sentirlo pronunciare quelle parole con la più assoluta noncuranza aveva fatto scattare in lui un impellente senso di rivalsa. La rabbia per le loro perdite si sommò a quella che aveva covato dentro per tutti gli anni di prigionia nella sua gabbia dorata, affiorandogli impetuosa sul viso che si accingeva già a essere quello di uomo.
«Mio padre continua a portarmi con lui in tutte le riunioni del consiglio. – iniziò, con un'espressione di sdegno – Probabilmente crede che sia uno stupido e che non capisca ciò che vuole fare: cerca di abbindolarmi con le sue parole, ma io non sono come lui; nemmeno lontanamente. In questi anni gli ho perdonato molte cose, troppe, ma ho scoperto ciò che ha fatto a mia madre e a mio fratello, e questo non riesco a perdonarglielo». Si interruppe come se si fosse perso tra i ricordi, e lo fissò con i grandi occhi viola che, nella penombra delle segrete, gli conferivano un'aria sinistra, poi scosse la testa ritornando al momento presente e fece per andare via ma, di nuovo, Danker lo fermò.
«Perché mi state aiutando?»
Il principe lo guardò rinnovando la determinazione che gli illuminava lo sguardo, e parlò con tono secco e perentorio.
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Holtre
Fantasy- COMPLETO - Holtre. Un regno. Cinque Terre. La guerra. Holtre è una terra di intrighi, di piani per raggiungere i propri scopi, di tradimenti. Ma è anche una terra di amore, di fedeltà, e amicizia. È un luogo in cui i personaggi crescono, cam...