Lei il bianco. Io il nero.
Lei la tranquillità. Io il fiume in piena.
Lei ingenua. Io consapevole.
Lei sognatrice. Io realista.
Lei se stessa. Io un personaggio.~
Il mondo gira sempre in un'unica direzione, e diamine, se gli è possibile prende sempre la strada sbagliata, quella che ferisce tutti quelli che lo attraversano, e ciò era accaduto a Lauren e a Camila. Da quando i loro sguardi si erano incontrati negli studi di X-Factor entrambe avevano compreso che nulla sarebbe mai stato come prima. I loro occhi si erano scontrati e incatenati, avevano stretto un patto, che era stato taciuto per un po', poi inevitabilmente, essendo il Sole e la Luna due componenti distruttivi e opposti, era venuto fuori portando con sé dolore, ma soprattutto amore.
~
Lauren si trovava fuori dagli studi di un posto che forse avrebbe cambiato la sua vita, o forse no, spettava solo a lei deciderlo, e di certo prima di arrivare a una qualsiasi conclusione doveva entrare e spaccare all'audizione. Doveva farlo per se stessa, per sua madre Clara, che credeva in lei, per i suoi fratelli Chris e Taylor, che l'avevano sempre supportata, per suo padre Michael, che in qualche modo era stato la sua ispirazione. Ma soprattutto lo doveva a sua nonna Angelica, che in quel momento si trovava in condizioni precarie di salute, e l'ultimo desiderio che aveva espresso era vedere Lauren cantare, fare il boom nel mondo della musica. Vederla felice. E Lauren non aveva la benché minima intenzione di deluderla.
Si fece coraggio e accarezzando con l'indice l'anello che sua nonna le aveva dato per portarle fortuna si avviò dentro l'edificio seguita dalla sua famiglia, le chiesero ovviamente le informazioni e i documenti, e dopodiché le diedero un foglio che appiccicò alla sua camicetta azzurra senza maniche, portava il numero: 240380. Si sedette sopra uno sgabello e nessuno disse nulla per paura di interferire con i pensieri personali di Lauren, che in quel momento stavano girovagando nella testa della corvina come un fulmine a ciel sereno. I suoi genitori e Taylor, sua sorella, si allontanarono per andare a prendere da bere e da mangiare alle macchinette, Chris si limitò a stare in silenzio e giocare con un braccialetto che aveva al polso destro. Lauren venne riscossa dai suoi pensieri quando una piccola voce angelica e melodiosa disse
<Mi piace la tua camicia.> Alzò lo sguardo e incontrò sue iridi marroni intente a fissarla, la ragazza che le stava davanti le sorrideva, e inevitabilmente anche Lauren sorrise, la ragazza che aveva davanti era piuttosto buffa, ma pur sempre bella, portava una semplice maglia azzurra e dei jeans blu, tra i capelli aveva un cerchietto con un piccolo fiocco celeste.
<E a me piace il tuo fiocco, è... carino.> Disse Lauren sorridendo, la ragazza abbassò lo sguardo con un piccolo sorriso, alla corvina sembrava adorabile, anche se sapeva benissimo che doveva avere al massimo un anno in meno di lei, e lei ne aveva sedici. Lauren decise di presentarsi.
<Io sono Lauren Jauregui.> La ragazza sorrise e stava per rispondere a Lauren quando una donna dai tratti latini, che la più grande pensò avesse circa quarant'anni la chiamò.
<Mija, vieni, dobbiamo andare.> La ragazza annuì e fece cenno a quella che doveva essere sua madre di aspettare. Voleva continuare a parlare con la ragazza dagli occhi smeraldo.
<Io sono Camila Cabello.> Lauren sorrise, Camila, doveva essere dell'America Latina, Lauren riusciva ad intuirlo anche dai suoi tratti. Notando che Camila non portava il numero chiese
<Hai già fatto l'audizione?> Camila annuì sorridendo.
<Sì, proprio ora.> Lauren annuì con un piccolo sorriso che però venne tramutato in un'espressione di totale ansia quando sentì un ragazzo chiamare il suo cognome a gran voce, era il suo turno. I suoi genitori arrivarono correndo e suo padre la abbracciò velocemente. Camila nel frattempo rimase in disparte e quando la corvina incrociò per un secondo il suo sguardo si premurò di sorriderle, anche se effettivamente non ci aveva scambiato più di qualche frase.
Lauren prese il microfono dal ragazzo che glielo porse e si avviò sul palco, Camila, che era stata di nuovo richiamata da sua madre le chiese di aspettare, voleva vedere l'esibizione di Lauren, voleva sentire la sua voce roca cantare. Sua madre, anche se riluttante, acconsentì.
La corvina salì timorosa sul palco, e i quattro giudici davanti a lei la squadrarono, poi, Simon, parlò.<Come ti chiami? Quanti anni hai?> Lauren prese un bel respiro e prima di rispondere si guardò un po' intorno, le persone che aspettavano una sua risposta erano molte. Si schiarì la voce e avvicinando il microfono alla bocca disse
<Lauren Jauregui. Ho sedici anni.> I giudici le sorrisero, e sempre il corvino chiese
<Bene, cosa canterai oggi?> Lauren sorrise e chiudendo per qualche secondo gli occhi si immaginò il volto di una delle persone che ammirava nell'industria musicale: Alicia Keys.
<If I Ain't Got You di Alicia Keys.> Sorrise e chiudendo gli occhi sentì la base partire, decise che non avrebbe aperto gli occhi fino a quando l'esibizione non sarebbe terminata, avrebbe dato il meglio di se stessa.
"Some people live for the fortune
Some people live just for the fame
Some people live for the power, yeah
Some people live just to play the game"Sorrise, sorrise così tanto che sentì la faccia farle male, si sentiva giusta, nel posto giusto, al momento giusto, ed era una sensazione dannatamente bella.
"Some people think that the physical things define what's within
And I've been there before, and that life's a bore
So full of the superficial"Diamine, amava questa canzone, anche se non la poteva sentire, non a ve va mai provato qualcosa di così forte per qualcuno. E per qualche strano motivo le venne in mente Camila. Il suo sembrare una bambina a prima vista era davvero dolce.
"Some people want it all
But I don't want nothing at all
If it ain't you baby
If I ain't got you baby
Some people want diamond rings
Some just want everything
But everything means nothing
If I ain't got you, yeah"Aprì gli occhi, e cazzo, tutte quelle persone che le stavano applaudendo la fecero sentire bene.