Lauren si svegliò sbuffando, il giorno prima era stato un giorno di merda, si stropicciò gli occhi e si alzò velocemente dalla cuccetta afferrando il telefono, quando le altre la videro entrare in salotto la fissarono confuse, Lauren stava controllando preoccupata il suo telefono, aveva 23 chiamate perse da suo padre, preoccupata lo richiamò immediatamente.
"Papi, che succede?" Chiese preoccupata, le altre la stavano guardando incuriosite.
"Mija..." Lauren sussultò dal tono usato da suo padre "Ti abbiamo prenotato un volo fra due e mezza, devi venire a Cuba" Lauren aggrottò la fronte.
"A Cuba? Ho un concerto stasera" Michael cominciò a singhiozzare e Lauren si preoccupò
"Papi che succede? Perché piangi?" Suo padre non fu capace di dire molto, solo due parole, che però fecero crollare il mondo addosso a Lauren."La nonna" Lauren strabuzzò gli occhi e lasciò cadere il telefono dalla sua mano, immediatamente i suoi occhi divennero lucidi e le gambe smisero di reggerla facendola cadere a terra, le ragazze si allarmarono e immediatamente andarono da lei, Normani le prese la faccia fra le mani e chiese
"Che succede Lau?" Lauren fu capace solo di sussurrare
"Mia nonna" Poi pianse ancora di più, cominciando a singhiozzare senza controllo, le ragazze provarono a stringerla ma lei si alzò velocemente e asciugandosi le lacrime sussurrò
"Sto bene" Prese la valigia e cominciò ad accatastarci vestiti a caso dentro, voleva solo andare all'aeroporto e raggiungere Cuba il prima possibile.
"Non stai bene Lau, sfogati con noi" Lauren fulminò con lo sguardo Dinah, che aveva appena pronunciato quelle parole. Scosse la testa e prese la valigia, regalò un piccolo sorriso di scuse ad Ally e Normani che ricambiano immediatamente, poi, uscì velocemente dal tour bus. Ally dopo qualche secondo annunciò
"Vado ad avvisare il management"
~
Appena Lauren atterrò a Cuba non si preoccupò di nulla se non di non piangere, non poteva piangere quando di sicuro tutta la sua famiglia stava peggio di lei. Sospirò e poi chiamò un taxi, non voleva di certo dare un altro peso alla sua famiglia, diede l'indirizzo all'autista che cominciò a guidare. Non lo nascondeva a se stessa, era distrutta, completamente, ma doveva nasconderlo agli altri, aveva promesso a sua nonna di non cambiare per nessuno, ma lei non era nessuno, era stata la donna più importante della sua vita, per non far notare agli altri quanto era distrutta sarebbe dovuta diventare più fredda.
Appena arrivò davanti a casa suonò al campanello e suo padre le andò ad aprire, la strinse in un abbraccio, ma Lauren restò fredda, doveva imparare sin da subito, Michael lo percepì e triste si staccò sospirando, Lauren entrò in casa e salutò tutti i suoi familiari, vedere i suoi fratelli distrutti, sua madre devastata, continuava a incitarla sempre di più a diventare ciò che non era, ma che sarebbe dovuta essere.
"Laur, come va?" Chiese sua zia portandole un bicchiere d'acqua, Lauren non rispose e si limitò rispondere con un'altra domanda senza prendere il bicchiere.
"Fra quant'è il funerale?" Sua zia sospirò e poi disse
"Fra poco" Lauren annuì e poi si limitò ad uscire di casa, aveva bisogno di staccare, di parlare con sua nonna, e sapeva esattamente come fare. Si avviò verso la spiaggia e in poco tempo fu lì, prese l'anello fra le dita, senza toglierlo ovviamente e disse
"Ho bisogno di te nonna. Perché te ne sei andata? Almeno dimmi che ho realizzato il sogno che avevi...dimmi che ti ho resa fiera di me. Non riuscirò a vivere se non saprò se ti ho resa felice, ti prego nonna, sei e sarai per sempre la persona più importante della mia vita. Ma ti prego, dimmi che non sei delusa, dimmi che sei morta felice, dimmi che mi vuoi bene, parlami in qualche modo, dammi un segno, qualsiasi cosa. Ho bisogno di te, tantissimo. Perché te ne sei andata? Diamine, ho bisogno di un tuo abbraccio che non potrò mai più avere, ho bisogno di delle tue rassicurazioni, di te. Ma tu non ci sei più, e io come posso fare? Devo cambiare per forza nonna, altrimenti non riuscirei nemmeno a smettere di guardare il cielo sperando di vedere un tuo sorriso, quelli che tanto mi piaceva vederti stampati sul volto, devo cambiare per te, tu lo meriti" Si asciugò le lacrime che ormai scendevano incontrollate e si mise sdraiata sulla spiaggia. Perché per lei mai nulla era semplice?