Fabian era ancora seduto tra le case di Sansea quando sentì propagarsi nell'aria l'inconfondibile suono del corno. Si stavano arrendendo.
Si issò a fatica: la ferita alla gamba sanguinava ancora, mentre quella alla testa gli faceva percepire il mondo in maniera distorta. Strabuzzò gli occhi, la testa prese a girargli violentemente per il cambio di prospettiva e dovette poggiarsi sulla parete che aveva dietro per evitare di cadere. Inalò quanta più aria poté, si tolse di dosso la pettorina bianca e cercò disperatamente di mischiarsi con i compagni contro cui aveva lottato fino a poco prima.
Razor, il generale di quella spedizione, lo braccò prima che salisse su uno dei carri che stavano rubando alla Resistenza. Era sporco e sudato, i capelli corvini completamente appiccicati al collo e la solita espressione colma di collera disegnata in viso.
«Perché avete suonato il corno, Maestà?» gli ringhiò con le labbra serrate, senza preoccuparsi di nascondere l'inflessione ironica sull'ultima parola.
Fabian lo guardò scettico: era certo che fosse stato lui. Quel compito non sarebbe spettato a nessun altro, se non a loro due.
«Sono stato io» intervenne Kryss, il miglior amico nonché miglior soldato del battaglione del principe. I due si voltarono attoniti a fissarlo, e il ragazzo dagli occhi nocciola riprese mesto il suo posto in quel mezzo sbilenco e gonfio d'umidità.
Razor lo afferrò per un braccio e lo trascinò per terra, mentre tutti gli altri soldati si affrettavano a prendere posto su carri e cavalli per poter tornare a casa, senza nemmeno prestare attenzione a ciò che stava accadendo, tanto erano abituati alle sfuriate del loro generale.
«Come avete osato scavalcare la mia autorità?» gli sputò tra i denti nel frattempo che estraeva la lama ancora sporca di sangue. Kryss, con il piede del generale calcato su una tempia, cercò di farsi forza sulle braccia per rialzarsi, ma quello premette così forte che gli sembrò in procinto di rompergli la testa.
Fabian lo fermò per un polso, costringendolo a guardarlo di sottecchi per evitare di perdere l'equilibrio in quella posizione di assoluto potere sul giovane.
«Non ucciderete nessuno sotto il mio comando» gli ordinò truce. Razor ingoiò tutti gli insulti che gli salirono in gola, represse uno dei suoi soliti moti di rabbia e, con un ultimo strattone alla testa del soldato, si allontanò claudicante per cercare uno stallone ancora disponibile.
«Ma che cosa ti è preso?!» chiese il principe all'amico mentre lo aiutava a rialzarsi. Quello si sollevò a fatica, i muscoli gli dolevano ancora per gli sforzi a cui li aveva sottoposti negli ultimi sei giorni, e si scrollò la terra di dosso.
«Nessuno sapeva dove foste, Sire. Ho avuto ordine, da vostro padre in persona, di interrompere qualunque battaglia se avessi avuto il dubbio che la vostra vita fosse stata in pericolo» mentì, senza la forza di guardarlo negli occhi.
«Mio padre?» riuscì a dire Fabian nello stupore più assoluto.
Non aveva mai usato certi riguardi con lui, anzi. Lo aveva mandato in battaglia per la prima volta a quattordici anni, raccomandandogli soltanto di non fallire e di tornare vittorioso; gli aveva rotto il polso diverse volte, durante l'infanzia, nei suoi folli allenamenti notturni; lo aveva costretto a prove fisiche che, agli occhi di un bambino, apparivano decisamente crudeli. Eppure, lui lo aveva ammirato moltissimo. Aveva passato gli anni della sua adolescenza nel disperato tentativo di meritarsi un briciolo dell'amore paterno che bramava così ardentemente. Gli aveva obbedito ciecamente, lo aveva seguito in ogni battaglia, lo aveva appoggiato in ogni decisione, fino a giungere alla conclusione che, forse, se suo padre non lo amava era perché lui non se lo meritava. E adesso, invece, quelle parole gettavano una luce completamente diversa su tutta la sua vita, e si sentì colpevole per averlo tradito in quel modo.
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Holtre
Fantasy- COMPLETO - Holtre. Un regno. Cinque Terre. La guerra. Holtre è una terra di intrighi, di piani per raggiungere i propri scopi, di tradimenti. Ma è anche una terra di amore, di fedeltà, e amicizia. È un luogo in cui i personaggi crescono, cam...